Recensioni per
Amaro distacco
di Mari Lace

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/10/21, ore 12:21

E anche con questa OS hai fatto breccia dentro di me.
Ho vissuto anch'io un'esperienza simile e ho provato - anche qui - una per una le sensazioni provate dalla protagonista. Nello specifico avevo un'amica (se così si può definire) con cui ci conoscevamo dall'asilo, poi avevo capito che era un'amicizia tossica e l'ho mollata al penultimo anno delle superiori. Un anno dopo abbiamo provato a tornare amiche, ma ho provato esattamente le sensazioni che descrivi, cioè quella che fosse tutta una cosa costruita e mi sentivo terribilmente "fuori posto" pure io. Alla fine, dopo due volte che mi aveva dato buca e dopo che avevamo passato il nostro unico incontro a dire: "Ma ti ricordi di...", ho capito che non c'era strada e ho deciso di troncare la cosa.
Devo dire però che questo dolore del distacco l'ho sentito tutto. È stata la mia unica amica durante tutte le superiori, avevamo una passione in comune che non ho ritrovato con nessuno (facevamo cortometraggi stupidi), e questa è stata sicuramente la più difficile da affrontare.
Quindi ecco, tutto questo per dire che la tua OS ha suscitato un sacco di emozioni in me, mi sono rivista tanto nella protagonista, nel suo dolore e nella sua difficoltà ad accettare che le cose possono cambiare e non sempre nella direzione che vorremmo. Alla fine penso che i rapporti non siano totalmente irrecuperabili, penso però che in casi come questo sia necessario che le persone in gioco siano cambiate, maturate forse... altrimenti è come per gli amanti, diventa una minestra riscaldata ^^

Niente, scusa se questa recensione è stata più "la storia della mia vita", in ogni caso penso che tu abbia fatto un ottimo lavoro, al solito sei andata dritta al punto descrivendo sensazioni vivissime.

A presto,
holls

Recensore Master
25/11/19, ore 02:54

Ciao,
Ho apprezzato molto questa OS introspettiva originale perché credo che abbia al suo centro qualcosa con cui tutti possiamo identificarci - la perdita di un'amica, o comunque di un rapporto. E' una sensazione che conosco bene, perché ci sono passata anche io con la mia migliore amica: eravamo distanti, due persone diverse, nell'ultimo periodo. Ma nessuno era capace di dare lo strappo finale, lo strappo decisivo - anche per noi, come per le tue protagoniste, stare nella stessa stanza non era un problema. Anche noi, come la tua protagonista al compleanno di Lea, abbiamo preferito vivere una bugia - come lo è la farsa di loro due in macchina con il fidanzato di Lea - come chi, incapace di accettare la fine, ne inventa una finta continuazione. Un sentimento centrale al centro di questa tua OS, un sentimento con cui non posso fare a meno di empatizzare perché hai saputo descrivere tutto ciò in maniera assolutamente magistrale.
Desy

Recensore Master
14/06/19, ore 10:23

Ciao tesoro bello. 
Sono entrata ora su Efp per vedere se una delle mie autrici preferite aveva scritto qualcosa di nuovo e ho trovato questo tuo testo. Il titolo mi ha subito colpito, il genere mi ha presa subito. Appena ho iniziato a leggere questa storia mi sono ricordata di una domanda che ti ho fatto mesi addietro: “Cosa ti ha spinto a scrivere nuovamente?” e tu mi avevi accennato ad una situazione che in realtà all’epoca non avevo immaginato così dolorosa. Ed è stato brutto, anche poco empatico da parte mia. 
Ho trovato tutta te stessa in questa storia, la Mari con cui noi ragazze parliamo quasi ogni giorno e la ragazza che io ho avuto il piacere di incontrare sei mesi fa. E sei coraggiosa, sei tanto coraggiosa, perché tu hai provato tutte queste sensazioni schiaccianti e divoranti, ma comunque sei riuscita a trovare un modo bellissimo per sfogarti. Non avrai pianto, ma hai scritto questo capolavoro che potrebbe essere il manifesto di sensazioni difficili da spiegare, da rendere, da far ascoltare. Eppure tu ci sei riuscita, con una capacità praticamente chirurgica, è il testo in cui maggiormente c'è una lucidità nei sentimenti che fa paura. Si sente l’ansia, si sente il soffocamento, si sente il distacco, il dolore, l’infrangersi dei desideri. 
Io ho perso la mia migliore amica. È stata colpa mia, solo colpa mia, perché non sono stata una bella persona. A distanza di quattro anni posso dirti che è stato giusto così, che sono cresciuta grazie a questa perdita, che ora la mia vita sarà anche difficile, ma che sono una persona diversa e che ho tentato di maturare passo dopo passo. Ma non penso riuscirei a salutarla, a parlarci per strada. 
La situazione è diversa, tu qui dici che si è solo creato questo distacco e che non è mai esistita alcuna discussione tra di voi. E che ti sei sentita fuori posto, che non sei riuscita realmente a goderti il tempo passato insieme a loro. Io... forse è inutile dire che ti capisco, che ci sono passata innumerevoli volte, che questo senso di ansia, di stretta al petto e di confusione ha segnato tante mie esperienze. L’avere paura anche solo di muovermi, perché forse se mi muovevo tutto si sarebbe distrutto ancora di più, qualcosa sarebbe scoppiato in me e io sarei stata solo peggio. E allora apnea. La stessa atsmofera che ho percepito nel tuo testo e in questa te: apnea. Ma tu sei più forte, tu sei più forte di quanto tu possa immaginare. 
Hai preso una giornata difficile tra le tue mani e l’hai trasformata in questo, in un testo bellissimo che farà sentire mene sole altre persone che hanno vissuto la medesima situazione o i medesimi sentimenti.
Io spero che scrivere di questo ti abbia aiutato a trovare una catarsi, che abbia acquistato il vortice di ricordi negativi e che ora ti faccia sentire più sollevata. Lo so che questa sensazione di sottofondo non se ne andrà mai del tutto, ma tutti noi possiamo imparare “a vivere sopra di essa.”
Tesoro, mi dispiace per gli strafalcioni di grammatica e per il discorso senza capo né coda. 
Ti voglio tanto bene, ci sono quando vuoi e desideri. 
Complimenti per aver scritto qualcosa di tanto bello :) 
A presto! 

Recensore Master
13/06/19, ore 20:14

Buona sera.
Un racconto fantastico. Sai perché? L'ho trovato inafferrabile, probabilmente molto personale, e per questo sentito e scritto con il cuore.
Un testo davvero interessante, mi ha fatto riflettere molto.

Nuovo recensore
13/06/19, ore 10:44

Mari, dopo aver letto questa OS ho dimenticato come si scrive, pertanto ti chiedo scusa in partenza se questa recensione non renderà giustizia a questo testo.
Davvero, questa One-shot mi ha emozionata tantissimo e mi ha lasciata con quel senso di vuoto e oppressione che ho provato tempo addietro, quando me ne sono andata dalla mia ormai ex compagnia a causa di un brutto fatto che non potra mai essere cancellato.
Leggendo questa storia ho visto tanto di tuo, anzi, ho visto te.
Hai descritto quella che potrebbe essere una giornata come tante in cui, vicino al semaforo, incontri una persona che non frequentavi da tempo.
Il che è una cosa bella, anche se poi tutto dipende da quanto quella persona significhi per te.
E fa strano, anche se non te ne accorgi nemmeno, che un attimo dopo ti ritrovi a parlare con questa persona come se vi foste salutate il giorno prima e non fosse accaduto nulla di tangibile nel vostro rapporto.
Fa strano perché per un attimo ti pare quasi di aver annullato le distanze, come se tutto si fosse ricucito in un attimo e senza intoppi.
Poi però si torna alla realtà e si realizza che non è così, che ci sarà sempre un distacco vero forse impossible da colmare.
Sono del parere che nulla è impossibile, sì, ma dipende anche dalla persona che hai di fronte e da cosa è accaduto in passato.
Per certe cose ci vuole solo un po' di tempo, per altre bisogna aspettare tanto, altre ancora necessitano di una vita intera.
Ma non è mai detta l'ultima parola.
La seconda parte è stata addirittura peggio, ma non mi riferisco allo stile (sempre impeccabile) o quant'altro; mi riferisco al fatto che è avvenuto tutto così all'improvviso e in maniera alquanto inaspettata, che sentirsi confusi e fuori luogo è una reazione più che normale.
E quando dico che è peggio è proprio perché chi ci vuole bene, senza cattive intenzioni e forse senza nemmeno rendersene conto (dopotutto lo hanno fatto in buona fede), riporti a galla certe sensazioni e certi ricordi con delle domande ingenue, sì, ma che in chi le ascolta hanno una potenza micidiale.
Il sentirsi fuori luogo è più che comprensibile anche perché, da quel che ho percepito io, pareva quasi come se Lea volesse vedere insieme le due amiche almeno il giorno del suo compleanno, senza però andare oltre.
O meglio, è vero che è stata una sorpresa e non se l'aspettava, ma può anche darsi che (sempre ingenuamente e in buona fede) abbia pensato che questo fosse il giorno ideale per provare a ricominciare, partendo proprio da questa sorpresa completamente inaspettata.
E per carità, è un pensiero bellissimo, ma è anche vero che se due persone si sono allontanate, hanno i loro motivi.
E magari necessitano di più tempo.
Non so quanto questa recensione possa essere sensata, dato che mi sono lasciata particolarmente trasportare perché mi ha fatto ripensare a ricordi risalenti il 2017 che non si replicheranno, quindi ti chiedo nuovamente scusa nel caso dovessi trovare strafalcioni colossali durante la lettura.
Ad ogni modo, sappi che questo scritto mi ha emozionata davvero tanto e che la lettura è stata molto intensa, mi ha toccata nel profondo.
Alla prossima!

Harriet;