Ciao, sono pessima. Pessima. Perché ho letto questa storia parecchi giorni fa e non l'ho ancora recensita. A mia discolpa devo ammettere che negli ultimi giorni sono stata un po' lontana da Efp, il che significa che ora ho una vagonata di cose da recuperare, ma lasciamo perdere. Inizio con questa che volevo leggere fin da quando ho trovato il link nel gruppo Johnlock is the way. Volevo leggerla anzitutto perché si trattava di una Johnlock e poi perché l'avevi scritta tu e, come sai, ho di recente recuperato i tuoi lavori e quindi eccomi qui.
Inizio col dire che il brano che hai scelto è stupendo, costruirci una storia dev'essere stato meraviglioso. Quindi complimenti anzitutto a chi l'ha assegnato. La seconda cosa che volevo dire riguarda proprio la trama della tua storia. Inutile mentire: mi hai davvero sorpresa. E qui arrivo al punto focale della situazione perché ho trovato due interpretazioni della trama che ti esporrò, sperando di non fare figuracce. La prima, forse la più immediata, che mi è venuta in mente mentre leggevo è che tutto quello a cui assistiamo è un sogno di Sherlock, che mescola assieme parti diverse della sua vita passata (Reichenbach, i due anni, Victor, Letrade...). Il che giustificherebbe la storia diversa del post Reichenbach, il nessun accenno a Mary, la presenza di un personaggio come Victor, il fatto che John abbia tentato il suicidio... ma soprattutto il fatto che Victor faccia da "cane da guardia" di John al posto di un Mycroft che sembra un po' distratto o comunque assente. I fatti non vengono tutti spiegati, non sappiamo cosa ci faccia lì Victor e come abbia fatto a sopravvivere a Eurus, non sappiamo nemmeno se lei esista in effetti e questo mi ha portata a pensare che Sherlock mescoli in un sogno fatti e persone della sua vita. Del mondo onirico ci sono i tratti verosimili, ma fino a un certo punto e lo scorrere veloce di un susseguirsi di scene che hanno un filo logico, ma che non sono consequenziali in termini di tempo. La seconda che mi sono fatta, e a cui ho pensato rileggendola, è che Sherlock riviva in sogno un incubo che è stato invece molto reale. In questo caso, Sherlock forse grazie al suo palazzo mentale, si ritroverebbe a rivivere esattamente le cose come sono andate, e quindi con Victor e senza Mary e con una storia parzialmente diversa (il che spiegherebbe anche quel "What if?" tra le note). In effetti quale sia delle due non cambia la realtà dei fatti, ovvero che Sherlock si risveglia da un incubo alla fine della storia. Il come e il dove questo succede lo lasci un po' sfumato e sullo sfondo, neanche qui spieghi ma in effetti non serve che tu lo faccia. Basta un gesto e una parola per chiarire ogni cosa. Qualsiasi cosa sia successa in passato ora se la sono lasciata alle spalle. Adesso è finita. Non tanto perché sia superata psicologicamente, questo mi pare chiaro dal fatto che i brutti sogni ritornino, però lì stanno e ora per Sherlock va tutto bene. C'è John e questo basta.
Ora non so quale sia stata la tua originaria quando hai scritto la storia, ma spero d'esserci andata quantomeno vicina.
Alla prossima.
Koa |