Recensioni per
Cala novembre e le inquietanti nebbie, gravi, coprono gli orti
di tixit

Questa storia ha ottenuto 91 recensioni.
Positive : 91
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
09/07/19, ore 20:32

André è in guerra con se stesso e con Oscar che lo stalkerizza nei sogni. Lui si accorge che è lei e si blocca. Quello dell'anime forse non si sarebbe bloccato. Intanto ce l'ha con Fersen che può permettersi cose che a lui sono vietate, che avrebbe tante cose da offrire ma che spreca il suo potenziale.
Oscar è molto pallida perché ha bevuto troppo e dormito poco e forse è già malata. Dà corda a Fersen ma ci rimane male quando Andrè se ne va. Lui poi sembra un bambino che mette il muso e dice non gioco più.
Complimenti Tixit hai caratterizzato molto bene questi personaggi con un tocco tutto tuo!

Recensore Master
22/06/19, ore 19:41

Buonasera!

Ogni riferimento alle rose bianche mi fa venire in mente la scena in cui Oscar si rende conto che André è diventato cieco. Vedere la leggerezza con cui Oscar e Fersen passano il tempo insieme, assistere al punzecchiamento con cui lei quasi seduce André, il rigido André che vorrebbe ingabbiare i sogni e ignora come essi siano appagamento di desideri e null’altro – ma per Freud dovremo aspettare buoni centodieci anni – è stato davvero piacevole. Il riferimento a Sisifo rende dolorosa la condizione di un servo fedele che si paragona a un cane e forse il momento più toccante dell’intero capitolo è quando l’uomo ritiene che l’inarrivabile Oscar – ma è davvero così inarrivabile? A sentirla parlare, sembrerebbe di no – pensa che lei non lo consideri un uomo, che lo tratti a guisa di un eunuco. E questo è svilente e forse persino peggiore di vedere amoreggiare Oscar e André o scorgere nel viso della donna amata i segni di un male corrosivo, nel diafano candore della pelle. Mentre ti scrivo, però, una domanda mi sorge quasi spontanea: ma se André ci provasse davvero, se osasse varcare il limite tra padrona e vassallo, lei risponderebbe?

Un plauso a Fersen, che dal capitolo esce veramente come un Gargantua godereccio e di chiare ascendenze vichinghe, soprattutto per la nonchalance con cui squadra Oscar in pantaloni, un’immagine invero conturbante considerata anche la moda dell’epoca. La nota introspettiva è presente anche nella consapevolezza che Fersen è un donnaiolo che mente e che mentito, ma soprattutto che sta mentendo: il consapevole inganno in cui sta cadendo Oscar è un elemento di profondità che aggiunge qualcosa alla storia. E la chiusa finale? Piccata e acidissima, riequilibra virtualmente l’assetto che già il sogno ha turbato. Lettura interessante e piacevole, ti auguro una buona serata!
Shilyss

Recensore Master
29/08/18, ore 08:05

Eppure a dispetto del titolo qualcosa è cambiato anche in questo capitolo... perché se André non può fare a meno di essere tormentato dai propri sentimenti persino nel sonno, c'è in lui una sorta di tentativo di ritornare dei ranghi e cercare di rassegnarsi quasi commovente, tanto più che Oscar volente o nolente non è più la sua esuberante compagna di giochi ma una donna che sta passando un momento. .. particolare (?) e sembra voler giocare con il fuoco. A questo riguardo, la dicitura è OOC e in effetti in questa storia Oscarina risulta piuttosto audace, tuttavia tu la rendi credibile più che in tante fanfictions e, ti dirò, vedo in lei degli aspetti che mi ricordano il personaggio originale: la fragilità mascherata dall'indisponenza, il desiderio di sedurre che la porterà nell'anime a indossare vesti femminili e potrei continuare. Quanto a Fersen, credo sia molto simile al personaggio storico e qui più che in altre storie incredibilmente odioso, anche se penso che anche lui abbia le sue motivazioni per questo ''crollo morale'' che lo porta a voler infrangere la sua amicizia con Oscar giusto per togliersi lo sfizio.
La storia continua dunque a essere davvero intrigante, sia per contenuti sia per il tuo stile accattivante che coinvolge il lettore (come non identificarsi con André che rosica ma stoicamente comunica di sapere qual è il suo posto andando a svuotar pitali?), per di più con citazioni classicheggianti o anche più leggere che solo noi ''antiche''(lo so, tu dirai che siamo vintage e non antiche) possiamo forse davvero capire (vedi film Celentano-Moro, ce lo vedo Fersen nei panni del Molleggiato 😂). Insomma una bella storia, che seguo volentieri e che spero non lascerai a metà 😉
(Recensione modificata il 29/08/2018 - 11:49 pm)

Recensore Junior
28/08/18, ore 11:21

Bel capitolo.
Scrivi molto bene, davvero.
Un André così depresso , demoralizzato e con poca stima di se stesso non lo aveo mai visto !
E' il mio personaggio preferito e mi piace perchè i sentimenti che prova per Oscar sono veramente puri e cristallini e incorruttibili nel tempo. E' una persona onesta, forte delle sue idee, gentile e rispettoso con tutti e molto, molto affascinante e coraggioso.
E' in netto svantaggio con i sui rivali in amore per via del suo status sociale e del ruolo di attendente-servo- subalterno che ha sempre ricoperto a fianco ad Oscar ed è difficile scrollarsi di dosso questo peso e rivendicare la proria identità e dignità di uomo.
Però quì mi sembra proprio frustrato.
Non riesco a capire se Oscar è attratta anche da lui o solo ci sta giocando, forte anche di questa situazione che le da un ruolo di superiorità e di comando.
Fersen è dannatamente sfacciato.
Aspetto il seguito.
Molto bello. Grazie
Eledhwen71

Recensore Master
27/08/18, ore 01:23

André non è messo tanto bene: si paragona a un cane e finisce per ricoprire lo stesso ruolo anche nei sogni (o negli incubi), dove, volendo, ci sarebbe un ventaglio di scelte più ampio. Male gli va nei sogni e male gli va nella vita, peggio di così!
Rispetto all'originale, però, sembra avere una maggiore autocoscienza e anche un sarcasmo tutto speciale: ciò che gli compete è svuotare pitali.

Oscar non l'ho capita molto. Tenta l'approccio con Fersen, fa gli occhi dolci, ma non troppo, ad André e non si capisce bene cosa voglia. La sensazione, per ora, è che si diletti a giocare su due tavoli o anche su tre, se arrivasse Girodel.
Intanto, è pallida, diafana in un modo che piace ai poeti, ma non ad André e ha gli occhi cerchiati per la stanchezza e gli stravizi.
E' alla ricerca di qualcosa e, al contempo, è alquanto autodistruttiva.
Se avesse scoperto, in anticipo, di essere malata e cercasse di recuperare in poco tempo ciò che non ha vissuto, con atteggiamenti estremi e provocatori?

Fersen è quello che è apparso di meno e non si capisce cosa voglia dalla vita, in generale e dalla situazione, in particolare.
André nutre per lui un livore che, dal cartone animato, non traspare.
Per ora, è Gargantua, è uno sterminatore di anatre ed è una iena ridens.

Recensore Junior
26/08/18, ore 23:39

Oscar vuole del sesso (o magari vuole solo delle esperienze extracurricolari??), e non sembra necessariamente da Fersen. Non so se lo vorrebbe da André (forse non lo sa neanche lei)- con lui si comporta in modo davvero estremamente disinvolto, ma potrebbe anche essere la disinvoltura verso un amico di vecchissima data. Per André è la disinvoltura di una padrona verso un cane o uno schiavo, ma dato come sta lui penso che questo sia solo un riflesso della sua poca autostima e del senso di claustrofobia e di insoddisfazione verso la propria vita. Neanche in sogno riesce a lasciarsi andare, sente troppa distanza tra sé stesso e Oscar.

Fersen non riesco a inquadrarlo, perché è filtrato attraverso l'antipatia e la gelosia che prova André. Ma non mi sembra che abbia cattive intenzioni- okay, le guarda il sedere, e se lei ci stesse ci starebbe anche lui, e non c'è niente di male. Certo, parlare di figli come nello scorso capitolo potrebbe essere preso come un tentativo di raccontare palle, di offrire a Oscar una promessa vuota- ma magari se la stava raccontando da solo perché le cose non vanno troppo bene neanche a lui. Non mi sento di giudicarlo, per ora.

Questa storia mi sta piacendo davvero molto- è originale, è complicata il giusto, e (lo dico di nuovo) è scritta molto, molto bene.

Recensore Veterano
26/08/18, ore 18:14

Fantastico il pensiero di Andrè su Fersen non più Lancillotto ( anche se non lo è mai stato!) e divenuto adesso Gargantua.
Il paragone la dice tutta sui timori di Andrè, considerato il suo status, Fersen come Gargantua nel suo “paese” utopico può fare tutto ciò che vuole, può prendersi tutto, volendo può prendersi anche Oscar, potrebbe pure “ mangiarselo in un’ insalata “.
Vedremo ..... non credo che Oscar sia una preda facile, anzi credo proprio che non sia proprio d’accordo. Bello vedere il conte, per una volta ( due capitoli ) senza la così detta “ fettina di prosciutto “ sui suoi begl’occhi del nord, e non importa che sia forse bugiardo, non entro in quelli che potrebbero essere i suoi secondi fini (ammesso che ne abbia... suppongo ne scriverai !) si è accorto di lei, ai suoi occhi Oscar non è più il suo migliore amico. È una donna finalmente e come tale va rimirata sinceramente ed in tutta la sua interezza dalle caviglie in su.
Andrè al momento sembrerebbe farne le spese, non tutto è ciò che appare però! Affido le mie speranze ed Andrè ad Oscarina e alle sue piccole mani, di certo troppo scaltra per farsi irretire da un baccalà scongelato! 
L’olezzo , inconfondibile, si eleva già alto alle mie narici.

Aspetterò con una certa impazienza il proseguio. 
Ciao


 

Recensore Veterano
26/08/18, ore 14:36

Tanto di sottinteso in questo secondo capitolo. Il desiderio di André che non può controllare. Ma anche un uomo aspro. Quel suo continuo pensare ad esserle il cane fedele che scondinzola e non fa altro che starle appresso. Uno poi che non ha niente tra le gambe. È molto duro André con se stesso, molto frustrato anche.

Fersen è intento a tornare all'attacco. Niente occhiate dolci o parole nascoste... ma va dritto al punto perché può, perché sa che anche a Oscar non dispiacerebbe quel contatto con un uomo.

È Oscar che mi sorprende. Lei che dice di volere il sesso, quel motore che fa girard il mondo, ma io credo che neanche lei sappia esattamente cosa vuole. La sua vicinanza con André il suo desiderio di toccarlo, il suo volergli stare accanto. Sembra chiaro che non vuole essere lsciata da sola con il conte, ma con André non le dispiace stare da sola. Sta forse giocando? Come gioca con il lupo e la nonnina?

Mi piacciono questi rimandi a fiabe e mitologia che intrecci all'interno del racconto, ma che sembra abbiano sempre un secondo significato, che non posso comprendere a pieno, ma sento che c'è. Nel mondo in cui racconti parole e frasi non sono messe lì a caso e sempre con questo sfondo di ironia molto particolare. Quell'André o era Sisifo a capire che stava per alzarsi il vento, il gioco sui reumatismi della nonnina...

Recensore Master
26/08/18, ore 13:57

"..Ed io tra di voi.." mi viene da dire, parafrasando la famosa canzone: questa è la posizione di André tormentato da desiderio e gelosia.

Recensore Master
26/08/18, ore 13:28

Molto malmesso il nostro André/Sisifo, la desidera di giorno e di notte, e in entrambi i casi gli resta il desiderio inappagato e una imponente erezione. Lui si perde nel suo profumo di rose l'altro prende le misure delle sue chilometriche cosce. Si sente il suo cagnetto di compagnia, che è tanto dolce e tenero ma non può essere considerato come amante ( inteso come uomo che ama) ma solo un amico, completamente asessuato, patetico. Neanche le attenzioni di Oscar lo convincono, sono solo coccole al cagnolino che ha le zampe fredde. O almeno lui stesso si vede così, Oscar li studia entrambi gli esemplari di sesso maschile di fronte a lei, ma non credo abbia intuito il disagio di André né le intenzioni di Fersen. Veramente ben scritta bene questa FF. A presto 💓