~~Capitolo bello e abbastanza tragico anche se di fatto non si sono svolti combattimenti.
Ti faccio i complimenti per la consueta efficacia descrittiva con cui hai mostrato la scena dell’estrazione dell’asta di legno dal petto della povera Ucraina, mi è quasi sembrato di sentire il suo lamento roco e disperato e di vedere il lago di sangue fluire dal suo corpo. L’unica nota positiva è che in questa situazione straziante è venuto fuori il lato umano ed affettivo di Russia e Bielorussia, che normalmente siamo abituati a vedere entro un’aura di freddezza, violenza e intangibilità.
Mi sono piaciute le scene di Veneziano e Germania, il loro modo di aiutarsi e sostenersi a vicenda da un tocco di tenerezza alla campagna e dimostra che il loro legame è ogni giorno più indissolubile, tale che ormai non hanno più remore a mostrare i loro sentimenti davanti agli altri, e ciò non farà che rendere la loro separazione più dolorosa quando sarà il momento.
Ho sempre sostenuto che dopo Polonia e i Baltici, la situazione più penosa sia quella di Romano, coinvolto in una guerra pericolosa che non cercava, con degli alleati che detesta, per seguire un fratello che lo mette sempre in fondo alle sue priorità non esitando a chiamarlo quando ha bisogno ed abbandonandolo alla prima occasione quando non gli serve più. Già, il piccolo, dolce e tenero Veneziano, le cui parole sono inaspettatamente in grado di divenire più taglienti di una sciabola e ferire come un proiettile. Sono rimasta a bocca aperta nel sentire con quale freddezza e sfacciataggine ha detto al fratello di non essersi pentito della sua scelta, ormai non chiede nemmeno più scusa, non ha nemmeno sensi di colpa. Credo di aver sentito il crack del già abbastanza fragile cuore di Romano durante il loro confronto e la stessa sua rabbia montarmi dentro. Con quale coraggio avranno ancora modo di guardarsi in faccia e combattere insieme, e soprattutto, come sottolineato da Romano, come potranno andare avanti essendo la stessa Nazione, più o meno come un corpo umano la cui testa vuole andare da un lato e i piedi dall’altro! Menomale che il prode Spagna (le cui perle di saggezza vengono sempre ignorate a favore di un piano campato per aria) è sempre lì a sostenere e proteggere Romano, che poverino è talmente disperato che non riesce a trattenersi e scoppia a piangere (direi che è il minimo, io l’avrei preso a pugni Veneziano), nonché ad evitare zuffe tra i fratelli italiani, trovandosi invischiato in una guerra suicida e non sua.
Prussia è talmente magnifico che in tutto questo sfacelo di sentimenti riesce a regalare un sorriso a fine capitolo esprimendo il suo entusiasmo nel ricongiungersi ai “suoi consorti” (ti erano proprio mancati eh Pru? E’ dura fare il quinto incomodo in due coppiette in effetti ahaha).
Nell’attesa di conoscere gli sviluppi futuri ti mando un saluto, un ringraziamento per aver ripreso gli aggiornamenti nonostante i problemi col pc che hai avuto, e un augurio per le nuove storie cui stai lavorando. Al prossimo capitolo^^
(Recensione modificata il 17/01/2019 - 12:14 am) |