Ciao, ho letto la tua storia ieri dopo molti giorni che era tra le cose da leggere, ma ho preferito aspettare e non recensire immediatamente. Perché, sul momento, mi aveva lasciata un po' turbata lo devo ammettere.
Per prima cosa devo dire che è scritta molto bene, questo onde evitare equivoci. Il mio turbamento, se possibile, è proprio per l'esatto contrario ovvero che è talmente ben scritta che sconvolge un pochino. Questa struttura che le hai dato, anche visiva, con una paratassi molto serrata e frasi brevissime che vengono quasi elencate, rendono la lettura molto particolare. Sembra di star male assieme a Sherlock, o di star facendo una corsa ed essere senza fiato e perciò non riuscire a leggere per bene. Ne sono rimasta molto colpita al primo impatto, anche se ci ho messo un giorno prima di decidermi a lasciare una recensione che, temo, sarà un po' sconclusionata.
La trama è una lenta scoperta. Non è subito chiara la collocazione temporale, lo si capisce definitivamente soltanto quando John nomina Mary, che sta a casa. Io amo questo genere di cose nelle storie, perché si fa come un'indagine, come una scoperta mano a mano che vai avanti a leggere. E sei tu in prima persona a dover capire dagli indizi sparsi qua e là. Qui nel tuo caso, solo dopo che nomini Mary tutto diventa più chiaro e anche questa (insolita) reazione da parte di Sherlock. Sembra essere un attacco di panico in piena regola, forse aggravato dall'uso delle droghe? Ma nemmeno questo è ben chiaro, perché il punto di vista che ci offri non è quello esterno di John, ma quello interno di Sherlock. Riuscire a comprendere qualcosa è molto difficile, perché ciò che arriva chiaramente e sopra a tutto il resto, è la paura. Alle prime battute non si capisce bene di che cosa sia, questa paura. Si intuisce il disagio, lo stare poco bene, ma non sembra che ci siano radici in qualcosa di reale. La consapevolezza arriva mano a mano, con il risvegliarsi di Sherlock, il suo calmarsi e tornare a ragionare. Sinceramente non so dire se uno come Sherlock Holmes potrebbe mai avere reazioni come questa, e per un qualcosa che riguarda John che ha un'altra famiglia e che vive con Mary. Sulla caratterizzazione quindi non dico nulla perché non ne sono completamente convinta, che sia IC. Sono convinta che tu abbia fatto un buon lavoro, questo è certo. Facendo vivere tutti questi sentimenti al lettore stesso e mettendoci praticamente dentro alla testa sconvolta di Sherlock.
Quindi ti faccio i complimenti perché hai fatto un ottimo lavoro.
Koa |