Recensioni per
Dies Irae
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
28/03/19, ore 12:26

Ciao Yonoi! In primis, le mie più profondissime scuse per non esser riuscita a consegnare in tempo le recensioni premio, ma la mia abilità matematica è emersa in un momento davvero poco opportuno. Quando ieri mi sono resa conto che avevo superato già da dieci giorni il limite massimo sono sobbalzata. Mi sento ancora più in colpa perchè, nonostante la mia dimenticanza, sono comunque stata ricompensata da questo splendido, splendido, splendido capitolo. Mi sono commossa, ho l'animo ancora tutto smosso da tante emozioni, hai una capacità di catturare il lettore strabiliante. Ogni tua frase ha evocato in me tante sensazioni diverse, hai uno stile così poetico e al contempo così scorrevole che davvero, sembra continuamente di guardare un panorama impossibile da descrivere tramite le parole! Sono giunta a questa storia perchè volevo leggere qualcosa di 'non storico' (ho visto che a te piace particolarmente, come genere) e devo dire, meno male! Mi hai conquistata fin dalle prime parole. La prima scena da te proposta è incredibilmente violenta, per questo il lettore rimane praticamente inchiodato fin dal primo istante, non so se questo sia stato un caso (nel senso, la trama si è semplicemente delineata in quest'ordine nella tua testa) o se sia stata una scelta ben ponderata per rubare immediatamente l'attenzione di chi legge, ma comunque si è rivelato un elemento che davvero merita uno shout-out. Da un inizio tragico passi poi alla narrazione di scene più calme, nelle quali il lettore è ovviamente sempre trascinato, ma ha più 'spazio' per riflettere sulle tue parole e sulle immagini che proponi. Infine, il ritmo narrativo aumenta nuovamente, tuttavia in una direzione più gioiosa, più vivace, che toglie un po' quella sensazione di amaro in bocca a causa dei sentimenti struggenti provati dal Ragazzo stesso e dalla madre di Pesca. Passiamo poi ai personaggi: come sempre proponi originalità a gogo, resto sempre ammaliata da tutte le varie personalità che incontro nella tua lettura, buone o cattive che siano. Anzi, in questo capitolo ho avuto davvera molta difficoltà a etichettare un comportamento giusto, o sbagliato, e questo tuo modo di spiegare le sfumature dell'animo umano (non è tutto o nero o bianco) è proprio ciò che aumenta ancora di più il livello di gradimento personale inerente ai personaggi. Finisci con il capirli tutti, poichè narri la loro anima in maniera davvero superlativa. Ho apprezzato moltissimo come le vicende tra i vari personaggi finiscano poi con l'intrecciarsi (sono rimasta sconvolta quando ho capito che il padre di Pesca era lo stesso uomo che infine permette al Ragazzo di trovare una specie di 'pace', o comunque un obiettivo), senza però mai forzare troppo la mano. Ho apprezzato moltissimo l'alter ego del ragazzo, l'ho trovata davvero quell'aggiunta vincente che ha permesso alla sua introspezione di essere convincente e veritiera, ho apprezzato il suo passato e la descrizione della sua famiglia, anche la figura della sua compagna di classe iniziale l'ho trovata bellissima e molto poetica, a tratti ha ricordato Pesca. Pesca stessa poi è un personaggio davvero incredibile, che mi fa pensare a qualcosa di giusto, di buono, che può aiutare a risolvere l'animo estremamente turbato delle persone che la circondando, l'ho trovata anche una figura un po' evanescente, come se si collocasse in un'altra dimensione, insomma tipo la Beatrice di Dante nella Commedia! Anche qui ho apprezzato la descrizione dei familiari (vorrei dilungarmi, ma ho paura di star scrivendo decisamente troppo), in particolare la parte dedicata all'introspezione delle montagne che fa il padre (per poi ricollegarsi al ricordo del ragazzo nella conclusione). La montagna è un elemento che apprezzo moltissimo nella narrativa. Mi ha fatto molto piacere inoltre notare alcuni elementi che compaiono anche nella storia che partecipò al mio concorso, nel senso che si vede che parli di cose che conosci, si vede che ci sia comunque del tuo in tutto quello che scrivi, insomma si vede che sei tu a narrare e a inserire parti del tuo cuore nella storia. Spero di essermi spiegata per quest'ultima parte! Ho adorato davvero tutta la parte introspettiva di ogni personaggio, vorrei dilungarmi davvero ancora, ma penso sia il caso di fermarmi! Sappi che ho apprezzato la tua storia davvero tanto (la recensione non rende giustizia) e proseguo con i prossimi capitoli! Perdona eventuali errori e ripetizioni, ma devo uscire e non ho proprio il tempo di ricontrollare! Grazie mille per questa storia (ovviamente finisci subito tra gli autori preferiti) e a presto! ^^

Recensore Master
05/12/18, ore 10:05

Uso del pacchetto e degli eventuali bonus: 10/10
Questa storia è un capolavoro sotto tanti punti di vista. L’uso del pacchetto è stato senza dubbio geniale, così come la coerenza interna del testo. Il doppio stavolta è qualcosa di atrocemente moderno: un avatar, un personaggio del gioco Dies Irae, riflette il male di vivere del Ragazzo, il protagonista che rimarrà fino alla fine della storia senza nome. Il ribellarsi alle regole della società è quello che accomuna tutti i protagonisti: da Del Valle senior che lascia la casa per la montagna, a Pesca, che certo abbraccia una scelta controcorrente al Ragazzo, che si ribella al microcosmo scolastico dove Walter la fa da padrone. La rivelazione è perfettamente inserita e straziante, così come i vari dialoghi che intercorrono tra i vari protagonisti. La frase di Ghostbuster, ironicamente usata nel film, assume nel tuo splendido racconto tinte drammatiche, mentre l’arma è quella che il Ragazzo imbraccia per la strage scolastica. Ovviamente, punteggio pieno e lode. Meraviglia!
Grammatica e stile 9.4/10 (4,4 grammatica/5 stile)
Il tuo stile è semplicemente stupendo e ricco, specie nelle descrizioni della montagna. Le ho adorate, ma come un po’ tutto. Avrei fatto una scelta diversa nell’uso delle virgole (sotto vedi un esempio) e purtroppo ho tolto dei punteggi per la costruzione dei dialoghi, che mancano sempre del punto finale e che mancano sempre dello spazio, oltre ad avere sia il trattino che le virgole alte. In un testo così lungo erano naturali errori di battitura (non conteggiati). Ad ogni modo, magnifico lavoro, davvero. Sono rimasta incantata!
- D’istinto, suscitava un puro e semplice istinto  di fuga [ripetizione]
-“ Figuriamoci”- [o si usano le virgole alte, o le francesi, o il trattino. Il discorso si chiude con un punto fermo].
-“Eppure le segnalazioni sono molto precise. Si tratta di uno solo, su questo non c’è dubbio”- [idem e vale per tutti i dialoghi]
-“Si tratta di un episodio di cui parla il Vangelo”- Pesca iniziò a spiegare, additando le varie figure della scena -“c’è un uomo, Giairo, [scena: “C’è un uomo…”]
Tutti quelli che avevano sempre saputo delle angherie di Del Valle, tutti quelli che per non andarci di mezzo avevano taciuto, preferendo farsi gli affari loro, adesso se ne stavano rannicchiati sotto ai banchi, adesso toccava a loro tremare come topi presi in trappola. [prima dell’ultimo “adesso” sarebbe più indicato un ;]
novecento e cinquecento [Novecento e Cinquecento, sono in due punti differenti della minolong, capitolo 1.]
IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10
Il Ragazzo
Lavoro superbo con la caratterizzazione del protagonista. Passato, presente e futuro vengono scandagliati a fondo, rivelando un animo che, al netto di Barry Dale, non è né malvagio né buono. Lo definirei, invece, umano troppo umano, ecco. La scelta di presentarlo introducendo il lettore nel momento di massima tensione, quando ha appena compiuto gli omicidi, è un tocco geniale che ho semplicemente adorato. Complimenti!
Enrico e Lidia Del Valle
I genitori di Walter, la vittima che però non è tale, soffrono il lutto e lo elaborano in maniera assai diversa. Mi ha sorpresa la loro normalità. Il fatto che davvero potessero rappresentare una famiglia qualunque e la distanza che esiste, anche caratterialmente, tra Lidia ed Enrico. La prima viene accecata dall’ira per la doppia delusione della ribellione di Pesca e dell’inganno del marito e sfoga su Walter ogni repressione rendendolo l’insopportabile bullo che è, il secondo, che invece si rende conto di cosa abbia fatto il figlio, si interroga sul suo ruolo e finisce per isolarsi dal mondo così com’è.
Suor Pesca
Suor Pesca, assieme a Nisha, è la figura benefica femminile della storia. Non solo dimostra una forza d’animo spettacolare scappando, di fatto, da una vita imposta e già decisa che non sente come propria, ma trova anche la capacità di perdonare il Ragazzo. Il tutto per merito del suo spirito e della Fede che l’accompagna.
Livello di introspezione: 10/10
I tuoi personaggi hanno una storia e delle motivazioni robuste, che li portano ad agire in maniera coerente all’interno della trama. Crescono e si sviluppano e hanno delle sfaccettature profondamente umane. Di questa storia mi è rimasto dentro davvero tanto e il lavoro che hai fatto scavando nel cuore dei personaggi è lodevole. Il doppelganger spicca sempre come un ombra latente, ma viene sconfitto in nome di una rinascita salvifica che trae la sua linfa dal contatto con la natura stessa. Magnifico lavoro.
 
Gradimento personale: 5/5
Leggendo questa storia mi sono commossa e così ti becchi il meritatissimo premio speciale. Il gradimento è per la modernità del tema trattato, la delicatezza con cui hai affrontato ogni aspetto, la perizia e la cura delle descrizioni sia emotive che fisiche che paesaggistiche (queste ultime mi annoiano sempre, tranne le tue: sono spettacolari). La trama ha una circolarità e una coerenza incredibili (tutto torna e non può fare altro che tornare) e i momenti drammatici si susseguono con una spietatezza degna di una grande penna. Un plauso va anche ai numerosi flashback inseriti, tutti apprezzati, dal primo all’ultimo. Bravissimo!
Punteggio: 44,40

Recensore Master
05/10/18, ore 19:04

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Buonasera Yonoi!
Ho letto il capitolo ieri pomeriggio, ma tra studio e impegni vari ho trovato il tempo per passare adeguatamente solamente ora. Volevo farti una recensione lunghissima, ma in effetti posso dire che non me la sento: in effetti, mi sto sentendo davvero come se mi trovassi sul ghiacciaio della Gran Madre dei Ghiacci, la Vergine Nera con il suo velo nuziale a dir poco immenso. E, sai, ogni parola mi pare superflua.
Sai cosa adoro delle tue storie? Tutto, ovviamente. Ma, in particolare, il bellissimo contrasto che riesci sempre a creare tra la realtà quotidiana dei tuoi protagonisti e un mondo fiabesco, onirico. In effetti tutte le tue storie sono ambientate ai giorni nostri e analizzano tutte le problematiche del nostro tempo (l'inseguimento dei propri sogni, le speranze, il ricordo del passato che si sta perdendo e chi decide di tornarvi, le identità virtuali, il bullismo, le carceri, le dipendenze, la pedofilia, la perdita di attrito con il mondo e, soprattutto, la difficoltà di perdonare... e in questo elenco ci sono davvero tutti i tuoi personaggi che ho avuto l'occasione di incontrare, dal primo all'ultimo: dal soldatino Ruhe a Enrico Del Valle, da Chris Roseland a Indaco Hansen... tutti. E io ti ringrazio davvero di cuore per avermi dato l'opportunità di leggere le loro storie). Il "dettaglio" che però rende la tua prosa ancor più speciale è il modo in cui rendi le atmosfere: descrivi tutto minuziosamente, ma mai una volta ciò mi è parso esagerato, e rendi allo stesso tempo reali e incantate le tue ambientazioni; in effetti, il rapporto tra la realtà vera e quella interiore, a volte, è molto labile. Così un vecchio liceo diventa prima un arena di caccia, poi un labirinto, infine una prigione; e un braccio della morte circondato da una palude malsana può indicare la libertà...
Sai, Yonoi, per me le tue storie sono state davvero importanti in dei momenti difficili: mi hanno commosso, mi hanno anche fatto stare un po' più male, ma poi ogni finale risolve tutto alla perfezione... e anche i finali sono reali: nessuna vita prosegue perfetta, ma alla fin di un'esperienza si ha sempre la voglia di andare avanti nonostante tutto, superando il passato ma non dimenticandolo. E nelle tue storie, accade tutto questo. Questa segnalazione è per questa storia, per i suoi personaggi, per ciò che racconta e per ciò che significa, ma è anche per tutto ciò che hai scritto, perché, anche se il mio parere non è quello dell'Accademia dei Nobel o del Premio Strega, io so solo che la tua scrittura mi trasporta e mi emoziona, e a me non serve altro; grazie a questi racconti, sono riuscito a capire di più chi sono realmente.
Pertanto, GRAZIE.

Per quanto riguarda "Dies Irae, dalla metà dell'epilogo in poi ho pianto e basta, ma ormai mi ci hai fatto fare l'abitudine^^ Mi è dispiaciuto soltanto non rivedere più il personaggio di Nisha, ma quando il Ragazzo ha deciso di tagliare ogni ponte con il passato doveva farlo per forza completamente... ti segnalo inoltre un "raggera" nella prima riga, che in sé non è sbagliato ma è desueto rispetto a "raggiera".

Alla prossima, allora, spero che sia presto^^
mystery_koopa

Recensore Master
25/09/18, ore 09:03

Curiosità: è più di un mese che controllo il tuo profilo per nuove storie, e questa è stata pubblicata nel giorno del mio compleanno. Lo conto come regalo.
Passando alla storia vera e propria: partiamo con citazioni di Shakespeare? Evvai!
Porca puttana. Scusa, ma ho adorato l'inizio della storia: quella dettagliatissima descrizione della bacheca scolastica, in tutti i suoi dettagli realistici e divertenti, che si trasforma via via nella descrizione di una scuola bruciata, distrutta, e piena di persone morte malissimo. Un passaggio che mi ha davvero messo i brividi da quanto è bello.
Okay, viva il boy scout, quel ragazzino ha gestito un incendio e la vista di un coetaneo morto con una lucidità e dei nervi saldi impressionanti. A parte questo, stai facendo davvero un gran lavoro nel costruire la tensione: cos'è successo davvero? Chi è stato? Perchè? E ora che sta facendo in biblioteca?
Wow. Ho adorato l'introspezione del protagonista senza nome: è il Ragazzo della Sparatoria, un ragazzo che devide di uccidere i compagni, uno tra tanti altri nella storia del crimine. Un po' come la Signora della Montagna. Solo che a differenza sua non è psicopatico, è 'solo' una persona frustrata e sofferente che ha perso il contatto con la realtà. È capacissimo di provare rimorso, ma si sente controllato da Barry Dale: quel che più ha di simile a un nome. Ho adorato anche la parentesi di normalità e dolcezza di Nisha, che ha avuto un coraggio e una forza d'animo davvero eccezionali. E come sempre il dettaglio umoristico, la scritta 'coglione' in questo caso, che però è anche amara: il Ragazzo non si è davvero riscattato, anzi, si è appena rovinato la vita.
Come nota addirittura il padre di una delle sue vittime, con compassione per lui, al contrario della madre. Personalmente, Lidia Del Valle è un personaggio che mi ha messo tanta tristezza: per rabbia verso la figlia che si è ritirata dal mondo, paradossalmente si e ritirata più di lei, e adesso non riesce che a marcire nell'odio e nel dolore per il figlio morto. La rabbia di un ragazzino che va a scatenarne altre ...
E dall'altra parte, chi rifiuta di chiudersi nel dolore. Pesca che si affida completamente a Dio e si dedica ad aiutare gli altri che hanno sofferto, ed Enrico i cui pensieri sulla religione, su un Dio che richiede fede cieca, senza una domanda, che opera miracoli secondo una logica difficilmente comprensibile, e che lui non riesce ad accettare.
Fa davvero impressione che Enrico sia stato un modello di riferimento per quello che poi andrà a uccidere suo figlio, in netto contrasto con i suoi genitori biologici. Il padre che se ne è andato, e la madre che non spreca un pensiero per lo stato emotivo del figlio, e anzi esige il suo supporto economico: non gli dà da mangiare, per usare la metafora dell'episodio sopra, anzi pretende cibo da lui. E il risultato è che lui rifiuta di vederla, e si aggrappa al sogno che gli ha trasmesso uno sconosciuto.
Davvero un bellissimo capitolo, non vedo l'ora di sapere dove andrà a parare questa storia!

Recensore Master
24/09/18, ore 13:36

Buon pomeriggio.
Un racconto molto emozionante, che mi ha colpito tantissimo.
Noto che sei molto portato per queste narrazioni così intense, ma anche così rilassate da leggere.
La trama l'ho trovata molto originale; solo il Ragazzo, nelle sue decisioni, forse è stato un filino come tanti altri. ma in fondo è la rabbia che, spesso, ci manovra...
^^
Bene, complimenti! Sei un grandissimo autore, che stimo molto.
Buona giornata e a presto :)

Recensore Veterano
20/09/18, ore 19:56

Terza recensione premio per il secondo posto al contest Buona la prima! Indetto da me sul forum di efp.


Tra le tante storie a disposizione gira che ti rigira questa è stata come il canto delle sirene..
Hai trattato un fatto di cronaca nera che, sfortunatamente, è all'ordine del giorno. Ho immaginato attimo per attimo la rabbia, l'odio e il rancore che il ragazzo ha covato per chissà quanto tempo, rabbia che poi è sfociata in un disastro epico. In tutto questo, a chi dare la colpa?
Continuerò sicuramente la lettura...

Recensore Master
20/09/18, ore 10:33

Buongiorno!
Stamattina sono riuscita a ritagliarmi un angolo di spazio e a leggere la tua nuova storia, che meritava tutta l'attenzione possibile.
Il tuo stile, sempre ricercato e ricco ma mai troppo pesante, mi ha accompagnato nell'incipit terribile della vicenda: un fatto di cronaca nera purtroppo quanto mai verosimile.
Le parti introspettive che sempre ti caratterizzano aiutano a capire meglio la psicologia dei personaggi, i loro disagi esistenziali e non, e coinvolgono il lettore al punto da non poter smettere di leggere, di sapere cosa succederà poi.
Le vite dei tuoi personaggi si intrecciano indissolubilmente, sotto lo sguardo di quelle montagne che trovo spesso nelle tue storie, così forti, a tratti benevole e dispensatrici di meraviglie, a tratti fredde e altere, ma comunque una sicurezza con le loro radici di roccia.
Il tutto intessuto dalla delicatezza con cui riesci a raccontare anche vicende di morte.
Un primo capitolo denso di avvenimenti, non c'è che dire.
A presto!
Evelyn

Recensore Master
18/09/18, ore 23:01

Ciao carissimo^^
una domanda: per caso sei sponsorizzato dalla CEI?^^
Battute cretine a parte, hai sempre una grandissima abilità nel cesellare con le parole scene di estrema raffinatezza. Ci mostri quadri nitidi, puliti, che evocano immagini in grado di incidersi nella mente. Lasciando stare che io al liceo avrei sognato di fare esattamente come il Ragazzo, ma con molti più proiettili e un fucile automatico, decrivi molto bene sia i momenti convulsi della cattura del Ragazzo, sia ciò che ha receduto e motivato il suo atto estremo.
Per contro ci mostri suor Pesca, la cui fede la porta ad accettare tutto serenamente, confidando nel fatto che il Signore le è sempre accanto.
Ora vedremo se e come la sua strada si incrocerà con quella del Ragazzo intenzionato a cambiare vita.
Complimenti anche per come descrivi la montagna, dandone un quadro solenne e suggestivo. Sai cogliere, credo, quella magia che io ho sempre cercato e mai trovato imprecando su per le salite...
Come sempre bravissimo, alla prossima!^^

Recensore Master
18/09/18, ore 14:39

Ciao,
Bella storia, non vedo l'ora di leggere il seguito.
Alla prox!
Ssjd.
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Paura, eh?
Sono quelle rece che ti riempiono la vita proprio.
E invece no, eccomi qui a farmi un po' gli affaracci tuoi e a vedere con cosa mi tocca competere al contest sui viaggi.
Molto interessante il motivo dell'idea di questo futuro viaggio.
L'idea di ricominciare, di scontare la propria pena, ma poi rimettersi in gioco volendo affrontare questa sfida alle montagne.
Inutile dirti che le descrizioni sono talmente accurate che sembra di essere presenti, credo te lo abbiamo giá detto. I miei complimenti si fondano sull'invidia per il fatto che descrizioni cosí minuziose non riesco nemmeno ad immaginarle, per cui mi rodo un pochino dentro quando leggo quelle degli altri, da cui ho solo da imparare.
Detto ciò, in questo primo capitolo si può distinguere una prima parte che definirei 'Inferno': la vita di questo ragazzo che andava probabilmente aiutato e capito prima che decidesse di trasformarsi in Rambo e trascinasse cosí nel suo inferno anche le famiglie dei ragazzi uccisi.
La seconda parte é una sorta di Paradiso. La serenità della sorella del ragazzo morto dovuta alla sua fede é un grande esempio di superamento del dolore e del rancore e la rivincita della voglia di vivere e ricominciare. Cerca di coinvolgere nel suo mondo che sembra, solo in apparenza, fatto di favole, anche i suoi genitori, ma mentre la madre rifiuta di affrontare la realtá e di ricominciare, il padre accetta forse di capire. Capire che il Dio che lui vede nelle montagne non é cosí lontano e soprattutto, che se forse lui provasse a parlarci, magari avrebbe risposte.
L'ultima parte é una sorta di purgatorio. Il ragazzo sconta la sua pena e pensa a chi vuole diventare in futuro. Stranamente coincide con ciò che voleva diventare da piccolo e ora bisognerà capire se é in grado di comprendere dove e quando ha perso la retta via.
Tante persone intraprendono viaggi, che credevano non avrebbero mai e poi mai fatto in tutta la loro vita, per i motivi più disparati. Ma rimango convinto che partire per ricominciare una nuova vita viaggiando in solitaria magari per girare il mondo, non sia la soluzione.
Mi viene in mente Into the Wild o altri film con storie simili.
Il problema é che se parti per ritrovare te stesso, o il senso della vita o qualsiasi altra cosa tu stia cercando, poi però ti tocca tornare e trovare il resto del mondo che é andato avanti senza di te. Quindi sí, parti per ricercare te stesso, ma quando torni gli altri non sanno più chi sei...
E questo boh... É triste, un po'.
Alla prox e grazie per lo spunto di riflessione!
Ssjd

Recensore Master
17/09/18, ore 09:09

Ma ciao, yonoi! Sono strafelice di rivederti. L'ultima volta che ci siamo sentiti mi avevi anticipato che la tua prossima storia sarebbe stata molto cupa, ed è proprio così! Iniziamo proprio bene: un ragazzo con una vita a dir poco difficile che, stanco di dover subire le angherie dei bulli, si presenta a scuola con un fucile e fa una strage; i genitori e la sorella del bullo che cercano di andare avanti come possono. E su tutto questo, la montagna, che incombe silenziosa e maestosa sui protagonisti della storia. Insomma, un ottimo inizio, e non vedo l'ora di vedere come prosegue.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
16/09/18, ore 23:25

Recensione premio per il contest "Raggio di Luna" 2/2

Ma caro Yonoi,
Tu non ti rendi conto che io domani vado al liceo, ho una lezione nel laboratorio di chimica e vivo in una cittadina circondata dalle montagne... tu vuoi che io mi dia malato, ammettilo!
Comunque, stasera sono troppo stanco per commentare decentemente, per cui NON rispondere a questa recensione perchè domani la edito e commento di tutto e di più.

P.s. già che ci sono, passo a ricordar(mi) che dies irae non significa ira di Dio, ma Giorno dell'ira (giorno del giudizio, ovvero). Non mi ricordo la tua traduzione, ho già scollegato il cervello da un po'...
Ti saluto allora, a domani con un commento decente!
Tuo, assonnato,
mystery

***EDIT***

Ciao yonoi! Come vedi, fortunatamente sono ancora illeso e sono tornato per commentare questo primo capitolo.
Allora... partiamo dall'inizio, come si suol dire: ho apprezzato tantissimo la tua scelta di non dare, almeno per ora, un nome al ragazzo della sparatoria, perchè in effetti è come se non ce l'avesse mai avuto: prima era un'ombra non considerata, poi, appunto, e diventato "Quello della sparatoria". Credo che l'introspezione che hai deciso di effettuare su di lui sia davvero perfetta, e posso dirlo con certezza perchè ho la stessa età del tuo protagonista: certo, il suo background e la sua storia sono, se non estreme, almeno rare (per intensità), ma nei momenti in cui appare davvero umano, in cui è un ragazzo e non Barry Dale, mostra davvero la parte più fragile di sè, e se la tiene completamente dentro. Dopo la sparatoria non è felice, euforico, nemmeno soddisfatto o affranto: si sente vuoto, e questa cosa non è che verissima (in usato posso dire di assomigliargli molto, ma... ecco, in questo caso le sue difficoltà sociali sono davvero elevate, tanto che ha un'unica amica che ne può capire l'emarginazione per averla sperimentata in passato sulla propria pelle. Lei è l'unica che non lo giudica per il suo gesto, no ostante avrebbe ogni ragione per farlo, ma anche lei sente all'interno quel vuoto, immagino, quando lo sente nominare... credo che siano state queste le tue intenzioni, ecco, e ci sei riuscito davvero bene espressivamente).
Passiamo ora alla famiglia di una delle vittime: la madre è più o meno come quella del ragazzo, anche perchè nonostante abbia il marito vive reclusa in sè stessa, ancor di più della figlia suora che passeggia allegra per i boschi, zappa orti e prepara biscotti (d'altri tempi, insomma). Tra l'altro ha un nome abbastanza insolito (dato che la sua unica omonima pare essere la Principessa Peach di Mario Bros) ma lo porta anche bene direi xD
Passando al padre, invece... sai che non ce l'ho ancora ben chiaro al 100%? In questo capitolo hai analizzato molto il suo rapporto con la montagna e con la fede, ma lui... è molto sfuggente, ecco, ed è una figura che intriga molto e invita a saperne di più.
Tra l'altro, complimenti enormi per quanto riguarda lo stile: nonostante non abbia seguito la tua storia rossa ho letto la vicenda, e in particolare mi aveva colpito la frase: "hai uno stile comune alla maggior parte degli utenti del sito". Posso dire una cosa? Ma magari potessi scrivere anch'io così! Riprendendo il nostro discorso sulla citazione presente nella mia storia, alla fine si tratta davvero di una questione di maturità, nient'altro...
Infine, per una volta hai voluto anche uscire dai tuoi soliti temi, e su questo non posso far altro che dire "finalmente!" Hai cambiato il contesto e i tratti peculiari dei protagonisti, e per di più sei anche riuscito a interpretare il tema del doppleganger in una chiave molto moderna, ovvero l'alter ego virtuale, che e un tema su cui si potrebbe stare a parlare per ore... fortunatamente mystery_koopa è abbastanza simile ad A., ma non posso negare che in effetti quotidianamente non mi esprimo come lo posso fare qui... ecco, non so se ho espresso bene il concetto che intendevo.
Non so come interpreterà invece il viaggio, anche perchè questo capitolo mi ha dato l'idea di un lunghissimo prologo... e sapere che i capitoli saranno solo tre mi fa proprio chiedere come deciderai di far evolvere il tutto.
Già che ci sono, ti faccio un grande in bocca al lupo per i due contest, ai quali partecipo anch'io (anche se con due storie diverse, di cui una appena abbozzata... chissà come farò!) Ma posso dire che mi hai fatto venir voglia di ritirarmi xD
P.s. Ho notato una cosa: la scuola è un vecchio monastero, il carcere minorile è un vecchio monastero e neppure l'attuale monastero di Suor Pesca è tanto recente... dimmi che non è un caso, perchè secondo me tu vuoi nascondere qualcosa di ragionato che svelerai nel gran finale...
Ok, ora ho detto fin troppo: già che ho scritto una recensione molto lunga faccio che considerarla anche come premio e ti saluto, anche perchè passerò di certo ancora per recuperare il tuo intero profilo! (Ed è una minaccia, che Nina e Old stanno già affrontando... xD)
Alla prossima,
mystery_koopa (Sì, in questo caso a parlare è stato lui)
(Recensione modificata il 17/09/2018 - 02:59 pm)