QUINTO POSTO, CON UN TOTALE DI 42,75/50
Silkworm25/Cara93, con “Il soldatino”
Grammatica e Stile: 8,5/10
La grammatica va generalmente bene, sono infatti solo due gli errori ricorrenti e ci sono pochissime sviste di battitura: per prima cosa, talvolta tendi a separare un verbo e il suo soggetto con una virgola senza creare un inciso, mentre altre volte utilizzi correttamente il modo congiuntivo, ma al tempo imperfetto invece che al presente come sarebbe richiesto in quelle frasi. Parlando invece dello stile, bisogna sicuramente considerare in modo diverso la prima e la seconda parte della storia: all’inizio, la narrazione si adatta perfettamente al linguaggio semplice e ai dettagli che possono essere colti da un bambino di circa sei anni che si ritrova in una situazione per lui così grande. Col proseguire della storia e con la crescita del protagonista, però, il fatto che il linguaggio della narrazione rimanesse praticamente lo stesso ha stonato un po’: certo, non poteva cambiare da bianco a nero, però una graduale trasformazione sarebbe stata più opportuna (in quanto comunque Luigi Carlo non ha comunque un livello intellettivo così basico –ne riparlerò–). In ogni caso, la forma della storia è stata sostanzialmente convincente.
Trama e Sviluppo del Pacchetto: 12/15
Mi trovo molto in difficoltà per quanto riguarda la valutazione di questo parametro, in particolare per quanto riguarda tutta la parte successiva al passaggio del confine di Varennes… ma iniziamo dal pacchetto. Allora, il viaggio verso la fortezza di Montmedy è ben descritto dal punto di vista di Luigi grazie alla prima persona (che hai usato molto bene, tra l’altro, soprattutto in questa parte), e anche se il momento esatto del superamento del confine non è descritto è ben narrata la tensione degli occupanti nei posti di blocco (a proposito, nelle note scrivi che Maria Teresa era la sorella minore: non è vero, lei era la maggiore – come nella tua storia – mentre la minore morì ancora neonata qualche anno prima). Però… ecco, tu stessa hai detto nelle note che dal tuo punto di vista era giusto approfondire per renderla una vera ucronia, ma credo che tu sia andata un po’ troppo oltre, facendoti prendere dagli eventi e perdendo di vista quella che doveva essere la parte centrale della storia. A parte questo, la storia è ben organizzata nel suo prosieguo durante la degenerazione del protagonista, non ci sono incongruenze e nessun passaggio è lasciato al caso: pertanto nonostante il piccolo errore nelle note e la perdita di vista del pacchetto, ho deciso di non penalizzarti maggiormente.
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9/10
In generale, ho notato soprattutto la tua attenzione per i personaggi secondari: in particolare, prima i frequenti interventi di Maria Antonietta (in particolare la scena nella locanda e le animate discussioni con il marito) e poi la storia tragica di Marie hanno occupato uno spazio rilevante nella mia percezione della storia. Sono invece rimasto completamente perplesso dalla piega folle, autoritaria ed estremamente repressiva che ha preso Luigi XVII, in cui trascorsi nell’infanzia trascorsa in esilio sono stati determinanti nel segnarlo. Nelle note l’hai definito tu stessa dissociato dalla realtà, ed è la parola forse più adatta per descriverlo… in un certo senso, lo trovo impossibile da commentare (questa non vuole essere una critica, sia chiaro, ma un complimento, in quanto la caratterizzazione è così vivida che il personaggio parla da sé)!
Ci sono forse certi tratti un po’ esagerati, ma nel complesso il suo percorso mentale è stato perlomeno comprensibile. Assegno 9/10.
Titolo: 5/5
Il titolo è semplice ma molto bello, in quanto sa esprimere sia un oggetto ricorrente durante l’intero corso della storia che, metaforicamente, l’immagine che ha di se stesso il futuro re di Francia. Già prima di iniziare la lettura l’avevo associato al principe, vedendo poi un secondo riferimento all’interno del testo mi è piaciuto ancora di più: l’ultima frase ha completato il suo significato.
Gradimento personale: 7,75/10
La storia non mi è dispiaciuta, e soprattutto mi ha davvero sorpreso per la deriva che ha preso a un certo punto, completamente inaspettata anche perché l’ho letta per ultima! Ad essere sincero, però, in più di una parte sono rimasto abbastanza stranito, in particolare con la folle caratterizzazione che hai attribuito a Luigi Carlo e poi a Luigi XVII (in particolare, quell’ossessione di voler imporre il silenzio a chiunque su qualsiasi argomento – ad esempio, il popolano fatto impiccare per aver rivolto la parola a una nobildonna – mi è parso praticamente irreale, in uno scenario peggiore rispetto perfino al cosiddetto Terrore). Mi è piaciuta però la scelta di dare più spazio alle figure secondarie della storia, e soprattutto la comparsa finale di Napoleone Bonaparte (che non sarebbe stato con le mani in mano in ogni caso). Complimenti per l’azzardo, che nel bene (soprattutto!) e nel male ha avuto il suo effetto! |