Recensioni per
Iubhar
di Iky

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
10/03/20, ore 16:29
Cap. 2:

Oddio sto impazzendo per questa serie, semplicemente la adoro.
I tuoi personaggi li adoro, Naruto in queste vesti è davvero ammaliante, ed anche l'uso delle lingue antiche lo trovo davvero molto stimolante....
Continuala perché sicuramente sono nelle fila delle tue fan, continua così ed un immenso abbraccio

Nuovo recensore
26/09/19, ore 12:57
Cap. 2:

Salve.
Chiedo perdono per la lunga attesa. Purtroppo il week-end lavoro ed è sempre un pessimo momento, perciò ho dovuto attendere prima di recuperare questa saga. Non conoscevo questa opzione permessa da efp. Da un lato mi ha incuriosito e la trovo molto ingegnosa. Da un altro lato la trovo troppo restrittiva per quello che ho letto.
Ma andiamo con ordine.
Ci sono molte cose che voglio dire e mi pento di non aver preso appunti nel mentre della lettura. Ho paura di dimenticare di segnalare cose che al momento mi sono sembrate fondamentali.
Innanzitutto, credo sia di dovere la solita, piccola premessa: non sono un fan di Naruto, lo conosco grazie alla mia ragazza che lo adora. Non so molto quindi sull’opera originale, certe sfumature di caratterizzazione canonica mi sono sconosciute. Perciò non posso sapere come sia stata gestita in questa storia. Ma per quello che ho letto posso dire di adorarla.
Nel contesto creato, un personaggio buonista come quello di Naruto sarebbe stato totalmente fuori luogo, una mosca bianca destinata alla morte. Ma questo Naruto è perfetto. Una perfetta rotella del mondo che hai costruito, immerso in esso in ogni suo aspetto. Immagino sia stato sacrificato tanto della caratterizzazione originale. Ma per quanto possa valere la mia opinione: va bene così. La sua storia ha cominciato a essermi chiara solo in quest’ultima storia, ma già prima era giustificabile la sua caratterizzazione così violenta.
Un perfetto controbilancio di Sasuke. Un mago più controllato, lucido e freddo. Una forma di eleganza meno ferina, più ascetica. Ma sempre affondata nel lerciume di questo mondo.
Insieme formano un duo terribile e fatale. È facile comprendere i personaggi che ne restano ammaliati, succubi di tanta bellezza. Una bellezza crudele, erotica e violenta.
Su facebook, mi hai messo in guardia sullo splatter. In realtà, è una delle cose che più amo. Non mi piacciono le storie romantiche, le tollero solo quando sono in un contesto di violenza, lotta continua, dipendenza reciproca. Naruto e Sasuke sono dipendenti da questo patto, costretti a percepire i bisogni dell’altro come propri. Hanno bisogno dell’altro per raggiungere i propri scopi. Ma in questo loro rapporto si legge anche una catena di odio. Si percepisce molto di più in Naruto, con le sue continue minacce di divorarlo. Con l’aperta ostilità verso il clan di Sasuke. L’odio di Naruto sembra legato più alla sua origine, alla sua famiglia, e per questo in aperto contrasto con il legame che esiste tra loro, tra l’affetto e il rispetto che si percepisce tra le righe.
L’odio di Sasuke invece è più… insidioso. Lo percepisci appena, capisci che c’è senza comprenderlo. Ho potuto tirare le prime somme solo dopo la lettura di questa storia.
Fin da Sinterklaas, ci è chiaro che Naruto fosse legato a qualcun altro Uchiha. Al quale era totalmente succube, imprigionato dalla magia. Probabilmente era la sua arma. Sasuke sembra sapere già questa cosa. In quest’ultima, scopriamo che l’intera famiglia, il suo clan, è stato sterminato. Ed è stato sterminato da Madara Uchiha. Lo stesso mago che, a rigor di logica, possedeva anche Naruto. Che lo ha reso carne e sangue, come tutte le altre forze divine. Non mi è chiaro perché abbia dovuto fare qualcosa del genere. Ma mi è chiaro che per farlo abbia usato la sua arma più potente: Naruto. La mente che agiva era quella di Madara (che odia, su cui vuole vendicarsi), ma la spada che ha agito Naruto. Immagino che debba provar odio anche per lui, l’assassino della sua famiglia.
Sono curioso di scoprire il modo in cui loro due si siano trovati a stringere questo contratto, come possa essere accaduto. Come abbia fatto Sasuke a sopravvivere. Perché Madara abbia abbandonato un’arma così potente. Ma di certo è comprensibile il motivo per cui lo abbiano fatto.
A Sasuke vuole vendicare la sua famiglia. Naruto la propria umiliazione. Sasuke ha promesso di lasciarsi divorare una volta raggiunto il proprio scopo, un vantaggio per Naruto: terminerà quella discendenza di maghi in grado di controllare lui e i Biju.
Per raggiungere il proprio scopo hanno messo da parte l’odio. Ma non è tutto qui, immagino. Perché c’è un legame erotico forte tra loro, quasi soffocante. Immagino che entrambi debbano vivere questa contraddizione interna.
Sasuke legato all’assassino della sua famiglia. Lo odia, anche se sa che Naruto era solo una marionetta, che non aveva volontà in quella scelta. Non è colpa sua, ma lo ha fatto.
Naruto legato dal mago che lo ha reso schiavo. Lo odia, è un Uchiha, ha lo stesso sangue dell’uomo che lo ha legato alla terra. Ma non è quell’uomo, può davvero essere colpevole di una cosa del genere?
E questa contraddizione si percepisce vivida nei loro amplessi sanguinolenti, nelle loro minacce che finiscono sempre nel desiderio. Lo ammetterò: impazzisco per queste cose, per questi legami autodistruttivi, qualsiasi sia la loro forma. Forse per questo mi sono trovato incollato a leggere questa saga ogni volta avessi un momento disponibile.
Ma non è solo questo un grande pregio: hai costruito un mondo che si sente. Senza cartina, senza saperne davvero nulla, ci si riesce a spostare in ogni luogo senza confusione. Si delinea in automatico nella mente del lettore una mappa. L’atmosfera suscita immagini ancora più vivide. Senti il freddo della locanda a Nord, la puzza di lercio nella bigotta Myr, il richiamo mortifero della foresta nera, la calura insopportabile del deserto. Sei immerso nell’azione. Ogni dettaglio è costruito alla perfezione. Si vede il lavoro di ricerca. Lo apprezzo molto. Forse più di ogni cosa. Ogni scena è una piccola perla.
E per questo dico che questa modalità a singole storie di efp è sprecata per qualcosa di così complesso. Non sono nessuno per dare consigli, non conosco la tua agenda né le tue priorità. Ma si vede che in questa storia spendi energia. Che ci tieni. Le varie Os disperdono un po’ questo mondo, non danno giustizia a tutto quello che c’è dietro. Immagino che i lettori più affezionati sappiano della sega dietro. Che abbiano la volontà di leggere il resto, che abbiano atteso ogni aggiornamento fin dall’inizio. Ma i lettori occasionali, che cercano nella home delle storie sul momento, rischiano di minimizzare i tuoi sforzi.
Vedo di spiegarmi meglio.
Se non avessi saputo della saga, avrei iniziato a leggere da questa storia, scoprendo dopo tutto il mondo che ci sta dietro. Avrei perso tantissimi dettagli meravigliosi. Avrei capito metà delle cose che ho capito ora. E soprattutto, non è detto che avrei letto il resto. Per quanto belle singolarmente, questa saga è piena solo se presa nella sua complessità. Nel suo essere un mosaico.
Per questo, a mio parere, la cosa migliore sarebbe una storia unica a più capitoli. Fin da subito ci si vedrebbe “costretti” a seguire un ordine cronologico. Non si rischierebbe di perdere passaggi di trama fondamentali. Avrebbe un continuum più comprensibile, facile da seguire. Sarebbe meno dispersiva, più solida e compatta.
La tua idea è molto bella. Per questo dovresti pensarci. Soprattutto se hai in mente una vera e propria trama, non solo episodi da prendere singolarmente, senza nessun richiamo agli altri.

Ora, passiamo ad altro.
Apprezzo molto il tuo modo di scrittura. È vivido, simbolico. Soprattutto è bello vedere un progressivo miglioramento.
Perdonami se te lo dico, ma all’inizio eri abbastanza prolissa. Svisceravi troppo un’azione, ripetevi troppo uno stato d’animo. La vividezza diventava saturazione, a usare un linguaggio fotografico. Da un lato perfetto per costringere anche i lettori più distratti a comprendere, dall’altro controproducente per il rischio di distrazione in chi vorrebbe andare avanti. Questo “vizio” (passami il termine) si è perso man mano, al punto che in questa ultima storia non ne ho proprio visto traccia.
Ma.
Purtroppo, c’è un ma. Le fresi sono più snelle, il ritmo più incalzante. Ma ha perso… quella vividezza che contraddistingueva il tuo stile. La lettura è molto più scorrevole e avvincente, ma manca quella tua capacità di usare quella parola per aprire un intero simbolismo. Non so se mi spiego, ma manca quella cosa tua che fin dalla prima riga della prima storia mi è stata chiara. È un peccato. Ma immagino sia perché sei in una fase di transizione, di miglioramento. La scrittura resta comunque bella, ma voglio farti notare questa cosa perché tu possa trovare un modo per mantenere entrambe. Poche parole fondamentali, che valgono come mille.

C’è un’altra cosa, un tasto dolente. Fai moltissimi errori di punteggiatura nei dialoghi.
È un testo creativo, ognuno ha il proprio stile ed è bello piegare certe regole per dare un tocco personale. È una cosa che so benissimo. Ma ci sono regole che vanno rispettate.
Quindi, perdonami questa piccola lezione. Sono piuttosto ossessionato con la giusta punteggiatura nei dialoghi, perché è una degli unici casi dove non può essere usata a nostro piacere.
Prenderò come esempio questo ultimo capitolo.
Innanzitutto, ho notato un modo scostante di usarla. Questo è un male, significa che non si conosce proprio la regola, che nel farlo segui l’ispirazione del momento. Non in tutte le situazione si mette la punteggiatura in base alla cadenza che si vuole dare. Ci sono situazioni in cui esistono regole rigide da rispettare.
Se si scrive un periodo composto solo dal percorso diretto, questo va chiuso. A volte lo fai (“Quando vorrà.”), ma altre volte le lasci sospese nel nulla, come: “Allora sei più sciocco di quanto credi”
Non c’è il punto finale, correttamente sarebbe: “Allora sei più sciocco di quanto credi.”
Ovviamente, questa regola cambia se il discorso è all’interno di una frase. A quel punto si guarderà l’intera lunghezza della frase. Bisogna fare molta attenzione in questo punto.
Per esempio, tu hai scritto:
«“Presto calerà la notte. Dobbiamo proseguire.” dichiarò atono, aiutandolo a sollevarsi.»
È un duplice errore: dopo il punto non hai messo la maiuscola, in più quel periodo non doveva essere terminato lì.
Più correttamente sarebbe stato:
« “Presto calerà la notte. Dobbiamo proseguire” dichiarò atono, aiutandolo a sollevarsi.»
O: «”Presto calerà la notte. Dobbiamo proseguire”, dichiarò atono, aiutandolo a sollevarsi.»
Ma di certo non va un punto, perché quel discorso diretto è legato al verbo, non può essere spezzato.
Infatti, al contrario, « “Pensavo ti riconoscesse e ti lasciasse passare” asserì con altrettanto tono provocatorio(…)» è stato scritto giusto.
Un discorso simile vale anche per gli incisi che spezzano il discorso indiretto.
« "O forse tu non conti più niente in questo luogo, " ribatté, l'ira crescente nelle iridi nere "Imyout"
Tralasciando che anche qui manca il punto finale che chiude la frase, hai fatto bene a mettere la virgola all’interno del dialogo (“in questo luogo,” ribatté), perché quella pausa di legge nello stesso dialogo, ma avresti dovuto chiudere anche l’inciso con una virgola, cioè: «“O forse tu non conti più niente in questo luogo,”ribatté, l’ira crescente nelle iridi nere, “Imyout.”»
Oppure:
« “Abbiamo un patto” mormorò allora, il tono che si tingeva di note vibranti “quando tutto questo finirà, ti concederò quello che vuoi”» ( ancora, il punto finale).
Qui ci sono due opzioni possibili, che dipendono dalla cadenza che vuoi dare tu.
Se la frase nel dialogo suona: “Abbiamo un patto: quando tutto questo finirà, ti concederò quello che vuoi” o “Abbiamo un patto, quando tutto questo finirà, ti concederò quello che vuoi” allora il tutto andrebbe costruito:
« “Abbiamo un patto,” mormorò allora, il tono che si tingeva di note vibranti, “quando tutto questo finirà, ti concederò quello che vuoi.” »
Se invece intendevi: “Abbiamo un patto. Quando tutto questo finirà, ti concederò quello che vuoi”, allora avremo:
« “Abbiamo un patto” mormorò allora, il tono che si tingeva di note vibranti. “Quando tutto questo finirà, ti concederò quello che vuoi.”»
Ci sono anche dialoghi di cui proprio non capisco il perché di certe scelte, visto che terminano con una virgola e il nulla. Ma credo sia colpa dell’html. Appena ne avrai la possibilità, sistema.

Un’altra cosa, ma credo sia un motivo di tastiera che altro. Usare la «E’» come «e» maiuscola accentata è comunque un errore gravissimo. Va scritta «È». Se il tuo computer ti impedisce di farlo, ci sono metodi per inserirla correttamente.

Credo di aver detto tutto. O forse devo incolpare la mia memoria a breve termine. Non mi viene altro. Purtroppo sono di fretta, ho un turno pomeridiano che mi aspetta. Spero di non aver digitato stupidaggini. Odio fare errori di distrazione. Semmai correggerò quando sarò di ritorno.
Rinnovo i miei complimenti per la splendida idea e per lo stile. Spero presto di vedere qualche nuova notizia su questo universo.
Un saluto,
L.
(Recensione modificata il 26/09/2019 - 02:04 pm)

Recensore Veterano
24/09/19, ore 01:05
Cap. 2:

ciao Iky, ebbene si ora so cos'è l'albero tasso.. Non potevi farlo apparire se non in questo modo magico e potente più che mai. invece, nonostante gli indizi dei granelli di polvere non ho pensata a Gaara.Un Gaara qui potente quanto Naruto e sempre suo amico. Racconto ricco di sorprese, ottimamente costruito e dipanato con maestria usando la forma diretta del dialogo. Certo è che la presenza di Madara necessita la continuazione della saga. Alla prossima lettura di un tuo racconto. Gianna

Recensore Master
23/09/19, ore 15:17
Cap. 2:

Ciao, maestoso e potente Gaara proprio come il nostro Naruto, è stato interessante vedere le interazioni con Sasuke e anche il profondo legame che unisce il rosso a Naruto.
Inoltre è stato bellissimo leggere di come Naruto proteggeva Sasuke.
Grazie anche per le tue chiare spiegazioni nel finale.
Ora le cose sono un po’ più chiare anche se c’è ancora molto da scoprite e Madara è ancora lontano.
Ti segnalo solo: “sorridendo e scostando gli una ciocca bionda dal viso”.
A presto, kiss

Recensore Master
23/09/19, ore 14:47
Cap. 1:

Ciao, che bello tornare a leggere di loro in questa veste.
Questo capitolo è pieno di mistero e fascino, sia per le ambientazioni sempre ben descritte, che per il linguaggio segreto, insieme al mistero che avvolge Naruto in questa nuova veste che Sasuke non conosce.
Beh parlando di deserto e tasso penso proprio che si tratti di Gaara ad ogni modo vado a leggere il prossimo capitolo per saperne di più.
Kiss

Recensore Master
23/09/19, ore 14:25
Cap. 2:

Complimenti davvero bello in fin dei conti la missione di entrambi è appena cominciata Madara deve essere fermato ciao

Recensore Master
22/09/19, ore 23:55
Cap. 1:

Complimenti 👏 molto bella mi piacciono le storie fantasy dove vi è presente magia complimenti

Recensore Veterano
21/09/19, ore 13:46
Cap. 1:

ciao Iky, ben ritrovata in questa storia-cruor, in attesa di un altro finale. Non so come commentare, perciò lo prendo a sé. Aleggia in ogni parte il mistero dei sottintesi, delle frasi che i singoli personaggi conoscono solo loro. Un mago che si sente estraneo dalla conoscenza degli altri due e dalla nostalgia del suo demone che non riconosce. Descrizione perfetta dell'ambiente come al solito visibile alla lettura. Perdona se questa volta sono più interessata a scoprire cosa centri un alberotasso nel deserto nonostante le tue note, Alla prossima Gianna