"I miei demoni saranno sempre lì a tormentarmi, nonostante io li abbia ormai sconfitti da tempo, ma è così che funzionano le cose.
Ci si fa del male, si soffre e si avanza.
Ci si ciba di abbracci, d’affetto e a volte anche d’amore, le crepe sono presenti, o possono riformarsi, ma nulla che poi non si possa richiudere.
Le toppe si possono ricucire, i pezzi si possono incollare, i demoni sanno nuotare ma si può sempre fare in tempo ad affogarli.
È una continua lotta contro noi stessi, andiamo avanti sanguinando ma a volte è tutto ciò che ci resta, per farci capire che nonostante tutto siamo ancora vivi." MAMMA MIA. I brividi. Ho volutamente deciso di scegliere questa parte in particolare da allegare alla mia recensione perché è l'essenza stessa di questa OS e, sono sicura, di una parte di Ruki che esiste anche nella realtà. Non trovo veramente le parole per descrivere questa OS, è stupenda, riesce a mettere i brividi e quasi come in un film mi è sembrato di vedere davvero quel concerto. L'espressività di Ruki sul palco scema dall'esagerato a cosa di più sincero possa esserci, ed è uno dei tanti lati che di lui ammiro; in questa shot l'hai espresso benissimo.
In soldoni, sii veramente fiduciosa di questa tua creatura: è bellissima, e leggerla con proprio "Deux" in sottofondo la rende ancora più magica e significativa. Quindi, i miei più sinceri complimenti! Non vedo l'ora di leggere qualcos'altro di tuo appena ne avrai l'ispirazione.
Un abbraccio,
Yukiko H. |