Prima recensione premio del contest "Citazioni in cerca d'autore (Oscar edition)!"
Ciao, Mary!
Finalmente leggo e recensisco questa storia! Ancora una volta, non posso che essere felice di aver vinto vinto il premio speciale, leggere un racconto ispirato a un mio pacchetto è sempre bellissimo, è come essere spettatrice delle proprie idee che prendono forma e si tramutano in racconto. A riguardo, ho apprezzato la tua scelta di mettere in scena il prompt, anche perché so bene quanto sia complicato relazionarsi con questa coppia quando si hanno a disposizione centodieci parole al massimo, figurarsi farlo con un'indicazione così precisa cui fare riferimento.
Devo essere onesta, però: questa volta, ne avrei voluto di più! Più parole, più gesti, più Tom e Helena. Avrei voluto che l'alba non arrivasse così in fretta e che quella mezza falce di luna restasse ancora un po' a illuminare gli sguardi di Helena e Tom.
Ecco, soffermandomi sul titolo che stranamente torna ben due volte nel testo (in genere non usi sottolineare in maniera così evidente i concetti, questo tratto mi ha incuriosita e interessata molto!), mi sono chiesta come dovessi interpretare la mezza falce di luna che Tom scorge nello sguardo e nell'anima di Helena. Ho ipotizzato che si trattasse di una metafora che richiamasse i chiaroscuri della protagonista, le sue debolezze, il suo desiderio di splendere offuscato dalla sua indole buia – corrotta e perduta –; uno spiraglio di luce che Tom intravede assieme al marciume sotto le unghie (altra espressione che torna due volte!), e che sfrutta per circuire Helena, che non riesce a negargli nulla, neanche quel diadema che il mondo ha creduto perduto per secoli e secoli.
Sei riuscita in così poche parole a rappresentare le debolezze e le condanne di questi due complessi personaggi, così come il loro rapporto di incontro-sconto – lei che tenta di difendere il proprio autrocontrollo, lui che scaccia il pensiero di lei in carne e ossa dalla mente. Malgrado non si sfiorino neanche (e come potrebbero!), si percepisce l'attrazione che li lega l'uno all'altra, la tensione che loro tentano di ignorare e che, soprattutto nel caso di Tom, rifiutano.
Lo stile così incentrato sulle ripetizioni (rapportato alle centodieci parole, ovviamente) mi ha stupita molto, come ho già avuto modo di accennare; un'innovazione stilistica che hai saputo gestire bene, a mio avviso, perché riesce a porre in evidenza degli elementi che, tra tutti, sono i più caratterizzanti, quelli che il lettore proprio non può lasciarsi sfuggire.
I dialoghi mi sono piaciuti tantissimo! Quando ho letto “Ma davvero, Helena?” mi è parso di intravedere il sorriso malizioso di Tom, i suoi occhi neri brillare di consapevolezza, il suo volto assumere l'espressione di chi sa di avere dinanzi qualcuno che si arrenderà, che cederà.
Avrei davvero voluto che questa storia fosse più lunga, ecco!
Grazie infinite di aver dedicato una drabble così bella al mio pacchetto, spero che prima o poi dedicherai più parole a questa coppia!
Un abbraccio,
Rosmary |