Ciao!
Sarà perché gli scenari apocalittici e, in genere, le storie fantascientifiche mi incuriosiscono non poco, la tua storia ha trovato subito il mio riscontro positivo. 

Questa tua rivisitazione del Moderno Prometeo non mi ha deluso, leggendola, e mi ha anzi tenuto incollato alle righe di questo primo capitolo. 
Ci troviamo di fronte a una scena peccaminosa: una vera e propria sperimentazione su cavia umana, per giunta apparentemente morta, riportata in vita dalla ragione dell'uomo, dalla scienza. Sfruttando il potenziale dello scienziato, il governo è riuscito a mettere le mani sugli studi e sull'opera nefanda della scienza, peccando così di quella che gli antichi definivano ùbris, ossia arroganza nei confronti di un ordine superiore: la morte, in questo caso. 

Lo scenario insomma è drammatico, e dipinge una realtà futura segnata da un profondo pessimismo: l'uomo, temendo la morte, la rifugge con la scienza. Ma quanto può considerarsi etico tutto questo?

Makil_