Recensioni per
La porta blu
di Montana
Tanti anni di odi e amori racchiusi in un racconto che scorre molto bene. Lettura molto intensa, malinconica e disincantata, capace di imprimersi bene nella mente del lettore. Personalmente, leggendo il racconto, mi sono sentito come se stessi vedendo uno dei film di Bertolucci, caratterizzati da continui flashback e, tavolta, anche da storie sull'incomunicabilità tra le persone. E la porta blu richiamata dal titolo sembra proprio un simbolo stesso dell'incomunicabilità e dell'incapacità di relazionarsi, a mio avviso. Lavinia deve aprirla, prima di confrontarsi con Cassandra, le donne del racconto desiderano, in fondo, varcarla per poter entrare in stretto contatto con lo Scrittore, vuoi per la carriera, vuoi per sincero amore, e alla fine la porta viene chiusa da Cassandra, che abbandona i fantasmi del passato, di quell'intimità a lungo aspirata. Ovviamente è una lettura molto soggettiva di questo testo che riesce a scandagliare bene nell'intimo umano, tra i ricordi del passato e l'amarezza del presente. |
Buon pomeriggio. |