Ciao, dunque, ti devo confessare di aver avuto qualche difficoltà a interpretare questa storia in un primo momento. Colpa mia, avevo deciso di leggere prima le recensioni che ti avevano lasciato e l'interpretazione data nella prima che hai ricevuto mi aveva completamente portata fuori strada. Per questo mi sono presa qualche giorno e poi l'ho riletta a mente fredda. Non riuscivo davvero a capire dove fosse collocata la storia e chi fosse il narratore, poi invece tutto è diventato più chiaro. Il che è stato pessimo da parte mia, c'era tanto di avvertimenti nell'introduzione e pure tanto di personaggi...
La scelta di Greg come narratore l'ho trovata indovinatissima e per due ragioni su tutto. La prima è più personale e sentimentale, perché è un punto di vista che si trova sempre di rado e a me piace sempre leggerlo, mentre il secondo ha radici più tecniche, diciamo così. Quella che giorni fa mi era sembrata una seconda persona con un incomprensibile narratore, ora diventa una prima persona gestita magnificamente. E per due motivi, il primo è che sei dentro la mente di Lestrade, ma colui sul quale hai puntato un gigantesco faro è invece Mycroft. E il fatto che il risultato che hai ottenuto sia questo, mostra una grande capacità tecnica. La seconda ragione è in parte legata alla prima perché non tutti sanno usare bene la prima persona, specialmente con un tempo al presente, ma tu sei stata bravissima. L'hai usata per dare al tutto un tono ancor più introspettivo, hai rigirato i personaggi come volevi e mi è piaciuto tantissimo.
La drabble in sé dice pochissimo, ma la caratteristica principe delle drabble è proprio questa ovvero il lasciar intendere, più che il raccontare. C'è tantissimo di sottinteso in quello che hai scritto e primo fra tutti il fatto che Mycroft abbia tenuto un diario in cui raccontare tutto ciò che riguardava Eurus. E qui arriva quello forse maggiore, di non detto, non viene detto specificatamente, ma è chiaro che siamo in un post The Final Problem e questo pare evidente dalla maniera in cui ritrai il dolore di Mycroft. Se si pensa alla serie e tenendo in considerazione che, se tanto dolore avesse riguardato un extra canon tu l'avresti specificato, l'ambientazione non ha altra ragione d'essere. Il dolore di cui ci parli non ha senso d'esistere se non dopo che è stata smascherata quella parte della vita, che Mycroft che aveva nascosto a tutti. Ci sta tantissimo l'idea di un diario specie se si pensa al segreto che ha dovuto mantenere tutto da solo, il fatto di avere un posto in cui scrivere tutto, come una valvola di sfogo, lo trovo adatto più che al personaggio in sé alla situazione che ha dovuto vivere. Comprensibilissimo che abbia avuto una simile debolezza. Il terzo gigantesco non detto riguarda proprio la Mystrade. Nemmeno qui dici qualcosa, anzi proprio nulla. Eppure è evidente dal gesto che è sotto lo sguardo di tutti, il far leggere il proprio diario rappresenta per Mycroft il far leggere quella parte di sé che per anni ha dovuto tener nascosta. Sembra quasi una dichiarazione d'amore e Greg capisce tutto e vede tutto. Sente le lacrime tra le pagine, le vede anche. Soffre assieme a lui e, quando finisce, forse lo ama persino di più. La Mystrade viene fuori con forza nei passaggi finali, specialmente in quel "tranne noi" che conclude la drabble e che ho trovato di una forza straordinaria. Perché lì c'è un Mycroft distrutto e che ha paura che, ora che sa tutto, anche Greg finisca con l'abbandonarlo. E invece non succede, ma anzi. Ci dici che il dolore e il senso di colpa se ne vanno, che il peso sparisce. Dici che se ne va tutto, tranne loro. Loro restano, lui resta. E questo è importantissimo. Perché l'immagine finale è di speranza per il loro futuro e un piccolo accenno di felicità. Come una luce in fondo al tunnel, quello che a mio avviso ci vuole per questo Mycroft post quarta stagione.
Al solito, un altro gran bel lavoro.
Koa |