Ciao, arrivo a lasciarti una recensione per lo scambio di The Writing spell. Dunque, prima devo fare una premessa, quando sono entrata nel tuo profilo non sapevo bene da che parte girarmi, poi ho notato una storia incest sui fratelli Maximoff. Personalmente devo dire di non shipparli affatto, ma per me non è una novità leggere storie su coppie che in realtà non mi piacciono troppo. Diciamo che sono aperta a tutto (a meno che io non provi un'aperta repulsione per la suddetta coppia, ma in quel caso non leggo nemmeno). Quando si tratta di incest mi ritrovo ancora a essere più curiosa, voglio sempre andare a vedere come concepiscono la storia gli altri autori. Comunque, avevo visto Libertà per prima, ma poi ho notato che era una serie... quindi mi sono messa a leggere questa e devo dire che mi è piaciuta moltissimo.
Prima cosa mi è piaciuto lo stile. Ora non ricordo se avevo letto altro di tuo, ma sottolineo la grammatica perfetta e lo stile davvero buono. Per come vedo io le cose è sempre bene far presente a un autore che sta facendo un buon lavoro, e anche sotto questo punto di vista ed è decisamente questo il caso. La tua storia è breve e anche parecchio dialogata, quindi lo stile ne risente un pochino. Non è poetico ed in generale è poco evocativo, asciutto ma non per questo brutto. Uno stile adatto a questo tipo di narrazione, e mi piacerebbe leggere altro di tuo per vedere quanto cambia e se cambia in altre situazioni. Qui, nel tuo caso, a colpirmi è stato soprattutto il contesto che hai costruito. Lo stile ti ha aiutata a ricreare un ambiente interessante e che io di solito nelle fanfiction non sono solita frequentare. C'è un'atmosfera vagamente decadente attorno a loro. Sarà la Bulgaria degli anni '60, saranno gli accenni alla guerra... ma ho trovato sì, un ambiente particolare. Come se, nella sua decadenza (complice anche l'atmosfera sovietica che all'epoca non alleggeriva affatto le cose), riesce comunque a trovare del verde e della spensieratezza. I bambini che giocano e che lo fanno senza pensare a niente, ma che giocano e basta, l'ho trovata un'immagine vincente, che colpisce moltissimo. Un'immagine che gli stessi Peter e Wanda si ritrovano a citare, parlando della loro infanzia che per colpa della guerra è stata diversa. E di questo si ritrovano quasi a dare una colpa a quei ragazzini che giocano senza pensieri per la testa. Lo scambio di battute, il rievocare il passato servono in realtà un po' da pretesto narrativo per raccontare quella che è una loro storia. Una diversa da quelle dei "normali" fratelli. Loro sono diversi dagli altri, lo è ciò che li lega (e questo è innegabile, incest o meno). E tu sei riuscita a dirlo in un modo delicato e molto sottile che personalmente mi è piaciuto pur, come dicevo, non shippando questa coppia. Sono riuscita ad apprezzare le loro interazioni, al punto di ritenerle necessarie. E sono riuscita ad apprezzare molto anche questo senso di: "ma è sbagliato/no, che non lo è" che permea un po' tutta la storia. C'è un vago senso di condanna che aleggia sul fondo e che non viene mai fuori, il narratore non si espone, non giudica, resta in disparte e si limita a raccontare. Ci pensano i personaggi a parlare e a dire le cose come credono che siano, sta al lettore dare la sua interpretazione del loro rapporto. Che è molto giocato anche sulle differenze tra Peter e Wanda, differenze caratteriali principalmente. Lui impulsivo, lei razionale... Hanno un modo molto diverso di vivere la cosa, lui sembra quasi nasconderlo, lei sembra che se ne freghi. Lo vive con maggior libertà, infischiandosene di quello che potrebbero dire gli altri. Lui invece è più furtivo e si nasconde o, almeno, questa è l'impressione che ho avuto io. Sono due interpretazioni diverse del rapporto incestuoso e che alla fine non trovano una vera risoluzione, nessuno dei due sembra cambiare ed è questo il bello, il loro trovarsi pur restando diversi.
Credo che questa rientri tra le storie che non avrei mai letto se non fosse stato per uno scambio (che poi è il motivo per cui ancora partecipo a queste iniziative nonostante tutti i miei dubbi). Mi ha molto colpita e mi è anche molto piaciuta.
Koa |