Recensioni per
Brave enough to...
di Flos Ignis

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
15/09/19, ore 15:02
Cap. 1:

[Valutazione del contest "Un fiume di soulmate!AU"]

Titolo:

Questo titolo ben si adatta alla storia perché riprende non solo il suo finale, ma in generale tutto il combattimento interiore che c’è stato in Aizawa prima di arrivare a compiere la sua scelta, quella che gli avrebbe condizionato tutta la vita.



Caratterizzazione dei personaggi:
L’Aizawa di questa storia è soltanto un adolescente, eppure in lui ritroviamo molte delle caratteristiche dell’uomo che abbiamo conosciuto nel canon.

Innanzitutto, c’è quel suo “umore già naturalmente predisposto all’insofferenza” che tanto lo contraddistingue, e che trovo verosimile sia stato presente in lui fin da ragazzo.

Poi, abbiamo il suo carattere ombroso e cupo… e qui invece non sarebbe stato plausibile giustificarlo semplicemente con un “è sempre stato così”. Per questo, ho molto apprezzato che la storia si incentri poco dopo la morte di suo padre, un lutto che ha ovviamente stravolto la sua vita e il suo modo di viverla.

Un ragazzo che ha appena perso il padre è naturale, per quanto triste, che si chiuda un po’ in se stesso, “mangiando poco e dormendo ancora meno” (sarebbe fuori luogo fare una battuta sul sonno arretrato che lo porta ad addormentarsi ovunque da adulto, vero?) e i lunghi periodi che Shota passava alla finestra con la sola compagnia del cielo sono a questo proposito assolutamente verosimili.

Come pure verosimile è quella sua indecisione sul “cosa fare da grande”: il padre era un poliziotto – un ottimo poliziotto, a quanto possiamo capire – da cui ha imparato il senso dell’onore e della giustizia che Aizawa porta con sé… ma dall’altra parte c’è LA rabbia.

Quella peggiore, che è rivolta non tanto verso una persona – dopotutto i criminali sono stati arrestati e puniti – quanto in generale verso tutto il mondo. Verso quel destino crudele che, dopo avergli sottratto sua madre, gli ha portato via anche il padre.

E, con queste premesse, non è affatto strano quel suo “stare in bilico” sulla linea sottile che divide la giustizia dalla vendetta – vendetta contro i malviventi, contro il mondo, contro tutti e nessuno al tempo stesso.

Ma, a questo punto, entra in scena il secondo grande protagonista di questa storia: il cielo.

È stato lui, con il suo azzurro, a ridare la pace all’animo tormentato di Aizawa, come se vegliasse costantemente su di lui.

Trovo sensato che Aizawa, riflettendo sul suo soulmate, arrivi alla conclusione che si tratti di una persona straniera proprio perché in Giappone quel colore degli occhi è estremamente raro; inoltre, mi piace anche questo suo esserne in qualche modo esaltato: il fatto che la persona a lui destinata venga addirittura da un altro paese ai suoi occhi la rende forse ancora più speciale.

E, di conseguenza, ancora più speciale è quell’azzurro che è l’unico indizio sulla sua identità, e grazie al quale Aizawa riesce a trovare il coraggio di fare la sua scelta… il coraggio di combattere.



Stile e trama:
Lo stile di questa flash è fluido e ben costruito, con un’alternanza di periodi brevi e complessi che consentono di mantenere un ritmo costante nella lettura senza però scadere nella monotonia.

La storia è molto introspettiva, e analizza i pensieri e le emozioni di Aizawa in uno dei periodi più cupi della sua vita. Tuttavia l’intermezzo di parti “raccontate”, in cui si spiegano i semplici fatti, a quest’accurata analisi delle sue riflessioni fa sì che la lettura non risulti mai pesante.


Mi è piaciuto come hai introdotto l’elemento del soulmate!AU in modo indiretto, come una naturale conseguenza dell’abitudine di Aizawa di fissare il cielo dalla sua finestra… anche se, di fatto, è vero l’esatto contrario ed è proprio per via di quell’azzurro che lui ama ritagliarsi questi momenti, da solo con il cielo.

Come pure mi è piaciuta l’analogia tra il bianco e nero della vista – con l’unica eccezione dell’azzurro, nel suo caso – a quello metaforico della vita: bianco e nero, bene e male… hero o villain.


Del passato di Aizawa si sa veramente pochissimo (o almeno io che seguo solo l’anime ne so pochissimo, non so se nel manga viene rivelato qualcosa di più), ma questa tua interpretazione potrebbe essere tranquillamente plausibile perché coerente con tutto quel poco che conosciamo di lui.

Inoltre, il fatto che suo padre fosse un poliziotto morto sul lavoro per fare la cosa giusta, ha dato il “la” per sviluppare un conflitto interiore di Shota davvero interessante: perseguire la strada della giustizia per rendergli onore, o intraprendere tutt’altro cammino perché “lui era buono ed è stato ucciso e quindi la giustizia fa schifo”?


Devo dire che inizialmente non avevo capito che Aizawa avesse perso anche sua madre, l’ho capito solo dopo aver letto le tue note. Ad una seconda lettura ho fatto effettivamente caso al punto in cui parli dei parenti che lo avevano accolto, ma l’informazione resta un po’ nebulosa e facilmente fraintendibile, secondo me.

C’è però da aggiungere che, pur non capendo questa cosa, ho potuto apprezzare senza problemi la storia già all’inizio, perché se anche la madre fosse stata ancora viva questo non avrebbe affatto sminuito il dolore per la perdita del padre, e il comportamento di Aizawa sarebbe stato comunque coerente.


Un particolare che ho molto apprezzato per il realismo che apporta alla storia è la considerazione che fa Aizawa quando parla della sua famiglia, dicendo che i suoi genitori avevano potuto vedere soltanto in bianco e nero finché non si sono incontrati perché – come la stragrande maggioranza della popolazione giapponese – hanno gli occhi grigi/neri.

Oltre ad essere realistico questo particolare è interessante anche dal punto di vista narrativo, perché da questa considerazione Aizawa si ritiene ancor più fortunato: non solo è destinato ad una persona con degli occhi così belli, ma prima ancora di incontrarla può godere dello spettacolo del cielo e del mare in tutta la sua magnificenza.


La conclusione ci riporta quello che in realtà è il vero inizio di Aizawa, e di quel suo percorso di maturazione e sviluppo che lo porta a diventare lo splendido personaggio che conosciamo.

Lo lasciamo quindi ai cancelli della Yuuei, con l’azzurro che ammicca dal riflesso sulle finestre e sembra volerlo rassicurare una volta di più di aver fatto la scelta giusta.



Gradimento personale:
È stato molto interessante leggere di questo inedito Aizawa adolescente, e in particolare mi piace come hai saputo descrivere il suo dilemma interiore, il suo “essere in bilico” tra due scelte che lo porterebbero a due vite completamente diverse.



A presto!
rhys89

Recensore Master
02/11/18, ore 15:21
Cap. 1:

Recensione premio per il contest "Shinigami, Alchimisti ed Eroi: a Rapporto!"

Non ce l'ho fatta a resistere e posporre la recensione di questa raccolta, è stato più forte di me.
Mi sono innamorata di ogni tua parola, sappilo: dalla prima all'ultima, dalla più dolce all'amara, di questa caratterizzazione del nostro amato professore gattaro e papà del corso A (lol), di ogni pensiero.
Il mondo visto con i toni dell'azzurro deve essere pura meraviglia: ci credo che lui abbia trovato conforto in esso, che abbia aiutato a salvarlo dal dolore per la perdita del padre - bellissima la sua seppur breve ma intensa storia: sono riuscita a immaginarmi alla perfezione quanto il piccolo Shouta lo amasse, quanto fosse il suo EROE in tutto e per tutto... e quanto di lui vive nel cuore del moro, ogni ideale e speranza - e gli abbia dato più di una chance di riprendersi.
Direi che ci sono tutti gli elementi per creare un eroe in potenza: l'energia giusta per contrastare il male, affinché nessuno patisca ciò che ha vissuto lui; le aspettative e i desideri, la forza di riprendersi, quella rabbia che invece di distruggere porta a un evoluzione.
Tutto questo è bellissimo, e per questo corro subito al prossimo capitolo ^^
Un abbraccio <3

Tua Manto