Prima ero qui ogni settimana, poi ho capito: tu non sei qui. Sei ovunque, in ogni cosa. Ogni persona che ti ha conosciuto ha un pezzo di te e ne sono felice, non voglio essere egoista.
Cara Chaos,
inizio con una tua citazione questa recensione perché la storia è bellissima e la frase mi ha colpita particolarmente. Ci sono tante cose da dire, su questo capitolo. Stiamo parlando di un ragazzo che ha perso in maniera tragica l’amore della sua vita in un momento di perfezione assoluta, quando tutto andava benissimo e l'intesa era carnale e spirituale. Dice un detto amarissimo e, purtroppo, vero, che “chi muore tace, chi vive si dà pace.” Purtroppo o per fortuna, Apollo non è ancora pronto a uscire dalla bolla in cui si è congelato dopo la morte del suo amato. Si sta lentamente riprendendo e non ha smesso di amare Giacinto. Forse non lo farà mai, forse amerà di nuovo per il semplice fatto che è nella nostra natura cercare la felicità e sopravvivere. Si possono amare più persone? Spero che Apollo possa essere ancora felice, ma so per certo che l'amore per Giacinto sarà, comunque, eterno. La lettera, bellissima, è un accorato insieme di speranza e amore in cui ho letto due cose molto vere: nostalgia e pace. La prima è terribile e davvero l’unico pensiero positivo è immaginare che esistano altri mondi dove i due innamorati hanno avuto la possibilità di essere, finalmente, felici insieme. La seconda è il segno che l’amore di Giacino e per Giacinto ha migliorato Apollo come individuo. A tale proposito mi ha colpito il ragionamento riguardo la frase della fredda e razionale Atena, che rappresenta quasi una vox populi che spinge a Apollo a considerare cosa sia significato il suo amore anche per gli altri, analizzando quindi tutta la vicenda della sua tragedia personale cogliendone gli aspetti arricchenti e costruttivi.
Non credo che Apollo debba nutrire sensi di colpa e ho apprezzato che tu non lo abbia fatto precipitare nella rabbia o nella desolazione; con Zefiro consegnato all’oblio della giustizia, rimane solo la potenza creatrice di Giacinto che ispira Apollo a vivere e a realizzare sogni e progetti. Credo tu abbia sintetizzato in questa storia l’amore nella sua forma più pura e creatrice: Apollo e Giacinto hanno avuto per figli i propri sogni e, nel breve periodo in cui sono stati vicini, hanno migliorato se stessi e il partner. D’altra parte, offri anche una speranza che a me, che ho caro il mito della fedeltà che consola l’inganno, la dolce speranza che l’amore sia un filo eterno e invisibile da spezzare. Stilisticamente ho apprezzato molto questa cesura rispetto agli altri capitoli: hai fatto in maniera tale da colpire più a fondo di una lama il lettore. Detto questo, concludo dicendoti che leggere questa piccola perla è stato un onore, ma anche una gioia.
È bellissima, Chaos, davvero bellissima e dolce e commovente e vera anche nella rappresentazione dei sentimenti, che appaiono realistici e velati di una purezza quasi mitologica. Bravissima :*
Shilyss |