Finalmente arrivooooo!
Allora, punto primo: Chià, credo che solo leggendo questa storia mi sia davvero resa conto di quanto mi fosse mancato leggerti! E se le lunghe attese portano alla luce queste meraviglie beh, allora non dico più niente e imparo la sublime arte della pazienza XD.
Venendo alle cose serie: non credo di essermi mai soffermata troppo a lungo su Rea Silvia e Marte, primo perché i greci sono sempre meglio :P e secondo, vero motivo, perché disturbata dal ruolo ricoperto da Silvia nella faccenda.
Solo di recente mi sono avvicinata alla coppia con altro sguardo, il perché non è difficile da intuire :P ma non mi sarebbe mai venuta in mente un'idea come la tua, idea che per questo adoro.
Adoro che sia Silvia a chiamare a sé Marte, adoro la sua fierezza, il suo essere decisa ad accettare qualsiasi conseguenza, il suo desiderio di vendetta contro Amulio l'usurpatore.
Adoro come già Silvia parli di figli, al plurale, come se davvero intuisse tantissimo sul loro destino e sul loro futuro e la cosa la rasserenasse invece sul proprio, di futuro, su quello che sarà un sacrificio che lei stessa sa che sarà necessario per ottenere i propri scopi.
È così diversa dal mio sentire, dal sentire, probabilmente, di qualsiasi donna attuale, ma non per questo distante. Anzi, io l'ho sentita e la sento così vicina da far venire i brividi.
Ho sentito con lei l'attesa di Marte, quell'incertezza: verrà? Non verrà? Ho sentito con lei la tensione fisica, il freddo sulla pelle nuda, e potrei continuare oltre.
E vogliamo parlare di Marte? Ne vogliamo parlare? In realtà non credo di esserne in grado, perché se solo ci penso voglio solo squittire e lanciare urletti inarticolati (lo sto facendo, oh yes) ma Marte è... Diciamo che ha toccato corde sensibilissime del mio immaginario erotico. Oltre al fatto che è esattamente come penso debba essere: primitivo, selvatico, istintivo per certi versi... Oddio, quanto amo la naturalezza con cui passa da lupo a uomo e viceversa! È così naturale, così... Giusto. Perdonami, ma non mi vengono davvero parole più appropriate. La sua è una selvaticità senza forzature che in campo sessuale desideravo leggere da tantissimo tempo, e non sapevo nemmeno spiegarmi bene cosa volessi. Grazie, Chià, non penso di saper esplicitare con più chiarezza quel che Marte e la storia in sé mi ha trasmesso intimamente, ma spero tu riesca a coglierne l'intensità, perché per me è stata ed è tanta roba.
E in tutto questo, Marte e Silvia insieme sono meravigliosi in una scena di sesso che ha la ferocia di una battaglia (anche qui, la fierezza di Silvia che tiene meravigliosamente testa al dio è top) e Marte ha un che di tenero (quel piccolo morso alla fine, oddio cosa non è) che me lo fa amare ancora di più.
Credo di avere ancora mille cose da dire, per esempio che dubito fortemente che il lupo sia casuale e amo pure questo alla follia, ma vedo di provare a chiudere.
Grazie ancora per questa storia, ne avevo un gran bisogno, così come avevo bisogno di intrufolarmi di nuovo nella classicità, di cui non credevo di sentire tanto la mancanza.
Alla prossima!
Mel
P.S.: non ho detto niente sulle atmosfere, che invece sono state la prima cosa a colpirmi: chissà quanta roba ho dimenticato per la via XD comunque, la storia è carica delle ritualità arcaiche a cui il mito della fondazione di Roma appartiene: e tutto, anche solo la mola salsa dà quella sensazione di giustizia e accuratezza senza pedanteria che è la degna cornice agli eventi.
P.P.S.: al posto di "la volontà della vestale" io continuo a leggere "la valle della vestale", ora fa' un po' tu :P |