Recensioni per
Forgiveness
di Izumi V

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
04/01/19, ore 00:30
Cap. 1:

E adesso come faccio ad aspettare fino al prossimo capitolo? Ma che meraviglia hai scritto? Intrigante, coinvolgente, accattivante...e con i protagonisti perfettamente in carattere! La adoro: dritta nelle preferite! ❤️

Recensore Master
03/01/19, ore 10:15
Cap. 1:

Ciao, mi sembrava di non aver mai letto niente di tuo e infatti ho notato che questa è la tua prima storia pubblicata qui (non so se hai scritto altro su Sherlock, prima). Sono sempre molto felice di salutare nuovi autori che giungono da queste parti, e poi tu il fandom lo conosci perfettamente, quindi non potevi che scrivere qualcosa di davvero bello.

Parto col dirti che personalmente le studente/professore (anche se, per ora, questa non lo è nel vero senso della parola) non mi piacciono troppo. Diciamo che non mi esaltano, però leggo sempre con interesse perché sono curiosa di scoprire se qualcuno riesce a stupirmi, e direi che è decisamente questo il caso. Come dicevo, non è una studente/professore nel vero senso della parola, perché John non è un professore a tutti gli effetti. Diciamo che l'hai collocato a metà, fa il medico, faceva il militare, e ogni tanto va a tenere qualche conferenza, qualche lezione ecco. Però non è il professore di Sherlock, non è il suo insegnante. E questo mi piace parecchio, diciamo che è una novità piuttosto piacevole.

Mi è piaciuto tantissimo John, perché sei riuscita a renderlo lui pur descrivendo una persona che ha una storia completamente diversa. Ci troviamo in un universo che è in tutto e per tutto alternativo, ma nel quale ci sono tanti elementi simili alla serie e questo è un meraviglioso punto di partenza. L'altra cosa meravigliosa è John. Ora, John è stato un medico militare, il che fa sì che i due pilastri (a mio avviso fondamentali) su cui costruire il personaggio ci sono entrambi. L'uomo statico e pacato e quello d'azione, che cerca adrenalina. Colui che cura e uccide (che sono tutti elementi che nella serie tornano spesso). John ora è in pensione dall'esercito e si limita a fare il medico, ha una vita che lui stesso definisce noiosa e che divide fra lo studio di medico e la propria casa, in questo si ricalca il John di A Study in Pink. Qui però ha già conosciuto Mary, sulla quale si sa poco ma che s'intuisce essere morta. E ora conduce una vita tanto monotona, che si chiude in se stesso diventa ancora più schivo. Mi è piaciuto come ne hai descritto il brutto carattere, quasi da orso. Il non voler salutare la gente, il voler rispondere male a un amico come Mike. Molto, ma molto IC. Uno dei pochi svaghi sarebbe insegnare, in effetti cambierebbe la sua vita in maniera radicale, ma John non lo vuole fare. Anche se, a detta di tutti, è straordinario e forse c'è anche tagliato. Lui però non lo vuole. Sembra quasi che sia in cerca di qualcosa che non riesce a trovare, ma non ha idea di cosa sia. Come una persona che vuole partire, ma non sa dove andare e nel dubbio tiene sempre le valigie pronte. Forse sì, gli piacerebbe anche fare il professore, ma è una vita nella quale resterebbe incastrato in modo definitivo. Cosa che, avere uno studio da medico, non gli dà. Diciamo che sta tenendo aperta una via di fuga, domani stesso potrebbe chiudere lo studio e iniziare una nuova vita da un'altra parte, cosa che fare il professore non gli permetterebbe. Da qui il rifiuto, che Mike Stamford non riesce a capire ma che invece al lettore arriva davvero molto forte.

Naturalmente, questo cambiamento, quel che John stava aspettando, è proprio Sherlock, il quale arriva nella vita di John in maniera curiosa. Hai ritratto uno Sherlock/studente in un periodo molto avanti del suo percorso di studi. Dici che è già al secondo dottorato, il che significa che non è neanche troppo giovane (ma nemmeno dopo i trenta a mio avviso, considerato il genio che è). Lo descrivi come sveglio e in gamba, tremendamente abile a capire le persone e a dedurle. Mi è piaciuto tanto il fatto che Stamford sia il solo professore che lo sopporta, anch'io ho scritto una cosa simile in una storia, quindi lo trovo credibilissimo. Mike ha una sensibilità speciale e qui si dimostra come un vero e proprio cupido. Sembra aver capito tutto quanto prima di loro, prima di John e Sherlock. In effetti Mike è stato geniale. E ho amato come si mette nell'angolo e osserva John medicare le ferite di Sherlock, ha addosso una consapevolezza tutta sua. Sembra un gatto che se la ride prima di mangiarsi il pesce che ha davanti, perché sa già che lo prenderà e divorerà subito. Ecco, lui è un po' così. Si lascia addirittura manipolare da Sherlock, il quale idea un piano per poter conoscere questo John Watson che ha intravisto e gli interessa parecchio. Ecco, su questa faccenda... Beh, credo che Mike avesse un piano tutto suo ovvero farli incontrare alla lezione/conferenza, ma che Sherlock li abbia stravolti. Non so quanto è riuscito a capire fin da subito, e infatti quando Sherlock lo trattiene con insolite chiacchiere ne sembra soltanto stupito, poi invece inizia a seguirlo e (caso strano) quando Sherlock si ferisce, John è la prima persona a cui pensa. Insomma, tutto questo per dire che secondo me qualcosina l'aveva intuita. E lo adoro, perché è uno straordinario cupido.

Insomma, la storia promette benissimo. E sono curiosa di leggere il seguito.
Koa

Recensore Junior
02/01/19, ore 23:08
Cap. 1:

Ciao! La recensisco subito perché è troppo carina! Ho infinitamente apprezzato il ritorno dell'immenso Mike, quello a cui tutti dobbiamo tutto, ma proprio tutti e proprio tutto, non solo Johnlockers e Johnlock, ma l'intera serie. Sherlock che sfonda un vetro col pugno solo per farsi medicare da John è quanto di più folle, dolce, tenero, adorabile, fluffoso, cuccioloso che mente umana possa concepire, senza contare che la cosa è spaventosamente da lui. E John marpione che si fa i castelli mentre lo medica, il contatto d'occhi e subito se lo invita a casa per la notte, facendo lo gnorri (inutilmente) dopo, sotto gli occhi di Mike che se la ride nell'angolo. Se vuoi il mio parere, però, il vero tocco di classe è la faccia tosta che hanno entrambi insieme alla mancanza di lambiccate mentali, che rendono il tutto romantico e leggero, piacevolissimo da leggere; o lo è stato finora, la penna è tua. Ma non voglio metterti pulci alle orecchie. Aggiorna presto, mi è rimasta la curiosità addosso!
(Recensione modificata il 02/01/2019 - 11:17 pm)

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