Recensioni per
Finisterre
di ValeS96

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
22/11/19, ore 00:37
Cap. 1:

Ottimo lavoro come sempre, sei riuscita a rendere perfettamente il punto di vista e i sentimenti del personaggio. Ma del resto le tue storie sono sempre molto belle e interessanti, e questa non fa eccezione. Ho apprezzato anche l'allusione a Montale e l'ho trovata in linea con il contesto. Ancora complimenti! A presto

Recensore Master
20/09/19, ore 20:26
Cap. 1:

Ciao, ti confesso che questa drabble mi aveva attirata già soltanto per il titolo. Ma tutti i tuoi titoli sono speciali, hanno un qualcosa che mi spinge ad aprire la drabble in questione. Anche in questo caso è stato così, anzi la curiosità era a dir poco maggiorata. Questo "Finisterre" non prometteva davvero niente di buono. Non c'è niente dopo il Finisterre, quello è il punto della fine di tutto. Dove non c'è nient altro. Altre cose, diverse. Ma non ciò che ci ha accompagnati fino lì, non più la terra solida sotto ai piedi. In questo senso il parallelismo tra il significato della parola Finisterre e ciò che invece la tua storia descrive, fa venire i brividi. Come dicevo, l'angst era nell'aria e infatti lo avevi saggiamente messo anche nelle note introduttive. Non mi aspettavo nulla di allegro, e infatti non c'era niente di felice.

Come sempre nelle drabble molto è lasciato all'intuizione del lettore, l'autore deve essere anche molto bravo a far capire il contesto, la situazione per poi condurci verso lo stato emotivo del personaggio. Quel passaggio che dedichi al "lo voglio" chiarisce tutto quanto. Chi è a narrare e qual è il suo stato emotivo. Sherlock, uno Sherlock dal cuore spezzato nello specifico. Che assiste impotente al matrimonio dell'uomo che ama, con un'altra persona. E che pensa che, quello, sia il suo Finisterre. La sua fine di tutto. Dopo non c'è niente, come dirà anche lui stesso nel discorso del testimone, la loro avventura è finita. Se ne aprirà una nuova e tutta diversa e ritengo sia questo il significato di questa storia. L'andare verso un qualcosa che non si conosce lasciando dietro di sé tantissimo dolore. Perché è questo ciò che prova Sherlock in questo momento. Forse vorrebbe esserci lui al posto di Mary. Forse non vorrebbe che si trovassero lì. Ma non importa ciò che desidera lui, importa solo quello che sta succedendo e ciò che non sta succedendo.

L'ambientazione della chiesa dà al tutto una sorta di solennità e ancora più interessante è il notare come Sherlock la demolisca, la solennità. Lo descrive come un luogo di menzogne, il riferimento all'ateismo razionale di Sherlock Holmes è più che ovvio ma qui c'è anche dell'altro da sottolineare. Ovvero il fatto che Sherlock reputi una menzogna il matrimonio di John e Mary. Perché lo pensa? Non ha ragione di credere che John non la ami o che lei non ami John. Credo che la sua sia rabbia, una rabbia che tramuta in odio verso la religione, verso un Dio che sa non esistere. Il suo è più un grido disperato e ritengo che se mai esistesse un Dio, lui stesso potrebbe anche capire quello sfogo di Sherlock. Un uomo che ha fatto una scelta tanti anni prima e che ne ha pagato le conseguenze, e che ora si ritrova a perdere tutto ciò che di caro aveva. Non è proprio così, le cose andranno in una specifica direzione in futuro. Ma tutto quello non conta, conta solo questo dolore che tu hai ritratto magnificamente.

In attesa di vedere cosa serbi per il futuro, ti faccio i miei complimenti.
Koa

Recensore Master
19/09/19, ore 15:17
Cap. 1:

Oltre all’efficacia di un pezzo che, nella sua brevità, esprime dei concetti non banali, sinceramente mi ha incuriosito anche il titolo. Infatti, guarda caso, da pochissimo tempo ho avuto modo di ascoltare l’esperienza di chi ha compiuto il Cammino di Santiago e la mèta finale è stata, oltre alla basilica di san Giacomo, proprio Finisterre.
Non so se tu riferissi proprio alla suddetta località, ma penso che tu ti sia servita del suo significato.
Se scrivo cavolate, poi me lo fai sapere, perché non vorrei essermi slanciata in interpretazioni funamboliche.
Allora, ritrai, attraverso il POV di Sh, il momento saliente del matrimonio di John, lo scambio del “Lo voglio”, che non è stata ritratto in TSOT, ma il cui significato negativo è dilagato per la S3, dandogli delle accezioni d’angst e di grande malinconia. Parlo per me, ma non penso di essere l’unica.
Credo che Sh si sia sentito veramente alla “fine della Terra”, alla “fine del mondo conosciuto”, vedi che cito due dei significati di cui ho avuto la conferma “googlando” il titolo del tuo pezzo.
Dunque, quello che Holmes sente come ineluttabile è la fine di un’era, del 221b come “casa” per entrambi, come rifugio, ed anche come custode dell’ingombrante tesoro segreto dei “non detto” e dei “non fatto” che hanno segnato la vita dei nostri due per anni. La fine di “noi due contro il resto del mondo”. Concetto, questo, che esprimo come convinta “johnlocker”.
Molto interessante anche l’andamento stilistico che contraddistingue la ff.
Infatti, si parte da un’atmosfera caratterizzata da termini “forti”, invasivi, con cui penso tu abbia espresso la rabbia di Sh nel vedere una situazione così finta ma definitiva (“…infranti…esplodono…sanguinanti…pugni…ecc…”), poi si arriva, progressivamente, ad una situazione emotiva diversa perché c’è il silenzio, ci sono i sogni che si spengono. Dalla rabbia al dolore più profondo e muto che non trova nemmeno più la forza di esprimersi.
Per quanto riguarda la frase finale, nessun problema. Essendo il POV di Sh quello che ci fa guardare la scena, è logico che, per lui, in quel rito o, più in generale, nell’ambiente stesso, ci sia un senso di finzione.
Una drabble di qualità, la tua, che ho letto con interesse.