Recensioni per
Cards Speak for Themselves
di LyaStark

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
25/07/19, ore 17:16
Cap. 1:

RECENSORE SOSTITUTO
Recensione per il contest “Racconti dal profumo di frutta” di Dollarbaby.

Piccola premessa per tutti i partecipanti a questo contest: non conoscendo cosa richiedessero i vari pacchetti sarò costretto a limitare le mie recensioni alle mie opinioni quindi spero che capiate se scriverò qualcosa che possa non essere in linea con il contest stesso ^^


Inizio dicendo che condivido tutti gli apprezzamenti che ti sono stati fatti dal giudice del contest inerenti ai personaggi e alla trama. L’inizio mi ha ricordato molto “i pirati dei caraibi”; qui c’è la compagnia e non la Marineria di Sua Maestà, ma le esecuzioni sono identiche.: chi ruba rimane appeso alla vista di chi vorrebbe intraprendere la carriera da furfante. Bello, intrigante e ben descritto l’incontro tra Ella e Sarin (stupenda idea quella dell’accostamento del nome al gas venefico), così come l’incontro tra la stessa Ella e Renard la volpe, un ladro, che le rivela di avere conosciuto il padre e di aver stipulato un patto. Geniale anche il ninnolo che nasconde una chiave che può fermare il tempo. Insomma, solo nel primo capitolo ci sono talmente tanti spunti così interessanti che quasi mi sento in difficoltà a farne una recensione che sia adeguata a questa straordinaria storia fantasy che hai scritto. Ella Sheridan è stata una scelta azzeccata per essere il personaggio principale. Una donna che non fa la “donna”, anzi, lavora come macchinista di una nave, beve, gioca a carte e sta per diventare una ladra. Hai tracciato il suo percorso in modo impeccabile senza trascurare dei dettagli e leggendo ci si riesce a immedesimare anche nelle scelte che possono sembrare sbagliate (come il rubare). Bellissima idea quella di dividere in parti i vari passaggi che deve fare per compiere il furto descritti magnificamente.
Quando ho letto il titolo del terzo capitolo quasi ero contento di aver compreso che qualcuno avrebbe messo nei guai Ella. Ma chi? Nel frattempo i furti continuano, Ella si permette dei piccoli lussi, e paga definitivamente i debiti. Però gira tutto troppo bene e un giorno è proprio il suo comandante, Chapman, a farle sapere che sa dei suoi furti sulla Realgar. Il colpo di scena è forte e multiplo: Chapman sa’ della clessidra perché era complice dei furti di Thomas, padre di Ella. Il capitano, che nel secondo capitolo sembrava una persona, ora si rivela come un autentico malfattore e chiede addirittura una quota altissima dei guadagni che ottiene Ella dai suoi furti. Ecco; se prima ero contento di avere capito che ci fosse un traditore ora sono completamente spaesato perché fra tutti l’ultimo per me è era proprio Chapman e la scoperta che è stato anche l’assassino di Thomas mi stende. Bravissima! Ora Ella è decisa ad andare alla Compagnia e per denunciare Chapman.
Ella entra nella sede della Compagnia e incontra Mr. Greville al quale denuncia i furti che avvengono sulla Realgar. In questo frangente hai creato un alter ego di Ella superlativo perché fino a quel momento aveva sempre mostrato la parte mascolina, ma per fare questa denuncia ha mostrato la sensibilità femminile. Mi hai fatto ridere facendole pensare che sarebbe stata un ottima attrice. Il racconto di Ella porta la Compagnia ha sgominare l’intera banda di ladri di Renard e ora manca solo da sistemare Chapman. Ella però cerca anche vendetta ed infatti chiede due favori come premio piuttosto che il denaro: diventare capitano della Realgar e assistere alla cattura di Chapman. Ella aveva già deciso di vendicare la morte del padre, convince i poliziotti a lasciarla entrare da sola nella camera di Chapman e lì, distogliendo l’attenzione dell’uomo con un bacio, lo colpisce alla gola uccidendolo. Nonostante la cattura di Cahpman sia diventata un omicidio, le guardie che accompagnavano Ella assecondano l’alibi reato dalla donna che diventerà il capitano della Realgar.
Ecco, il finale poteva essere questo, ma poi ho notato che c’era ancora dello scritto e, leggendo le tue note a fondo pagina, rispondo che mi aspettavo una brutta fine per Ella, però mi hai sorpreso facendo risaltare chi aveva fatto il nome della donna: Sarin. Egli era stato caturato dalla polizia e questo è stata una bella sorpresa che sei riuscita a confezionare in modo perfetto (tanto che anche adesso per me il vero traditore rimane Dan :D ).
Bellissima storia, lo ripeto, con sequenze ben organizzate, colpi di scena e gestione dei personaggi secondari intelligente, fino a Sarin, un nome velenoso che avvelena Ella alla fine. Una scommessa persa.. e spesso chi scommette non smette mai fino a che non ha perso tutto, proprio come Ella che perde la vita mettendo la testa nel cappio.
PS: Quando mi sono proposto come recensore sostituto l’ho fatto perché avevo letto alcune storie, anche distrattamente, tra le quali la tua e avevo compreso subito che la qualità era alta in questo contest. Grazie per la bella lettura “rinfrescante” che mi hai dato l’opportunità di fare in questo caldo di fine luglio.

Recensore Master
13/12/18, ore 22:07
Cap. 1:

Valutazione del contest “Bionica mente”


Stile e grammatica: 9.5/10

Dal capitolo 1:
• “... necessaria perchè tutto funzionasse al meglio...” → perché.
• “... ogni moneta che aveva scommesso era svanita nelle tasche nei suoi avversari.” → dei.
• “Sheridan tirò giù l’infuso in una golata, suo malgrado incuriosita.” → colata o scolata.
Dal capitolo 2:
• “Una chiave inglese dorata le si materializzo accanto.” → materializzò.
• “Strano vederti sopracoperta.” → sopraccoperta o sopra coperta.
• “... si sentiva le braccia in fiamme e un velo di sudore [a] coprirle [la] fronte...” → mancano la preposizione e l'articolo.
• “... un piano semplice e ben congeniato.” → congegnato.
• “... la nave carico Realgar trasportava duecento ottantatré casse di rame...” → duecentottantatré o duecentoottantatré.
Dal capitolo 3:
• “... sapeva che avrebbe ripagato le poche ore di sonno durante il turno di giorno.” → pagato; se ho capito bene il senso, cioè che il poco sonno si sarebbe ripercosso negativamente durante il lavoro, credo che il termine più azzeccato sia quello che ti ho segnato.
• “Poi Sheridan scoppiò [in] una risata.” → manca la preposizione.
• “Pensavo fosse andata persa, o rubata.” → considerata la brevità della frase ti consiglierei di togliere la virgola, tuttavia è una scelta puramente stilistica.
• “Hai una sala macchina da controllare.” → macchine.
• “... la sala macchina non perdonava le distrazioni.” → macchine.
Dal capitolo 4:
• “La prime luci del mattino...” → Le.
• “Era a una delle stazioni che era diretta.” → questa frase è scorretta e c'è una ripetizione del verbo essere all'imperfetto riferito a Sheridan, potresti usare: “Era diretta a una delle stazioni” oppure “Era una delle (di quelle) stazioni a cui era diretta/si stava dirigendo”.
• “Sperava che potessi unirmi a loro, hanno bisogno di [un] paio di braccia in più.” → manca l'articolo.
• “Il mattino dopo c’erano due guardie della Compagnia davanti alla sua porta di Sheridan.” → qui ti sei ripetuta, o togli “sua” o togli “di Sheridan”.
• “Camminando si assicurò di sentire contro l'avanbraccio la lama...” → avambraccio.
• “Si dibattè, lottò, ma non la lasciarono andare.” → dibatté.
• “Siete condannata a venire appesa per il collo finchè morte non sopraggiunga.” → finché.

Gli errori che ho riscontrato sono per lo più di distrazione e per una storia che supera le diciassettemila parole rappresentano una cifra irrisoria, di poco conto e che non ha intralciato la lettura.
Mi sono innamorata degli scenari che hai dipinto, ogni volta che li tratteggiavi non ti perdevi in descrizioni complesse, ma esprimevi i tratti peculiari per permettere di immaginare i luoghi, le città, i cieli, la nave.
Il lessico è molto curato, appropriato al contesto, non ho mai sentito una parola fuori luogo, ognuna di loro è adatta e funzionale al racconto.
Il tono che hai impresso al racconto rispecchia il genere avventuroso della storia, accentuando i momenti più ansiogeni e rallentando in quelli più riflessivi.

Originalità e trama: 10/10

Sin dalle prime righe viene messa ben in evidenza la regola più importante della Compagnia: chi ruba verrà punito. Quasi come una legge non scritta, osservata e temuta da tutti, seppur infranta dai più disperati. Tale regola suggerisce subito quel confine che non deve essere superato, quel pericoloso confine che però i più scaltri possono sperare di infrangere e passarla liscia. Sheridan suo malgrado si trova costretta a doverlo superare, più per disperazione che altro.
Dopo aver compiuto il primo furto con successo, e dopo aver ricevuto le prime ricompense e saldato i debiti, per Sheridan pare una strada in discesa. Continua a rubare e a giocare d'azzardo, tutto improvvisamente gira a suo favore: nessuno che la può scoprire a delinquere e la fortuna che le porta continue vincite alle carte. Raggiunge l'apice, ricca e felice da scoppiare, speranzosa di poter vivere così per sempre. Ma, la morale di questa storia si potrebbe riassumere con: “il lupo perde il pelo ma non il vizio”, dove questo vizio rappresenta la rovina di Sheridan.
Hai disseminato dettagli lungo la storia per arricchire e dare forma a questo mondo sconosciuto, la Guerra dei Dieci Giorni per esempio, che in un tempo così martoriato dalla fame e dalla miseria indica come a livello nazionale non ci sia stabilità, ma dei continui conflitti fra guerre civili e di colonizzazione.
L'ambientazione risulta credibile, definita e ben raccontata nel corso della storia con tanti piccoli particolari disseminati qui e là, come ad esempio le Ozene, delle creature originali che arricchiscono ulteriormente questo mondo fantastico.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

Sheridan si presenta come una giovane donna dagli atteggiamenti molto caciaroni, quasi un maschiaccio. Una donna macchinista che non ha paura di sporcarsi le mani e sa adeguarsi alle circostanze. Alla taverna non si cura per niente dell'impressione che può dare agli altri, un'amante del rischio che ha accumulato debiti su debiti nel gioco d'azzardo e dimostra un bel caratterino, sempre pronta al botta e risposta. La sua passione per le macchine e gli ingranaggi si scopre provenire dal padre, dalle ore spese nel suo studio a osservarlo dare vita a creazioni curiose e straordinarie. Non mancano indizi sul suo passato, sul legame che aveva col padre; un arricchimento che si rivela fondamentale nell'intreccio della trama.
Ciò che mi ha appassionato di lei è la sua tenacia, il suo mantenere la testa alta nonostante tutto. Quando si vede costretta per esigenze economiche a diventare una ladra si preoccupa, sa quanto sia pericolosa quella scelta, ma non si riduce comunque a piangersi addosso. È una combattente, dotata di grande resistenza emotiva. Dimostra sia punti di forza che di debolezza, come quando passa a saldare parte del suo debito e, anziché riflettere a fondo sul significato di ciò, pensa già a una vita più agiata, nel lusso, al ritorno ai tavoli da gioco per continuare a scommettere col rischio di perdere altri soldi e indebitarsi ancora. Insomma, il suo pessimo vizio non aveva ancora avuto modo di insegnarle una lezione per la vita.
Il Capitano Chapman viene presentato come un uomo affascinante, l'età è non meglio specificata seppure si possa dedurre dall'aspetto che non sia più così giovane. Qualche tocco anche del suo background lo lega al padre di Sheridan e viene enfatizzato questo loro rapporto iniziale di custode e protetta. È un personaggio ambiguo per gran parte della storia, di cui non si sa se fidarsi o no. Questa sensazione di scetticismo nei suoi confronti viene trasmessa da Sheridan, che in prima persona ha un rapporto complicato con l'uomo. In questo senso, posso affermare di come le emozioni e i pensieri della ragazza riescano a innescare empatia nel lettore e persino ad influenzarlo. La mia visione del capitano continuava a cambiare a seconda di come lo vedeva Sheridan, e questa cosa mi è piaciuta molto.
Nella storia ci sono anche diversi personaggi secondari e di contorno; trovo che ognuno di loro abbia avuto una sua curata caratterizzazione, che li abbia resi distinguibili e non delle macchiette.
Per esempio, Renard è proprio una volpe come lo descrive la sua apparenza, un uomo che sa come manipolare i disperati: Sheridan non aveva nulla da perdere se non i debiti, nonostante le prime resistenze è stato facile convincerla ad andare incontro alla famigerata regola della Compagnia. Seppur sia stato a malapena una comparsa l'ho trovato un personaggio vero.
Sarin, colui che per primo l'ha avvicinata alla taverna, anche lui è un degno ladro di mestiere, con i suoi modi carismatici e persuasivi. La sua faccia tosta, non a caso, è la stessa che si befferà di Sheridan sul finale, quasi come un cerchio che si chiude: con lui tutto è iniziato e con lui tutto finisce.

Sviluppo del genere scelto: 4.75/5

A cominciare dalle gilde commerciali, passando per gli Alchimisti e infine la clessidra blocca-tempo, hai inserito molti spunti, alcuni arricchiti con dettagli unici. La clessidra in particolare è un piccolo capolavoro di ingegneria e magia oscura, un oggetto che combina perfettamente gli elementi dello steampunk.
L'ambientazione ha una solida base, un impero completamente fondato sulle macchine e i marchingegni a vapore, creazioni complesse e costituite per la maggioranza, se non totalità, in rame, un metallo che potrebbe sembrare comune, ma d'importanza vitale per il sostentamento di quell'impero.

Gradimento personale: 10/10

Ho empatizzato molto con Sheridan, per tutto il tempo ho fatto il tifo per lei. Quando è andata a saldare parte del suo debito, posso dire di essermi sentita io stessa fiera e trionfante per lei.
Una storia piena che alterna momenti di tensione ad altri di calma apparente, l'ultimo capitolo l'ho letto col cuore in gola.
Sheridan è un personaggio che ho amato nei suoi pregi e difetti, nei suoi successi e nei fallimenti. È una protagonista riuscita, che riesce a trascinare il lettore nei suoi panni, mostrandogli il mondo in cui si muove attraverso i propri occhi. Il finale per me è stata una stoccata al cuore, non saprei dire se è giusto, so solo che ha reso l'intera storia di Sheridan ancora più memorabile. E strappalacrime, maledetta! (♥)

Bonus: 4/4

[3] Ambientazione in almeno due luoghi distanti centinaia di chilometri l'uno dall'altro: questo bonus è stato pienamente soddisfatto. Si parte da Endondida per giungere a Veran, la capitale. Si intuisce che siano luoghi distanti anche grazie al passaggio sopra i cieli di Rindegar, una città intravista lungo il viaggio.
[7] È presente un tipo di attività illegale: anche questo bonus è stato rispettato. L'attività illegale è ciò che spinge Sheridan a intraprendere le sue missioni criminali. Viene introdotta già dal primo capitolo seppure attraverso le spiegazioni di Renard. Non si ha modo di vederla dall'interno, ma gli uomini di questa organizzazione saltano spesso fuori durante la storia, facendo le loro comparsate di tanto in tanto.


Totale: 48.25/49

Recensore Master
12/10/18, ore 08:38
Cap. 1:

Ciao carissima!^^
innanzitutto complimenti per l'ambientazione. Io adoro lo steampunk, ma sono negato e mi devo accontentare di leggerlo. Quando è così ben scritto, è veramente un piacere.
La protagonista si è giocata tutto alle carte. Nonostante la spiccata intelligenza, mi dà l'idea di una ragazza impulsiva, se fosse un uomo direi che ha "più palle che cervello" e magari in senso figurato si può dire anche di lei.
Bellissima anche la clessidra che ferma il tempo, è un'idea veramente geniale (dove si comprano, a proposito?^^).
La vicenda mi sembra partita con ottimi presupposti, ora sono curiosissimo di leggere il seguito.
Complimenti come sempre!^^

Recensore Master
20/09/18, ore 15:57
Cap. 1:

Hai studiato letteratura francese? XD Ehm, pessimo modo di esordire! Passo di qui per il contest. Non avevo mai letto nulla di steampunk (o almeno credo) e la tua storia mi piace tantissimo! Ora, sono ignorante in materia ma il mondo che la tua penna (pc o telefono che sia lol) ha creato trasuda sbuffi di vapore e avventure a tutto spiano. Antico e moderno allo stesso tempo. Trovo il tuo modo di scrivere adattissimo al genere e al personaggio principale. Sheridan mi sembra una donna con le contro****e! Se tutte le storie che parteciperanno a questo contest sono al tuo livello, farei più bella figura a ritirarmi xD Ancora complimenti. Aspetto il prossimo capitolo con ansia!

Recensore Junior
20/09/18, ore 09:00
Cap. 1:

ehe che bello quando arrivano belle storie ai contest a cui partecipi anche tu, ti sprona a fare sempre meglio, sana competizione c: in ogni caso, questo primo capitolo promette davvero bene, ho visto nel tuo profilo che tutte le tue storie sono fantasy *.* se sono scritte bene come questo capitolo andrò a farci di sicuro un salto. Quanto mi piacciono i protagonisti non perfetti, e ladri anche! Ho sempre desiderato di essere in grado di fermare il tempo, trovo che sia il superpotere iù figo di tutti. Una ladra bionda e intelligente che scopre segreti sul suo passato? Che potrebbe essere impiccata? Continuerò a leggere ^^

Recensore Master
18/09/18, ore 21:19
Cap. 1:

Ciao Lya!
Eccomi qui a leggere la tua storia per i due contest che abbiamo in comunque che tanto attendevo. Peccato che per "Bionica Mente" non abbia ancora fatto nulla, dato che ho dovuto scartare la mia idea precedente perchè troppo lunga e impegnativa...
Comunque, non appena ho letto l'introduzione ho subito pensato "evviva, una storia di ladri!" Avevo pensato di indire anche un contest a tema, e non a caso La casa di carta è una delle mie serie preferite... per cui, anche se il fantasy non è tra i miei generi preferiti, le atmosfere steampunk mi attirano sempre...
Allora, questo segreto che il padre della protagonista aveva nascosto in vita e non rivelato in alcun modo post mortem pare fin da subito interessante: inizialmente pensavo che la clessidra fosse essa stessa una chiave, mentre invece... può fermare il corso del tempo!! E che dire, il tuo prompt l'hai usato alla perfezione (per vie traverse sono riuscito a scoprire in anteprima il contenuto di quasi tutti i pacchetti, ma tanto ho già consegnato... ihihi). In ogni caso, anche il titolo mi sembra interessante, anche se non è stato ancora esplicato chiaramente, e così pure la protagonista, Ella Sheridan; è molto sicura di sè, e nonostante i tanti difetti e anche i molteplici debiti, credo che sappia come farsi valere...
Mentre l'enigmatico ladro, invece... non appena ha detto "sarin" ho pensato: "come il gas", e in effetti non sono stato smentito dalle spiegazioni...
Bene, mi hai incuriosito molto, inserisco tra le seguite e aspetto il seguito!
Tra quanto pubblichi, una settimana?
In ogni caso, a presto!
mystery_koopa