Ciao!
Io ci provo davvero ad essere breve con le premesse e andare al succo del commento, ma questa storia l'ho aspettata praticamente da quando ho saputo che ci sarebbe stato il seguito di Wash Away e trovermela qui, tra gli aggiornamenti, è stato talmente bello che ho fissato lo schermo per qualche secondo, prima di cliccare. Sono felicissima di risalire a bordo dell'Impala e imbarcarmi insieme a te e ai tuoi personaggi in questa nuova avventura. Quindi, preparati a commenti lungherrimi, fangherleggianti e vagamente persecutori (XD).
Ho sempre adorato il modo in cui gestisci i personaggi e con Wash away in modo particolare, perché essendo una long c'era tantissimo spazio per entrare nelle loro menti, che è qjalcosa che tu sai fare stupendamente. Prima di arrivare al succo del commento, però: il titolo. Quando l'ho visto, ho capito quasi subito che doveva trattarsi di questa storia, perché ha un qualcosa di evocativo, non so come altro definirlo. Come Wash Away già dal titolo indicava qualcosa che avrebbe in qualche modo lenito il dolore di Dean e la sua solitudine (ma si è rivelata molto, moltissimo di più), Make your own kind of music mi dà l'idea di una oresa di posizione da aprte di Dean. Un Dean che prende le redini (o il volante) della propria vita. Potrei prendere un grosso granchio, ma, insomma, tutto questo discorso per dire che mi piace! XD
Mi è piaciuto moltissimo anche come hai iniziato: riesco a vedere benissimo Sam in una stanza qualsiasi di un motel qualsiasi, un posto che è stato un punto di passaggio per moltissime persone, che hanno lasciato un segno - sgradevole, spesso - del loro passaggio. La testa di Sam è un turbine di pensieri e di dormire non se ne parla proprio, stando a come soffre. Credo che tu abbia descritto alla perfezione i motivi per cui Sam ha deciso di andarsene, di lasciare John e Dean e costruirsi un futuro diverso. Quella vita ormai gli andava stretta, fino ad essere insopportabile, ma suo padre e suo fratello erano fermi nella loro crociata ed erano troppo distanti per capire che Sam, invece, voleva qualcosa di più semplice. Sam non ha mai conosciuto Mary (non a questo punto della storia) e il fatto che suo padre abbia già deciso di sacrificare la vita sua e dei suoi figli per uccidere Occhi Gialli non gli va a genio. Dean, al contrario, ha deciso di assecondare John in tutto e per tutto e a Sam è mancata quella complicità tra fratelli che si crea quando entrambi si ribellano alle stesse cose, nello stesso momento. In poche righe, sei riuscita a trasmettere tutte queste sensazioni - la frustrazione, l'insofferenza verso quella vita, il desiderio di essere ascoltato - che arrivano come un'onda sul lettore.
Anche il motivo per cui Sam non ha mai chiamato Dean è descritto molto bene: anzi, credo che non ci fosse spiegazione migliore. A volte, quando due persone litigano, riavvicinarsi è difficile proprio perché ognugno rimane fermo nelle proprie idee. Non per cocciutaggine, non in questo caso, ma Sam sa che Dean non avrebbe capito il suo errore, che Sam non sarebbe mai tornato a quella vita precaria e appesa ad un filo, non volontariamente.
Mi è piaciuta la scelta di far rivivere a Sam gli ultimi istanti di Jessica in continuazione, e ho trovato particolarmente bella l'espressione nuvola di fuoco e sangue. È fortissima e molto evocativa, arriva dritta come un pugno allo stomaco e rende l'idea dell'orrore e della disperazione di Sam.
Dean, che nella serie rimaneva sempre alzato "a caccia" di avventure, adesso aspetta una telefonata che gli rallegra la giornata. È tenerissimo, giuro: me li immagino come in The warmth of another new life a sorridere al telefono, di nascosto, stavolta, a raccontarsi tutto e niente solo per sentire la voce dell'altro. Sono due patati, c'è poco da fare *esplode in una nuvola di cuori*
La scelta dell'episodio di partenza... è una genialata. No, davvero: mi è piaciuto moltissimo leggere di Dean che ricorda i suoi istanti in fin di vita, il fatto che ha poco o niente e quasi nessuno a cui lasciarlo. Sam, il fratello ritrovato che ha fatto di tutto per tenerlo in vita; John, il padre-eroe (Batman con un pick up per batmobile, ho adorato questa espressione) che li ha lasciati soli; Bobby, che non sente da troppo perché è una testa dura; ed Ellie, che è una aprte di lui tanto quanto gli altri ed è la persona con cui può parlare ed essere semplicemente Dean.
Ecco, a proposito di segreti da custodire gelosamente XD. Dean non è il tipo da parlare di sé (anche se è in contraddizione con l'apparenza da ragazzo disinvolto ed estroverso), ed Ellie è il suo segreto, una cosa bella che vuole custodire ancora per un po'. Non perché non voglia dirlo a Sam, ma perché è il suo pensiero felice, quello in cui si rifugia quando le cose vanno male (come dopo la morte di Jessica e le conseguenti notti insonni di Sam) e a volte dirlo sembra quasi rovinare quel segreto.
Mi ha fatto sorridere che ci fossero dei riferimenti a Roy Le Grange e a Layla, perché... per due motivi. Dean è sempre stato un eroe, anche se non crede di esserlo, una persona che si butta sul filo spinato per far passare gli altri, e per lui salvare le persone viene prima di tutto, compreso vivere. È altruista senza nemmeno rendersene conto, perché nella testa di Dean è Sam, quello buono e compassionevole (lo è, anche, ma nemmeno Dean scherza). Quindi, è naturale che si senta in colpa a sopravvivere, mentre Layla e un altro ragazzo sono morti.
Dean che rifiuta le avances della cameriera mi ha ricordato tantissimo il primo episodio della sesta stagione, quando straccia il bigliettino perché era felicemente accasato. Lui ed Ellie non stanno insieme, però Dean vuole comunque riprovarci, con lei, e non se la sente di tradirla. Mi ha fatto una tenerezza sconfinata (e finalmente non mi fa venire voglia di dargli scappellotti alla Bobby).
Sapevamo che Ellie sarebbe tornata da Jim per recuperare il loro rapporto, ma vedere l'impegno che ci ha messo è un'altra storia. Ci ha sempre tenuto tantissimo, nonostante Jim sia Jim (per non scadere nel molto volgare, evito di descriverlo XD), e questo è un aspetto di Ellie che ammiro moltissimo e che mi fa venire una voglia matta di abbracciarla e dirle che si merita una famiglia come si deve.
La conclusione: Sam che cerca una traccia di John, convinto o forse speranzoso, e Dean che per una volta fa di testa sua e decide che in quel momento la priorità è un'altra, che Ellie ha bisogno di lui più di John, che comunque non li vuole con sé.
Mi è piaciuto molto come hai adattato lo stile al personaggio: Sam, che è perso nei suoi pensieri e nei ricordi, mentre Dean è più diretto nel parlare, ci sono molti più modi di dire che sembrano proprio suoi (John che è affanculo da qualche parte, ad esempio, mi è sembrato talmente da Dean che sono scoppiata a ridere).
Wish you were here è una delle mie canzoni preferite e si adatta in modo quasi doloroso ad entrambi: a Sam, che ha perso Jessica, e a Dean, che è lontano da Ellie per cause di forza maggiore. Come al solito, sei bravissima anche nello scegliere una canzone e un testo che richiami le sensazioni del capitolo.
Suono ripetitiva se ti dico che non vedo l'ora che sia mercoledì? XD
Sono contenta che tu abbia trovato una conclusione che ti soddisfa: non c'è sensazione migliore che sapere di essere andati nella direzione giusta, quella che voleva la storia (perché poi si ribella, mica fa quello che uno vorrebbe), anche se l'ispirazione è la solita stronza e ci sono state millemila difficoltà di mezzo. Immagino che sia stato un bellisimo traguardo per te e sarà un onore per me avventurarmi insieme a Sam, Dean ed Ellie in questa storia.
Complimenti! :D |
