È talmente toccante che ho gli occhi lucidi.
Davvero, ancora fatico a trovare le parole per recensire le storie in maniera decente (tutta colpa della visione di EndGame il 24) e ancora non sono riuscita a riprendermi.
Poi arrivi tu con una Flashfic inventrata sui pensieri di Clint riguardo ciò che è accaduto con e soprattutto A Natasha e niente, io muoio dentro e non torno più.
Questa Flashfic è bellissima. Davvero, HI fatto un'introspezione di Clint praticamente perfetta, assolutamente in linea col personaggio.
Poi mi ci metto pure io perché in realtà Clint e Natasha li shippo come se non ci fosse un domani nonostante la mia assoluta consapevolezza che Clint ha moglie e figli e con Nat ha solo un profondo rapporto di affetto, amicizia e rispetto reciproco, quindi mi faccio doppiamente male, che bello.
Ad ogni modo, immaginare Clint mentre stringe i guanti neri di Nat è stato struggente, anche perché hai descritto tutto talmente bene che mi sembrava di essere lì con lui in quel momento e respirare la stessa aria pesante, avere lo stesso cuore affranto e provare lo stesso dolore.
Lo sconforto ci sta, eccome se ci sta. Anzi, non è semplice sconforto, magari fosse solo quello.
Qui si tratta di vero e proprio dolore, di qualcosa che ti lacera il cuore e te lo lascia grondare di sangue fino all'ultima goccia.
Ma come Clint stesso ha realizzato, pur essendo la morte di Natasha irreversibile, deve andare avanti.
E lo deve fare soprattutto per lei, perché è stata lei a permettergli di essere lì in quel momento con suo figlio e il resto della sua famiglia.
È stata lei che gli ha permesso di donare i propri guanti al figlio e di giocare nuovamente a baseball con lui.
È bellissimo e struggente al tempo stesso.
E ti ringrazio per questa meravigliosa lettura.
Complimenti!
Harriet; |