Recensioni per
Watson in pillole
di K_MiCeTTa_K

Questa storia ha ottenuto 42 recensioni.
Positive : 42
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/06/19, ore 23:05

Eccomi, ancora una volta, con un ritardo considerevole, vedo infatti che sei già arrivata a pubblicare il decimo capitolo di questa raccolta. Non perdo altro tempo in spiegazioni noiose ma, purtroppo, è il mio andamento irregolare nel recensire che, spesso, mi porta, come nel tuo caso, ad arrivare sul pezzo quando magari un Autore meno se l’aspetta. Ma, come ho scritto in altre occasioni, la lista delle mie storie da recensire, è chilometrica e mi dispiace se do l’impressione di trascurare delle ff che valgono la pena di essere, se non altro, lette.
Questa “Ritorno a casa” mi ha colpito in modo particolare per il momento della vita di John che tu hai voluto focalizzare.
Se non ricordo male, in tutte le ff che ho letto in questi anni, può anche darsi che mi sbagli, eh, non ho trovato i riflettori accesi, sia pur per un breve spazio di tempo, sul ritorno a Londra di John, reduce dalle terribili esperienze della guerra e, soprattutto, marchiato nell’animo dalla frustrazione di essere stato “messo da parte” dall’esercito per aver subito una ferita grave e quindi non più in grado di assolvere ai suoi compiti di militare.
Quindi, quello che ci presenti, è un Watson spento e deluso dalla vita, privato di quelle situazioni estreme in cui, comunque, per lui era diventato essenziale il sentirsi vivo, travolto dall’adrenalina e partecipe di qualcosa di unico.
Un Watson prima dell’abbagliante comparsa del consulting.
La scena, che ci descrivi e che incornicia il ritorno di John a Londra, è da te riportata con leggerezza e cura minuziosa dei particolari, strategie queste che ci rendono partecipi di ciò che ci racconti.
E nei pensieri del reduce le sensazioni positive che gli trasmettono i due bambini, suoi casuali compagni di viaggio, gli richiamano alla mente ed al cuore la figura della sorella, suscitando in lui un senso di colpa per non aver saputo vivere con lei dei momenti di affettuoso scambio fraterno.
Harry è un personaggio appena accennato e mai visto nello Sh dei Mofftiss, non sappiamo molto di lei, solo dei problemi legati all’alcol ed alle sue relazioni sentimentali. Se se ne fosse parlato di più nella Serie BBC, avremmo avuto più informazioni sul passato di John.
Una storia breve ma suggestiva, questa, che ci riporta indietro, all’inizio di tutto, che coglie la sfumatura di malinconia che caratterizza, in modo IC, la figura del medico.
Mi piace il modo con cui l’hai scritta e l’argomento, decisamente originale. Brava.

Recensore Master
14/05/19, ore 22:17

Buona sera^^
Rieccomi a recensire questa raccolta (rigorosamente in disordine). Harry è un personaggio che smuove la mia vena bipolare, da un lato lo trovo un personaggio quasi antipatico, di cui sappiamo poco niente e che in fondo va bene così, dall'altra parte credo sia un personaggio dall'enorme potenziale latente. Qui in realtà la nomini è basta, è in un ricordo di un giovane John che nemmeno descrivi. Sono pensieri positivi, contrastanti con quello che ci dici riguardo al rapporto tri i due fratelli Watson.
Questa ff racchiude un mondo in poche righe. Complimenti davvero
Béa

Recensore Master
02/05/19, ore 20:48

Ciao, di nuovo, ho appena recensito l'altra tua storia e ora sono corsa subito a recuperare questa. Lasciami dire che sono felice di leggere che hai deciso di aprire una raccolta, a mio avviso ogni autore dovrebbe pensare di aprirne una perché dà modo di sperimentare e di raccogliere tutto dentro a un unico calderone. Io lo trovo un ottimo modo per pubblicare cose che, magari ma perché io sono fatta così, di norma non pubblicherei. E oltretutto inizi davvero alla grande e con una storia che ho trovato davvero molto, ma molto particolare. A oggi non sono molte le storie che si concentrano su Harriet, vuoi perché in pratica non l'abbiamo mai vista e perché tutto ciò che sappiamo è da ciò che dice John e da qualche frase sul blog. Poco altro. Insomma, Harriet è un personaggio che è un punto interrogativo e ancora oggi non sono tanti gli autori che ne hanno parlato, di certo non in questa maniera. Ho trovato efficace il fatto che tu ci abbia mostrato ciò che è, evidentemente, un rapporto complesso e segnato da incomprensioni e sofferenza, attraverso una coppia di bambini. Un incontro casuale, sull'autobus. Niente che non possa succedere davvero, ma che in questo John pre-Sherlock, un John appena tornato dall'Afghanistan e che ancora zoppica, che ancora si sente solo, scatena tutta una serie di sensazioni e ricordi. Inutile dire che la bambina e il bambino rappresentano in un certo senso Harry e John, o almeno ciò che dovevano esser stati un tempo e che la vita e il crescere ha cambiato. Lui e Harry non sono più come quei bambini, anzi dalle parole di John si intuisce che nemmeno le ha detto qualcosa prima di partire. Non sappiamo tutto, sappiamo solo ciò che Sherlock ha dedotto e poi che John ha confermato e in questo tu non aggiungi molto. Si sente l'ombra di un qualcosa di irrecuperabile, ma tu decidi comunque di lasciarci con una speranza. Quindi non è completamente agnst ciò che leggiamo qui. John la chiamerà, si farà sentire e anche solo per dirle che è vivo. Il che non significa che tutto sarà risolto, ma solo che farà un passo in avanti e questo per John, ma soprattutto per questo John che di fatto non ha poi tanta voglia di vivere, è secondo me importantissimo.

Il tutto è scritto con uno stile che ormai sto imparando a conoscere, anche se per ora ho letto pochissimo di tuo. Uno stile che è scorrevole ed enfatico. Hai le tue cose da raccontare e vai molto diretta al punto, ma senza mancare d'introspezione o di approfondire i personaggi. Ecco, mi è piaciuta perché ben scritta ma soprattutto perché è qualcosa di originale e di fresco e, credimi, in un fandom in cui si è scritto e letto di tutto, questo a mio avviso è molto importante.

Ora vado a recuperare la seconda OS.
Koa

Recensore Veterano
02/05/19, ore 00:34

Oddio ma questa piccola perla è meravigliosa. Adoro quando si tratta della relazione che lega John a sua sorella! Personalmente io ho un rapporto splendido con la mia, quindi riesco a immedesimarmi con facilità nel senso di perdita che hai voluto trasmettere qui. È carino che tu abbia assegnato alla bambina il nome della sorella di John, ma credo che per il nostro caro soldato sarebbe andato bene qualsiasi altro nome: la potenza evocativa della scena, che hai saputo rendere benissimo, trasmette tutto quello che John si rende conto di aver perso. Complicità, vicinanza, amicizia, sostegno reciproco.

Immagino che sia ambientata poco prima del primo incontro (scusa il gioco di parole) con Sherlock, visto che hai parlato di nuova occasione ora che è tornato a Londra. Non so se in questa raccolta procederai in ordine cronologico o andrai a salti, ma in ogni caso mi è piaciuto davvero tanto che tu abbia iniziato la storia con un tema così inusuale come la relazione tra John e Harry, non è stato per niente scontato! Forse il fatto che la presenza di Harry sia stata solo evocata e che non abbiano interagito da ancora più forza a questa flash. Tra l'altro il capitolo può fregiarsi davvero a pieno titolo della denominazione "slince of life", visto che non riesco a pensare a qualcosa che sia più "spezzone di vita" di un pensiero vagante sul treno: giusto la spesa dal mitico Tesco!

A presto
Vedra