Cara Morella. Avevo bisogno di una seconda rilettura, più profonda della prima che è risultata troppo vorace per assorbire davvero queste parole. Ora eccomi qui, lieta (seppur in parte) di contribuire con la mia opinione alla tua prima pubblicazione "originale".
Che cosa dire?
L'uso della prima persona scaraventa immediatamente in ciò che scrivi, portando chi fruisce di queste righe ad un'empatia dolorosa; si, perché quello che hai scritto è doloroso e fa male, tanto male. Ovviamente approvo la citazione ai Marlene, come ancor più il riferimento alla Woodman che è sempre stata, per me, fonte di ispirazione. E chi meglio di lei, con i suoi scatti paradossali, vividi e sempre struggenti, a dare la forma a quello che hai scritto?
Qui si parla di tante cose: Solitudine, Depressione, Rabbia, Abbandono, Rifiuto, Male di Vivere. Ad ognuna di queste parole che mi sono sentita di sottolineare con le maiuscole -in quanto ognuna di esse non è a caso, ma ha una propria importanza che va riconosciuta come tale- si accosta il tuo incedere con prepotenza e voglia di riscatto, raggiungendo un climax non indifferente. Hai nutrito questo breve testo di passione, tesoro, ma una passione che scotta davvero.
Credo non sia facile analizzare davvero questo frammento di te in quanto, almeno così l'ho percepito io, è talmente intimo che nonostante l'empatia di cui sopra e l'immedesimazione, io non mi sento che un intruso nella tua opera.
A livello stilistico non ho ovviamente nulla da dire, perché sai già quanto io apprezzi la tua prosa, curata in ogni dettaglio. In questo caso i periodi molto brevi che hai terminato con nette cesure sono perfetti e rendono l'idea di un fiato spezzato. Così il sottolineare alcune singole parole: "eccomi, sono qui, va tutto bene." (che dolore, che fa).
Nell'insieme credo di aver trovato una parola per definire ciò che hai scritto:
Un Rigurgito. So che messa così potrebbe suonare male, ma ti assicuro che nella mia testa ho ben delineato il motivo per cui l'ho definito così. Tutto questo è un "gettare fuori" con bisogno vitale, questo malessere esistenziale.
Se questo era l'intento, ti sei guadagnata un dieci e lode. Però sai, sempre male fa. Se non fossi così brava, probabilmente non avresti ottenuto un decimo dell'effetto che hai avuto su di me.
E di altro non voglio parlare.
Sei brava, tanto tanto brava e sono felice che tu sia tornata; non abbandonare la scrittura, mai più!
Un abbraccio caldo, profondo e rassicurante.
Bri |