Eccomi! Ci sono, ci sono!
Carissima, non sai quanto mi fa piacere che questa storia veda finalmente la luce (e grazie per avermi citato nelle note, sai quanto mi faccia piacere esserti stata d'aiuto).
Intanto, ci sono tre cose fondamentali che ti dico subito in breve prima di perdermi per strada in un fiume di parole. Punto primo: ho amato questo primo capitolo; punto secondo: hai messo dei miei headcanon per iscritto e li hai pure "ampliati", quindi punti bonus; punto terzo: la gestione dei personaggi è impeccabile. E mi è piaciuto molto come tu abbia elaborato una rete di interconnessioni con le tue altre storie; direi che ho recuperato quella sul Grand Canyon appena in tempo <3
1) Il perché mi sia piaciuto così tanto, a parte gli altri punti, è che sei riuscita a incastrare magnificamente il film TWS con le tue aggiunte personali e con il ComicVerse (presumo, lo sai che sono un po' ignorante su questi personaggi/fase), e il tutto risulta talmente naturale che potrebbe essere uscito direttamente da uno spin-off ufficiale. I momenti che hai scelto di esaminare sono molto interessanti e offrono tutti un rimando al film stesso, così da offrire un appiglio familiare al lettore pur introducendo situazioni nuove (Sharon in ospedale, Natasha diretta in Russia, Steve tormentato dalo stress post-traumatico). Ben fatto, davvero.
2) Ora, è inutile che ti dica quanto mi hai mandata in brodo di giuggiole coi vari accenni a Tony e al suo rapporto con Peggy e Sharon. Nel mio headcanon, Peggy non è ufficialmente la sua madrina (ti confermo che è una fan theory mai citata nei fumetti), ma mi viene naturale pensare che abbia avuto un ruolo abbastanza importante nella sua vita, considerando l'amicizia molto stretta con Howard. Zia Peggy, appunto. A Sharon non avevo sinceramente mai pensato ed è un dettaglio perfettamente plausibile che mi ha fatta sorridere molto, soprattutto i riferimenti a Tony-piccola-peste. Mi si è stretto un po' il cuore a leggere di come Peggy lo scambi sempre più spesso con Howard, assieme al fatto che bazzichi la casa di riposo (entrambe cose che mi sono sempre immaginata in vari modi e su cui ho ricamato non poco). Quest'ultimo fatto mi fa ben sperare su futuri nuovi sviluppi.
3) E giuro che poi ho finito: hai introdotto piacevolmente il personaggio di Sharon donandole uno spessore umano che nei film manca del tutto, costruendo un accenno della sua personalità attraverso dettagli indiretti, ma molto rilevanti, primo tra tutti il peso di quell' "Agente Carter" che la spersonalizza del tutto e che Steve, credo anche per ovvie ragioni, mette da parte.
Natasha è pur sempre Natasha, e come la gestisci tu, nessuno <3 Aspetto quindi con fiducia i futuri sviluppi in terra russa, soprattutto dopo essere entrata nel mirino di molti suoi vecchi nemici. Tra parentesi, la "nota rossa" coincide in tutto e per tutto con quella di 1956? Chiedo per conferma, sempre che essa non sia uno spoiler ;)
Infine, non sai quanto abbia gradito l'introspezione di Steve, soprattutto il mettere a nudo la sua fragilità, lasciando da parte l'immagine dell'uomo e soldato tutto d'un pezzo. Trovo assolutamente credibile che soffra di stress post-traumatico anche in maniera molto pesante, quindi ottimo lavoro da questo punto di vista.
Mi scuso per il poema, e ci sarebbe ancora un miliardo di cose da dirti, ma poi va a finire che la minaccia della postale si realizzi, quindi evito :')
Attendo il prossimo capitolo sperando in un pronto aggioramento e ti faccio i complimenti per questa pubblicazione tanto attesa <3
Un caro saluto,
-Light-
P.S. Una cosa che mi ha sempre sconvolta è pensare che, se gli eventi si fossero svolti altrimenti, Steve si sarebbe probabilmente trovato ad essere il padrino di Tony. Credo che questo potrebbe essere il peggior incubo di entrambi :'D |
