Ciao Federico, un racconto drammatico ma dai dialoghi potenti e incisivi, con un contesto bellico ovverosia la Seconda Guerra Mondiale che non si limita ad una cornice. Hai sparato bene i tuoi colpi, mi hai "colpito" e quindi hai fatto centro, devo proprio ammetterlo. E non intendo col MP 40.
Non è una storia perfetta, più in là della disamina qualche nota critica mi è doverosa scriverla, tuttavia, tralascio alcuni errorini ortografici e qualche discutile utilizzo della forma, abbassando quindi la mia canna da fucile.
Cominciamo dagli aspetti positivi.
Senza ombra di dubbio la storia è ciò che emerge maggiormente e si fa apprezzare, pur non essendoci la spettacolarizzazione che ci si potrebbe aspettare da un racconto di guerra, il confronto soldato nazista/soldato americano risulta implementati bene e riescono a dare un buon ritmo al susseguirsi.
Una pubblicazione che incorpora tanti aspetti, uno stile di scrittura capace, infatti ti confermi uno scrittore molto attento ai dettagli, si vede che disponi di un'ottima esperienza cinematografica, letteraria e videoludica ti hanno dato degli input adeguati.
Alcuni elementi dello scritto, per di più hanno dei rimandi con i giorni nostri che si collegano con i recenti o comunque odierni conflitti.
Come canta Umberto Tozzi --- Non ti accorgi che al mondo le guerra non muoiono mai. Se potesse un bambino giocare anche con le ali. Giù non tornerebbe qui ci sono solo animali ---
Sui due personaggi principali ripeto la parola "capace" in quanto hai saputo come sviscerare le psicologie svelandone soprattutto i lati nascosti di Helmut sebbene quest'ultimo si "arrende" forse un po' facilmente ai suoi ideali impartiti dal Führer però è anche vero che esiste la Coscienza con la C maiuscola tant'è che ho fatto il tifo per il sergente americano affinchè si salvasse.
C'è poi un po' di teatralità nei dialoghi, non so se definirlo un bene o o un male, forse alcune linee peccano di retorica.
Non ho molto gradito quando dici:
---in ogni caso ti consegno una pistola, è una colt e ha già alcuni colpi in canna, se incontri uno o più militari tedeschi lungo la strada, uccidili" ---
D'accordo "tradire" i compagni d'armi ma non fino al punto di promuovere la loro uccisione. Ricordiamoci che tra quelle file ci possono essere altri Helmut arruolati per costrizione (come nel mio racconto "L'ultimo ballo" o perchè plagiati con il cosiddetto lavaggio del cervello.
Non ho altre note critiche da aggiungere.
Concludo nel dirti che ci poni di fronte ad una storia drammaticamente calibrata, che si consuma sul fluire degli eventi e termina con un finale giusto.
Tanto di cappello! Anzi no, facciamo d'elmetto. Ovviamente verde come la bandierina che ti sgancio. |
