Tante tante tantissime parole per te, solo che sono tutte ingarbugliate e non so come metterle assieme. È una storia davvero dolce.
Senza le pretese del paradiso che si apre e un angelo che ne scende, o di quella persona che arriva e improvvisamente tutti i problemi che hai e che t’impediscono di respirare scompaiano, ma di una speranza e morbidezza tangibili quanto la vita vera. Ha quel tipo di messaggio di cui quando siamo in un momento di merda abbiamo bisogno tutti.
Mi piace tantissimo come hai descritto Gerard, la sua sete di parlare che combacia con una frustrazione terrificante verso qualunque cosa lo circondi, che lo spinge solo a chiudere la bocca e smettere di provare a spiegarsi, tanto chi è che lo ascolta. Hai reso benissimo la disperazione, la rabbia, l’autocommiserazione e la miseria di chi si trova nei suoi panni, e l’hai fatto con leggerezza e pesantezza allo stesso tempo, com’è spesso naturale che sia.
Trovo che il salvataggio di Frank sia molto bello, soprattutto nelle sue parole. Mi è piaciuta da impazzire la sua spontaneità, la trasparenza nel sapere che non è assolutamente in grado di dire esattamente tutte le parole di cui ha bisogno Gerard nell’ordine e nel modo giusto, ma la voglia di provarci comunque, perché di fronte a una situazione del genere giusto e sbagliato in fatto di frasi sono concetti astratti. Hai costruito il suo personaggio davvero a pennello.
Scrivi davvero davvero bene. Tante belle cose, l’ho davvero adorata! |
