Recensioni per
L'imperatore dei Due Mondi
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/05/21, ore 02:02
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui!
Ammazza che storiona, questa!
Ma è vera? Mi spiego, è su personaggi realmente esistiti?
E' incredibilmente coinvolgente e si lascia leggere che è un piacere.
Siamo nel Medioevo, i vichinghi in teoria sono solo un ricordo, perché si sono convertiti al cristianesimo, ma vedo che certe cose non cambiano mai, eh?
Il re almeno ha capito a chi ha messo in mano il suo adorato figlio?

Che a dirla tutta... mi sembra una versione più giovane del mio Cloud e difatti nonostante paia tanto puro e delicato, non ci mette un secondo a diventare un sanguinario, appena si ritrova tra le mani una spada.
Deve dimostrare di essere un uomo e non si tira indietro, per quanto tutto questo lo spaventi a morte... ma viste le brutte intenzioni di quelli, molto meglio che impari.

Quindi era un inganno, è stato allontanato in modo che non torni mai più.
Però le cose potrebbero non andare come previste inizialmente: da come si comportano questi pirati non mi sembrano buoni cristiani, mi sa che se il principe diventa come loro non ci sarà bisogno di farlo fuori.

Pellerossa? Sì, lo so, che i vichinghi sono arrivati in America molto prima di Cristoforo Colombo e quindi non c'è nulla di strano vederli qua, nel cinquecento, andare a fare danno fin laggiù.

Bella storia davvero, sorprendente in ogni senso, la leggo!

Recensore Master
12/02/19, ore 17:31
Cap. 1:

SECONDO POSTO, CON UN TOTALE DI 48,5/50
Alessandroago_94, con “L’Imperatore dei Due Mondi”

Grammatica e Stile: 9,5/10
La grammatica è quasi perfetta, in quanto in tre capitoli di minilong ho riscontrato davvero pochissimi errori, tra l’altro quasi tutti di battitura.
Ricorderai, in tutte le tue precedenti storie che hanno partecipato ai miei contest, che ho sempre segnalato alcune imprecisioni sullo stile (in particolare sulla lunghezza delle frasi e sulle virgole): in questo caso, però, non ho assolutamente nulla da dirti, se non che hai davvero fatto dei grandissimi passi in avanti! Il testo appare infatti chiaro e pulito, e il ritmo riesce a essere sia calmo nelle parti introspettive che concitato nei punti salienti del testo. Il lessico è ben dosato e adatto al contesto e non ci sono ripetizioni fastidiose: i capitoli sono stati molto corposi, ma grazie a questi pregi li ho letti velocemente e scorrevolmente tutti e tre di seguito.

Trama e Sviluppo del Pacchetto: 15/15
Tra tutte le storie partecipanti al contest, la tua è stata quella che mi ha riservato il maggior numero di colpi di scena, riuscendo tuttavia a rimanere fedele ai requisiti del pacchetto: l’assemblea c’è, viene nominata nel primo capitolo e ricompare poi nel terzo, ma in particolare è l’interpretazione che hai dato alla richiesta di base che mi ha stupito. Non mi sarei mai aspettato, scrivendo il pacchetto, che un autore potesse immaginare un avamposto non più in contatto con la madrepatria i cui navigatori sono in commercio con gli Aztechi! Parlando di questi ultimi, che so appassionarti molto, ho notato l’attenzione nella descrizione dei loro riti e delle loro città, e l’ho sinceramente apprezzata; il colpo di scena decisivo è stato però l’incontro con Cortés, le cui conseguenze sul protagonista saranno poi trattate nell’apposita voce. In conclusione, quindi, oltre che dei personaggi hai creato anche una vera e propria civiltà con una sua storia alternativa ma verosimile, intrecciandola anche agli eventi del “tempo reale” fino a un epilogo quasi distopico. Ho deciso di premiarti per l’impegno nell’idea e nella realizzazione con il punteggio pieno, che hai davvero meritato.

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
Durante il primo e poi il secondo capitolo ho storto più volte il naso di fronte a una caratterizzazione del protagonista che non decollava e non era nemmeno particolarmente originale, se non per il suo legame con l’unica cosa che lo aveva “informato” del mondo, ovvero il piccione Thor. E poi, dopo essere stato ferito in battaglia (già dopo delle interessanti riflessioni compiute durante il viaggio sulle varie saghe Vichinghe), lo dico chiaro e tondo: ha tirato fuori *quello che doveva tirare fuori*. E lo ha fatto anche troppo (partendo dall’invidia, poi gli omicidi, poi il mondo!), quasi, tanto che ha tagliato COMPLETAMENTE i ponti con il proprio passato: questo, oltre a quelli sull’ambientazione, è stato un altro enorme punto di originalità (solitamente, in letteratura, quando i personaggi cambiano a seguito di tali eventi rimane sempre un elemento in comune con il passato: Sigurd invece non lo fa, ed è una cosa che mi ha colpito moltissimo facendomelo ancora più apprezzare). Al momento della sua morte, però, non ha anelato a diventare una divinità come quel dio guerriero che tanto lo aveva assistito, ma è ritornato quella persona non in cima al mondo che era prima, sapendo però che sarà ricordato per sempre. Personaggio interessante anche il precettore, sempre coerente a se stesso e presenza costante in tutto il racconto. Bellissimo lavoro!

Titolo: 5/5
Senza dubbio, il titolo che hai scelto è perfetto per questa storia: ne riassume il contenuto e, al contempo, richiama anche il genere del romanzo di formazione, in quanto già da solo implica un percorso che porta all’ottenimento di tale onorificenza. Punteggio pieno.

Gradimento personale: 10/10 -> Penalità: -1 -> Totale parametro: 9/10
Posso affermare senza alcun dubbio che la tua storia è stata una delle mie preferite: innanzitutto è quella che mi ha coinvolto di più, sia per il ritmo avventuroso che per l’originalità, e inoltre ha riportato tutte le caratteristiche dell’ucronia. Assegnerei il punteggio massimo in questo campo a occhi chiusi, ma devo purtroppo segnalarti un errore storico che non poteva rientrare in nessuno dei campi precedenti: tu hai posizionato la colonia di Vinland in Groenlandia, ma tale parola andava a indicare solamente le coste dell’attuale Canada, in particolare l’isola di Terranova (essendo un contest incentrato sul genere devo assegnarti una penalità). In ogni caso, grandissimi complimenti! Mi hai davvero rapito con questa perla.

Recensore Master
04/01/19, ore 10:28
Cap. 1:

Buongiorno, Alessandro!
Che dire, questo primo capitolo mi ha letteralmente catturato, tenendomi incollato dalla prima all’ultima riga. E siccome considero questo il miglior complimento per uno scrittore, te lo faccio veramente con tutto il mio entusiasmo e di tutto cuore. Davvero originale e avvincente, questa vicenda. Lo stile è scorrevole, c’è qualche piccolo refuso soprattutto nella prima parte, che però si sorvola, si sorvola eccome, perché questa vicenda rapisce, ti prende veramente il gusto dell’avventura, le immagini si formano vive nella fantasia e si viene trasportati letteralmente in un altro mondo. Ti dirò, quando ho ricevuto da Mystery i pacchetti da scegliere per il contest, ho sentito l’ignoranza più bieca sommergermi come uno tsunami: e chi lo sapeva che i vichinghi hanno abitato le coste della Groenlandia - di più, che si sono spinti fino all’America, con buona pace di Cristoforo Colombo? E, ancor prima: ma chi erano in realtà i Vichinghi? Tutto questo per dire che mi sto veramente appassionando a questa vicenda, anche perché i “romanzi di formazione” mi hanno sempre catturato.
Certo che il re Ragnar è una bella contraddizione vivente: prima chiude il figlio in una sorta di torre d’avorio e lo fa crescere praticamente fuori dal mondo; poi si fa cogliere da una rabbia feroce quando si rende conto che il ragazzo ha bene o male trovato un proprio modus vivendi all’interno dello spazio ristretto che gli viene concesso (tra l’altro, non avrei mai immaginato che i nostri amici piccioni, dalle abitudini così “cittadine” potessero vivere anche in luoghi remoti ed estremi come la Groenlandia).
Il nostro protagonista si trova quindi “buttato a mare” nel senso più stretto del termine, e praticamente da un giorno all’altro, in compagnia di soggetti ben poco raccomandabili e soprattutto dalle intenzioni oscure: tenteranno veramente di sbarazzarsi di lui, a un certo punto della vicenda, oppure si tratta solo di una messinscena per fare uscire il giovanotto dalla comfort zone e spingerlo a reagire e diventare un uomo?
E soprattutto: come mai il vecchio precettore a un certo punto sembra farsi da parte, e non risponde più alle domande del suo protetto? Non è per forse perché è lui stesso implicato in una sorta di congiura ordita dal Consiglio degli anziani per sbarazzarsi dell’erede al trono?
Tutti questi dubbi e possibilità, ovviamente, fanno vacillare la terra sotto ai piedi del principe Sigurd, che chiaramente dovrà trovare in se stesso la volontà e la convinzione per riuscire a sopravvivere in circostanze più che avverse.
Unica osservazione: forse una piccola nota per spiegare geograficamente la rotta seguita dalla spedizione aiuterebbe il lettore ad avere riferimenti più precisi e quindi a seguire meglio la vicenda.
In ogni caso complimenti, storia bellissima e avvincente!