Apertura impeccabile del capitolo con la descrizione puntuale e verosimile dell'ambiente sociale in cui inserire l'ancora irrisolto doppio omicidio
(suicidio?) dei Jackson.
La verosimiglianza di ciò che descrivi, si basa, come ho osservato più volte in altre occasioni, sulla valutazione dell'esperienza derivata dall'approfondimento di tematiche purtroppo attuali e dalla tua capacità di fotografare delle situazioni che si presentano complicate e di difficile interpretazione.
Infatti il quadro su cui prende corpo prima il dramma di Rosaline, poi quello dei genitori, viene da te rappresentato in modo impeccabile, caratterizzato dal culto delle apparenze, tanto diffuso e non solo in UK.
Procedendo nella lettura, ci s'imbatte nel particolare molto significativo della consegna a Greg dell'auto in sostituzione di quella incidentata, prassi accompagnata stranamente dal silenzio del superiori. Ovvio: zampino di Mycroft...
Molto efficace ed IC la caratterizzazione di Molly, apparentemente fragile ma determinata anche, purtroppo per lei, nella sua sfortunata, assoluta devozione a Sh.
Il loro incontro al bar è, molto probabilmente, per entrambi, una sosta rilassante nel turbinio degli avvenimenti che agita le loro vite, senza dare tregua.
Molto probabilmente, per Greg e per lei, il comun denominatore del disagio, per Molly da sempre, per lui da poco, almeno a livello conscio, è il relazionarsi con Sh, realtà umana quanto mai "ingombrante" nei confronti di chi si trova nella sua "orbita".
Ma, invece, Molly non riesce a staccarsi dal pensiero costante che, ormai, domina la sua vita ed espone i suoi dubbi e le sue riflessioni, ossessivamente "sherlockcentriche", provocando tra lei e Greg una tensione molto fastidiosa per lo yarder perché si trova immerso completamente, suo malgrado, nell'argomento che lo tormenta ("...se non gli interessassero le donne...").
E così ritornano, nella mente di Lestrade, tutti i dubbi e le incertezze che l'accusa lanciatagli dalla moglie gli ha scatenato nella mente. L'atteggiamento comprensivo e la sensibilità dimostratagli da Molly, però, riportano il loro incontro davvero ad una dimensione di una rassicurante possibilità di vivere superando gli ostacoli del malinteso e dell'incomprensione altrui. Ma Greg si ferma in tempo per non rischiare di trovarsi in altre situazioni troppo coinvolgenti. Anche perché, da come emerge chiaramente, lui è ancora innamorato di Margaret.
Comunque tu lasci aperta la porta di un ipotetico e piacevole coinvolgimento tra i due.
Se non ricordo male, tu hai già visto questo pairing come ricco di potenzialità narrative, facendolo esprimere in "Hasta...", con risultati positivi.
Però qui, come comunque hai scritto nelle Note introduttive alla long, preferisci che certe situazioni rimangano inespresse.
La tua scelta ci permette così di avere interamente l'attenzione sul cupo mistero che circonda la vicenda dei suicidi giovanili e di quelli ad essi collegati. Ma se penso al nome di Moriarty, uscito in "Fenix", mi sa che tanto mistero non sia...
Il capitolo si chiude piacevolmente con l’immagine femminile di quella ciocca di capelli che Molly sistema nervosamente dietro l’orecchio.
Un pezzo, questo, in cui hai “sistemato” logicamente, attraverso il dialogo sicuramente non banale, ciò che si è espresso tra Lestrade e l’anatomopatologa, che riporta un po’ d’ordine soprattutto nella mente, affollata e messa a dura prova, di Greg che sta trovando in Molly una sponda accogliente verso cui trovare un momentaneo riparo.
Brava. |