Positive : 3
Neutre o critiche: 0
Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Buongiorno. |
Buon pomeriggio. |
E' un testo che mi ha incuriosito molto, a partire dal titolo, che richiama il film di Fellini (e che in romagnolo, se non ricordo male, significa "io ricordo"). Nel complesso, la struttura bipartita funziona molto, così come l'inevitabile contrasto che ne scaturisce. Nella prima parte, un io narrante ancora sognante, con la quale ci si può anche identificarsi abbastanza facilmente, visto che si delinea, caratterialmente, come una persona normale, se così si può dire. E, poi, nella seconda, la stessa persona, ma già disincantata e che rievoca il passato in maniera agrodolce (e, devo dire, richiamando anche molto bene l'atmosfera di fondo dell' "Amarcord" felliniano). A rendere molto bene il contrasto è anche la descrizione della situazione che si ritrova all'inizio di ambedue le parti, sempre un risveglio: scattante e pieno d'energia nella prima parte, stanco e carico d'insonnia nella seconda. L'unica cosa che mi ha lasciato, sinceramente, un po' perplesso è il linguaggio in certe parti, come "il volere irreale di Morfeo" o quel "financo", nella rievocazione del professore, che mi suona un po' burocratico. Ma, se devo essere altrettanto sincero, c'è una forma "classica" nel testo che spicca e mi è piaciuta molto, ossia "il capo dell'Olimpo", usata sempre con riferimento all'insegnante: tanto ironica quanto amara nel ricordo, come l'io narrante, dal quanto suo, si definisce "una improbabile Lolita". In ogni caso, complimenti per il testo. |