Ciao, l'ho trovata ieri sera per caso e mi sono resa conto che era davvero tanto tempo che non leggevo Mystrade, quindi ho deciso di buttarmici. Devo dire che l'ho trovata particolare, insolita direi... ma in un senso decisamente tutto positivo.
Anzitutto mi piace Roma come contesto, come sfondo perché è un fatto che di per sé trovo piuttosto originale, nel senso che il più delle volte i personaggi si muovono a Londra. Il che è naturale data l'ambientazione della serie, o qualche volta in Francia (e quello è quasi un mio headcanon, lo confesso). Ma in questo caso Roma conferisce alla storia un qualcosa in più, c'è un clima più rilassato e tranquillo. Complice anche il fatto che sia Greg che Mycroft sino in vacanza, l'atmosfera è leggera. Ma non del tutto, perché si capisce che Greg è felice di trascorrere dei giorni a Roma con suo fratello e la sua famiglia, ma non lo è del tutto. Nel senso che si percepisce in lui una certa tristezza, una sorta di malinconia diciamo. E qui possiamo dire tranquillamente che Lestrade è innamorato perso di Mycroft e che soffre per amore. Non conosciamo troppi dettagli, ma da quello che trapela attraverso le parole è piuttosto chiaro che quella che ha sia molto più importante e seria di una cotta passeggera. Si capiscono tante cose in effetti, come il fatto che stia soffrendo in silenzio, forse perché non ha il coraggio (oppure non ha avuto l'occasione, che quando si parla di Mycroft è altrettanto importante, considerata la persona particolare che è e il lavoro complicato che fa) per confessare tutta la verità. E quindi va in giro per Roma, divertendosi a visitare il Colosseo, ma non è del tutto sereno. Non ha propriamente il cuore leggero, al contrario è sempre con i sentimenti da tutt'altra parte. E qui arriva il bello, ovvero quello che mi ha fatta drizzare nel letto ieri sera. L'incontrarsi a Roma è un caso, diciamo il destino. In un primo momento ho creduto che Mycroft organizzato tutto, apposta per incontrarsi con Lestrade, ma la sua reazione sorpresa lascia intendere che non ne sapesse niente (e io a questo punto ho dei forti sospetti su Anthea, perché lei doveva per certo sapere dove fosse andato Lestrade). Mi è piaciuto molto il fatto che Greg vivesse questa situazione quasi come un segno del destino, come se fosse tutto scritto nel fato e quindi la prende come l'occasione migliore per confessare a Mycroft quello che prova. Come se sentisse il che destino non gliene avrebbe data un'altra, di occasione simile. Perché se non lo fa adesso che se lo è ritrovato davanti non solo in una città straniera, ma nello stesso locale in cui è entrato lui e senza alcun preavviso, allora quando mai dovrebbe dirgli che lo ama? Insomma mi è piaciuto come hai combinato l'incontro, brava.
La confessione invece non c'è, ci lasci intendere che si diranno tutto e che anche Mycroft ha qualcosa da confessare, ma è lasciata alla nostra immaginazione e io non riesco a non pensare che vada a finire benissimo (e cosa potrebbe andare storto?). Di conseguenza il finale è molto tirato via, quasi sfumato. Una scelta non da tutti e che personalmente apprezzo, quando fatta bene ed è questo il caso. Sono molto felice d'aver letto questa storia perché, come dicevo, non leggo Mystrade da un po' di tempo e ora mi rendo conto che mi erano mancati.
Adesso vado subito a recensire anche un'altra storia che sempre ieri sera ho notato tra le tue.
Koa |