Recensioni per
Masquerade
di Spoocky

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
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Recensore Master
30/10/18, ore 16:26
Cap. 1:

Non sono propriamente una cultrice della Sheriarty, per motivi legati alla diabolica personalità di Jim ed anche, soprattutto, perché sono da anni convinta Johnlocker.
Mi sono soffermata sulla tua storia attirata dunque, non tanto dal pairing che tu hai scelto di esprimere, quanto per lo stile accurato che mi ha richiamato sin dalle prime righe.
All’inizio, dunque, sono rimasta colpita dalla scelta dei termini preziosi ed adeguati per definire l’atmosfera dell’ambiente in cui si svolge ciò che racconti.
Mi rimangono bene impressi termini come “…elegantemente ricamati con iridescenti ghirigori viola…danzavano vorticosamente…caleidoscopio infinito…ecc…”.
Poi, man mano che procedevo nella lettura, è come se quei pesanti tendaggi neri, con cui hai reso più inquietante il clima che regna nella sala, si fossero aperti svelandomi un racconto molto interessante e significativo, perfettamente costruito sulle personalità dei protagonisti
Solitario e malinconico Sh, che tu descrivi come il “perno” attorno a cui ruota tutto il movimento fluido dei presenti, rispetto al quale, però, lui rimane estraneo; più energico ed insinuante il secondo personaggio, che avanza deciso verso di lui, accompagnato da un brano musicale che è estremamente significativo, cioè il “Trillo del diavolo”.
Moriarty, ovvio, davvero a suo agio in quel travestimento misterioso.
Due personaggi, lui e Sh, che sembrano all’opposto ma che sono le due facce della stessa medaglia, entrambi “consulting”, uniti da una grande intelligenza, noia mortale delle situazioni “normali” che la vita presenta giorno per giorno, amanti del rischio e del gioco mortale. Dunque, perché no, fatti l’uno per l’altro.
Ho apprezzato molto i riferimenti culturali, secondo me non frutto di una ricerca superficiale, che riguardano i costumi indossati dai personaggi ma anche la storia della musica, quando tu ci fornisci un’idea precisa dei brani che accompagnano sia la solitaria malinconia di Sh, sottolineata dal suono di un violoncellista nascosto, sia la serpentina sicurezza con cui Jim si avvicina a lui, esaltata dalle note che fluiscono irrefrenabili in un ritmo vorticoso.
Alla fine tutto si rivela un sogno, attraverso cui l’inconscio di Holmes, evidentemente, esprime i suoi più inconfessabili desideri.
Un gran bel lavoro, brava.