Ehilà carissimo, è da qualche mese che non recensisco qualche tuo racconto, eccomi di nuovo all'opera. Scusami ma ultimamente sono stato davvero impegnato e sono entrato su EFP solo per pubblicare i miei lavori, scritti nei rari momenti di tempo libero.
Mi piacciono, anzi, adoro i racconti autobiografici, servono a conoscere meglio un determinato autore. Comunque sapevo del tuo amore, anzi, del vostro amore tra te e Irene, anche in ambito... ludico. :-)
Confesso che come River Rose, che ti ha recensito prima di me, non sono un grande amante delle sale giochi, figurati che con la mia ex, ci andavamo quasi tutte le domeniche e... altro che 20 euro!
Essendo un po' tirchio anch'io come la lettrice appena menzionata, in verità più di 5 euro non giocavo, e poi a parte qualche pupazzetto o peluchetto non sono mai riuscito a vincere un peluchone come la Tigre bianca, sebbene una volta ci sono andato vicino e mi stavo accaparando una sorta di Re Leone gigante.
Andavamo alla sala giochi prima di entrare al cinema, (Al The Space di Belpasso in provincia di Catania) forse adesso mi prenderai per pazzo ma a volte mi annoiavo proprio, specie in certi giochi.
Difficilmente entrerò nuovamente in una sala giochi però mi hai istruito su una cosa: non sapevo che più gettoni inserisci, più ha la possibilità di vincere dei peluche. E noi che mettevamo sempre un euro, un euro, un euro...
Insomma, si vede che siete molto pratici di queste cose, non c'è che dire.
Questo racconto l'ho letto come sempre con molto interesse, Riccione con i suoi colori e con il suo calore (visto che è una città rinomata principalmente per l'estate) tra le tante attrattive, beh... non potevano di certo mancare le sale giochi, sicuramente altro simbolo della città.
Fai conto che, mentre stavo leggendo questo componimento, come amico discreto ero lì con voi a farvi compagnia, ovviamente senza intaccare la vostra intimità, specie quando siete tornati a casa stanchi ma... felici.
Ho gradito nonchè trovo una buona idea il fatto che hai narrato dal punto di vista di Irene, sebbene durante le vostre partite ho fatto il tifo per te amico mio. Hai perso? E allora hai dovuto pagare pegno! Ti sei fatto battere, e pensare che in un momento della partita ad Air Hockey stavi per ribaltare la situazione e stracciare così la tua amorevole avversaria.
Comunque durante le vostre intense partite mi avete fatto sorridere, specie quando dopo aver vinto la Tigre Bianca e vi mettete a scorazzare per Riccione con quel coso d'appresso. Vi ho immaginato in maniera buffa. :D
Nonostante i tempi siano cambiati le sale gioco, a quanto vedo, grazie anche alla tua testimonianza, hanno ancora senso di esistere, anche se temo si sia persa quell'atmosfera degli anni '80 e '90. L'evoluzione dell'intrattenimento videoludico casalingo ha segnato il cambiamento sostanziale di queste posti però c'è da dire che a differenza di prima offrono più servizi diventando luoghi di intrattenimento per famiglie, con giochi di abilità, coloratissimi giochi a premi, playground indoor e una sala per le feste di bambini. Quello che in USA chiamerebbero, FEC - Family Entertainment Center è anche qui.
Nel racconto comunque, ciò che ti interessa rappresentare è lo "spirito" che allieta alla sala giochi e tra di voi, si percepisce quel senso di relax, svago e un allietarsi piuttosto sentito, si vede che fondamentalmente vi divertite da matti.
Come sempre poi, sei stato simpaticamente descrittivo, (ad esempio la storia dell'autovelox, forte sto accostamento) e ciò sicuramente "inverdisce" ulteriormente la bandiera positiva che ti rilasciando, che ti elargisco senza "Insert Coin."
Federico, un racconto piacevole, davvero, tra l'altro si vede che non vedi l'ora che sia di nuovo estate e di passare altre bellissime serata alla sala giochi assieme alla tua Irene, anche attraverso ciò riesco a comprendere il tuo amore per questa stagione.
Bravissimo Federico, e spero che mi renderai partecipe per la prossima partita, per la rivincita insomma.
Alla proxima! |
