Attinenza al bando:Lo vedo come un pensiero a se stante più o meno condivisibile. Non è propriamente cupa, se non per niente, come hai detto tu. Però leggendo nella chiave di lettura in cui il protagonista ci snocciola i suoi pensieri chiedendo giornate uggiose e buie anziché quelle di sole, si denota una certa propensione all’oscurità. Il desiderio di avere tutto in ordine (giornate grigie d’inverno e soleggiate d’estate) potrebbe farci pensare che c’è una psicosi interna che non accetti i “miscugli” in generale e non solo nel campo atmosferico. Magari una di quelle persone che a tavola divide i piselli dalle carote perché le carote devono stare vicine alle carote e i piselli vicini ad altri piselli, non so se mi sono spiegata. Sugli altri punti invece nulla da dire.
5/10
Originalità: Ci troviamo più che in un pensiero in una presa di coscienza di quanto l’uomo in realtà non abbia alcun potere e vive passivo il nostro pianeta con tutta l’instabilità che comporta. Quando parli che uno in inverno non sa se godersi le giornate di sole oppure no sottolinei quanto siamo schiavi della sicurezza interiore che troviamo in realtà al di fuori di noi. Le cose funzionano secondo una routine, in inverno si lavora e in estate si fa festa. In inverno le giacche pesanti, le nuvole, l’alzarsi presto per andare a scuola o a lavoro, la pioggia e gli ombrelli, la neve. Non c’è spazio per i pomeriggi al parco o nel giardino di casa, perché i pomeriggi invernali sono fatti per la cioccolata al bar con le amiche. Quando si hanno queste “anomalie” andiamo in tilt come se fossimo dei televisori senza telecomando. L’originalità sta nell’accostare delle belle giornate ai sensi di colpa di chi se le vuole godere.
6/10
Gradimento personale:Una flash carina che a fine lettura ti fa annuire con la testa e dire: “Cavolo che palle quando sei a scuola e vorresti correre in giardino sotto il sole”, ma non ti rimane in mente, magari non era nemmeno quello l’obbiettivo, ma non è incisiva e destabilizzante quanto avrei voluto.
6/10 |