così – spaesato, a detta sua- <--- stacca dopo "sua"
il libro nella scrivania. <--- sulla scrivania, altrimenti potresti scrivere "il libro nel cassetto della scrivania"
dietro di se <--- sé
lo zaino in camera.
Aprì la finestra della camera [...]<--- puoi eliminare la ripetizione. :3
i guanti nelle mani ancora piedi di neve <--- le mani nei guanti ancora (penso) pieni di neve
la moglie non doveva essere morta da molti anni. <--- anziché anni, dal momento che lo ripeti già due volte nello stesso periodo, scriverei "tempo".
Da allora ho vendere la casa in città <--- Da allora ho "voluto" vendere casa [...], penso volessi scrivere, più o meno.
Non riuscì a portarla in tempo <--- penso si riferisse a se stesso, quindi "riuscii"
Confidò quello con grande agitazione <--- in genere gli aggettivi dimostrativi non vengono utilizzati come "pronomi", insomma, al posto di "egli". Però puoi utilizzare "questi".
http://www.treccani.it/vocabolario/questi/
chiamò dal telefono fisso – l’unico a prendere bene- <--- che prendeva bene, e poi stacca.
Sai che non amo gli giri di parole <--- i giri
«Ecco, è scomparsa dinuovo!» <--- di nuovo
Kei fingendo palesemente di essere preoccupato. <--- "fingendo palesemente", così hai dato al lettore la risposta al quesito "chi è l'assassino" già a metà storia!
quel pezzente di Kei, che l’aveva quasi uccise <-- uccisa
Provvederò a prendere un avvocato <--- "a chiamare/ ad assumere"
Devo essere sincerissima. Ero indecisa se assegnare una bandierina bianca o verde. Propendo per quest'ultima per il semplice fatto che il racconto mostra chiaramente una conoscenza nell'ambito della scrittura. Insomma: al di là dei refusi, lo stile, benché leggermente acerbo (l'utilizzo a caso di termini ricercati, tipo "claudicante", quando anziché "viso" utilizzi "faccia", mi fa pensare di una scrittrice che non ha ancora trovato il suo vero modo di scrivere), è fluido. I personaggi sono davvero ben caratterizzati (a parte l'assassino, ma di questo ne parliamo poi) e in character. Heiji un cretino totale, il tipico testone che, nonostante entrambi provino lo stesso sentimento, non si accorge del suo amore, quello di Kazuha. Lo hai reso talmente bene che, durante la lettura, gli avrei dato volentieri due o tre calci rotanti. E Kazuha, beh, lei è un angelo.
Ma ritornando a noi: ciò che mi ha fatto storcere il naso è l'utilizzo di un font davvero troppo piccolo (mi è quasi venuto un mal di testa nel leggere, perdonami la franchezza), l'impaginazione (l'utilizzo dell'allineamento a destra, il corsivo... insomma) marcata che hai utilizzato per scandire i vari momenti, quelli passati e quelli presenti... avrei preferito, non lo so... degli asterischi e qualche rigo in più lasciato come spazio, piuttosto che l'allineamento a destra. Ma penso che il "fastidio" (passami il termine, non è un vero e proprio fastidio) derivi dalla grandezza del font. Forse, se fosse stato più grande, il cambio di allineamento, il passato/presente... sarebbero stati più piacevoli. Altra cosa: il cambio di allineamento nell'ultima parte... visto che parla del presente, non mi sembrava il caso, così come il grassetto. Sì, lo so, sono una scocciatura totale.
Ovviamente, tenendo conto che questa è una mia personalissima opinione, voglio farti i complimenti di nuovo per il tuo modo di scrivere e l'invenzione di un caso che non è banale. È stato davvero molto carino!
Ritornando al killer, beh, su quello ci avrei lavorato un pochino in più: si sapeva dall'inizio che sto tizio fosse l'assassino. Questo ragazzo sbuca dal nulla e partecipa ad un indagine del quale non dovrebbe sapere niente ed è lì in quanto fidanzato - nonché terzo incomodo!!! - della vera coppia Heiji/Kazuha (<3 <3)... insomma. La sua presenza è stata forzata fin dall'inizio.
Per il resto, non non sei davvero niente male e sono sicura che, visto che sei una scrittrice prolifica, sarai migliorata anche un sacco.
Dopo averti ammorbato con i miei sproloqui, per i quali spero tu non te la sia presa, ti do un bacio.
Ro (Recensione modificata il 03/11/2018 - 02:07 pm) |