Recensioni per
Ogni volta che ci tocchiamo, qualcuno muore
di LadyPalma

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
31/12/20, ore 11:12
Cap. 1:

Ciao LadyPalma,

Ho adocchiato la tua storia con curiosità e ho letto questo primo capitolo con immenso piacere. I personaggi sono perfettamente coerenti, lo stile è impeccabile, e già ho la certezza di trovarmi davanti a una storia molto interessante e promettente.

Il modo diffidente con cui Davos affronta la strega, i dialoghi e i movimenti dei personaggi mi sono piaciuti davvero tantissimo.


Mi permetto di farti qualche osservazione, che spero senza nessuna pretesa che possa esserti utile.

- forza interiore

L'hai usato due volte a poca distanza, e poi anche una terza. Credo faresti bene trovare un sinonimo almeno per la seconda occorrenza.

- Il cavaliere esitò, ma alla fine dovette arrivare a riconoscere la realtà di quell’affermazione

Francamente non lo so... La magia di quella strega non piace a Davos, e lui certo sa di non avere un sangue abbastanza nobile perché abbia un qualche valore, ma chi può sapere quali sortilegi conosca quella donna? Ecco, penso che avrebbe voluto qualche rassicurazione in più prima di sedersi... Oppure avrebbe potuto pensare che Melisandre agiva in accordo con il suo Re, e quindi, se anche vi era qualcosa da temere, lui non poteva far proprio nulla per evitarlo.


- Poteva sembrare strano, ma di fronte a quell’orribile situazione, la decisione di coinvolgere proprio lui gli sembrava il dettaglio più incomprensibile.

In realtà non trovo nulla di strano in questo dettaglio incomprensibile. Ci sarebbero stati di certo molti altri uomini disposti a fare l'amore con Melisandre. Perché proprio lui? Arrivati a questo punto, fossi in Davos, crederei che lei, rendendomi complice di quell'orrore, voglia punirmi. E di fatti... qualcosa deve accadere, se Stannis non ha più le forze per generare un'altra ombra.


- Poi, finalmente, fece qualcosa che stupì se stesso, ma non la sacerdotessa.
Prese una sedia e si sedette.


Qui mi sono domandato per un attimo dove fosse nascosto quel che ha fatto... forse i due punti sono brutti a fine capitolo, ma ci stavano tutti. O forse potrebbe essere più carina una versione come:

Poi, finalmente, facendo qualcosa che stupì se stesso ma non la sacerdotessa, prese una sedia e si sedette.


Al prossimo capitolo!

Recensore Master
14/01/20, ore 16:47
Cap. 1:

Prima classificata al contest "My beloved villain"

Grammatica e stile:
9,6/10 (4,8 grammatica + 4,8 stile)

Di seguito, riposto i refusi e gli errori grammaticali riscontrati, con il relativo punteggio detratto.

1.

”e infine aveva perfino cercando goffamente di sedurla per generare una nuova ombra” ---> ”aveva perfino cercato”, refuso.

2.

” “Cosa hai sacrificato?”. La domanda gli sfuggì dalle labbra quasi prima che se ne rendesse conto.” ---> ” “Cosa hai sacrificato?” La domanda…”. Quando c’è già un segno d’interpunzione nel discorso diretto, non occorre metterne un altro anche fuori. (-0,1)

3.

““Sei stata tu a dire a Stannis di bruciare sua figlia come sacrificio al tuo folle dio! Shireen è dolce e buona, io la amo come una figlia e tu… Tu…”. Lasciò in sospeso la frase” ---> ” “e tu… Tu…” Lasciò in sospeso…”. Stesso discorso di sopra: quando c’è già un segno d’interpunzione nel discorso diretto, non occorre metterne un altro anche fuori. (-0,1)

Dal punto di vista stilistico, non ho nulla da eccepire. Hai un modo di scrivere pulito e lineare, chiaro e d’impatto, capace di coinvolgere il lettore e trascinarlo tra le righe della tua storia, di intrigare e di creare immagini suggestive, soprattutto grazie a frasi ben costruite e a una scelta oculata dei termini e del loro accostamento. Sei molto brava a racchiudere in poche parole un concetto, senza risultare troppo sbrigativa o sintetica e senza lasciare nulla di non detto o troppo confuso. C’è un ottimo equilibrio tra parte narrativa e dialogata e di quest’ultima è apprezzabile il realismo dei discorsi diretti, che appaiono naturali e ben congegnati, funzionali alla situazione, ma senza risultare artefatti.
Non ti dilunghi mai troppo nelle descrizioni, ma ciò che dici è più che sufficiente per immaginarsi i luoghi, le scene e le azioni dei personaggi; anche qui, sei molto abile a dar forma a ciò che vuoi dire con poche parole, rendendolo sufficiente a far comprendere con chiarezza ciò che sta accadendo. Nulla risulta confuso o poco approfondito. Metti sempre molta cura nei dettagli e nella forma del testo, e il risultato è un componimento assolutamente gradevole da leggere; l’unico, insignificante appunto che ho da fare è che ci sono varie ripetizioni sparse per il testo, ma nulla che non si possa sistemare con una rilettura. Come sempre, hai un modo di scrivere davvero di ottima qualità e non ti sei smentita neppure questa volta.

IC/Caratterizzazione personaggi: 10/10

I personaggi principali della vicenda sono Melisandre e Davos e con loro hai fatto davvero un ottimo lavoro di caratterizzazione. Stannis, invece, compare solo all’inizio ed essendo un personaggio di contorno è ovviamente rimasto più sullo sfondo, ma anche lui è stato ben caratterizzato.
Per quanto riguarda Melisandre, trovo che tu l’abbia resa perfettamente IC e in linea con quello che è il personaggio nella serie; hai posto l’accento sulla sua ambiguità, sul suo apparire e - in certa misura - essere malvagia, ma nel presentarsi anche come un mero strumento del Signore della Luce, come una pedina che sottostà al suo volere e che non ha possibilità di scelta, perché tutto ciò che ha deciso di fare e che può fare è servire il suo dio e seguirne le volontà senza porsi domande. Da questo punto di vista, sei riuscita a fare emergere l’umanità di un personaggio che altrimenti appare quasi distante e disumano: hai mostrato i sentimenti di una donna che immagina avrebbe potuto avere una vita, ma che ha deciso di rinunciarvi per la salvezza di molti; c’è quasi struggente malinconia mentre Melisandre rivela che forse avrebbe potuto avere un marito, dei figli, che non ha mai avuto amici o un amore, per poi asserire infine che lei non può scegliere, se non gli uomini con cui generare le sue ombre. E, in questo senso, è interessante che la prima scelta che compie in vita sua sia proprio verso Davos, che non è solo l’uomo con cui compie il volere del Signore della Luce, ma anche quello di cui s’innamora e con cui decide di fuggire, d’intrecciare il suo destino. Ho davvero apprezzato che la donna abbia asserito che ucciderebbe persino lui, se il Signore della Luce glielo chiedesse, a sottolineare e rimarcare come il cardine della sua vita sia sempre e solo lui e come la priorità sia sempre la sua volontà, al di là di tutto e per quanto doloroso possa essere.
Per quanto riguarda Davos, anche qui hai fatto un ottimo lavoro di caratterizzazione e hai saputo mantenere anche lui IC e apprezzo come tu ci riesca nonostante lo cali in una situazione desueta per il personaggio originale, ovvero innamorarsi della donna che lo repelle. Hai analizzato molto bene la sua diffidenza iniziale e il modo negativo in cui vede e giudica Melisandre: il dettaglio del vino, della sua titubanza nell’assaggiarlo ha contribuito a rafforzare ancora di più questi aspetti del suo carattere, restituendo al lettore un’immagine perfettamente in linea con il personaggio della serie. Nulla, in quello che ho letto, mi ha fatto pensare che Davos si sarebbe comportato diversamente da come l’hai descritto; grazie a un’ottima introspezione, hai saputo giustificare molto bene il suo avvicinamento a Melisandre, i cambiamenti interiori che lo hanno avvicinato a lei con tale profondità. Il fatto che sia stato un dialogo, un mettersi a nudo a far cambiare idea a Davos su Melisandre e a concederle di generare con lui un’ombra è stata una trovata intelligente e plausibile: due persone devono parlare, per conoscersi davvero, e soprattutto devono essere sincere tra loro, devono rivelarsi. E Melisandre, nei confronti di Davos, si è rivelata, si è mostrata senza veli, forse davvero per la prima volta nella sua vita, e gli ha concesso di vederla e di comprenderla davvero. Davos è rimasto affascinato da ciò che ha visto, anche se il suo diffidente timore iniziale è, almeno in un primo momento, rimasto, per poi essere definitivamente cancellato dal graduale innamoramento. Ottimo, inoltre, il modo in cui hai gestito e descritto il dissidio interiore dell’uomo nello scegliere chi uccidere e chi no, nell’assurgersi a una sorta di giudice, senza averne il diritto. Il personaggio rimane perfettamente IC anche alla fine, quando chiede a Melisandre di generare un’ombra per uccidere Stannis e salvare Shireen, perché giustifica e rispecchia la sua perdita di fiducia nel re e il suo amore per la bambina.
Per quanto riguarda Stannis, come già detto, rimane ovviamente più sullo sfondo rispetto agli altri due personaggi, ma non per questo risulta meno caratterizzato. In poche righe, sei riuscita a restituire al lettore un’immagine che è assolutamente fedele a quella dell’uomo com’è nella serie e ne hai fatti emergere i tratti salienti del carattere.

Trama e originalità: 9,8/10

La trama della tua storia non presenta un intreccio complesso, ma è indubbiamente ben costruita e ben strutturata; non presenta buchi o momenti confusi e gli eventi si susseguono logicamente e fluidamente, integrandosi tra loro a creare un quadro coerente e realistico. Nella tua storia, c’è una forte presenza d’introspezione, che viene prediletta rispetto all’azione, ma non per questo la storia ne risulta appesantita o troppo statica. Gli eventi che accadono vengono filtrati attraverso gli occhi dei due protagonisti e soprattutto di Davos, e il lettore ne viene a conoscenza grazie a ciò che loro dicono e al modo in cui giudicano ciò che accade. Questo è stato un modo assolutamente molto interessante di presentare le vicende, perché il punto di vista interno ti ha permesso senza dubbio di far immedesimare maggiormente il lettore in ciò che accade e di fargli provare empatia nei confronti dei protagonisti. Ho apprezzato davvero molto che tu abbia deciso di descrivere il tutto concentrandoti sul punto di vista dei personaggi, piuttosto che adottando la tecnica del narratore onnisciente, perché questo ti ha permesso di dare maggior spessore alla storia e a una trama che di per sé è lineare.
Dal punto di vista dell’originalità, hai presentato quello che è un evento cardine della serie e ne hai presentato una rilettura davvero interessante e per nulla scontata, dato che si basa sull’agito di due personaggi intorno ai quali, nella serie, non ruotano le vicende. È stato davvero interessante che tu abbia deciso di dare a loro due un’importanza così marcata nell’economia della storia, tanto che sono loro i responsabili di alcune delle morti più importanti della serie. Il what if che hai deciso di presentare è davvero ben fatto e ben costruito, nonché plausibile: ciò che hai presentato è un modo in cui gli eventi sarebbero potuti andare, una direzione verosimile, che non risulta artefatta, quando piuttosto, appunto, alternativa. Hai deciso di utilizzare, inoltre, un tema che, nella serie, rimane molto marginale, che è la capacità di Melisandre di generare ombre, e questo ha contribuito ad aggiungere originalità all’originalità. In generale, quindi, hai creato un’ottima trama, accompagnata da una rivisitazione degli eventi molto interessante, ben fatta e personalissima, che ha dato un tocco di novità e d’inaspettato alla storia.

Sviluppo del pacchetto: 5/5

Nel pacchetto da te scelto, veniva richiesto che il villain spingesse il buono a compiere un’azione efferata e tu hai rispettato in pieno questa condizione. Melisandre convince Davos a generare con lei un’ombra, per compiere un omicidio, cosa di cui Davos, tra l’altro, è ben consapevole. Questo irretimento, tuttavia, non si ferma a una sola volta, ma viene ripetuto, facendo ripetutamente compiere a Davos azioni che mai avrebbe fatto prima. Infine, il cambiamento dell’uomo in tal senso è talmente grande che è lui stesso a proporre a Melisandre di generare un’ombra per uccidere Stannis. È indubbio che, nella tua storia, il villain sia riuscito a portare dalla sua parte il buono non una, ma innumerevoli volte, tanto da renderlo, infine, simile a lui. (+2)
La stagione da utilizzare era l’Estate e tu l’hai fatto in maniera ottimale, utilizzandola anche come confronto nella prima conversazione che Melisandre e Davos intrattengono. Inoltre, lungo tutta la storia, non manchi di ricordare che siamo in Estate, e mi è piaciuto molto il parallelismo che hai deciso di creare, invece, con l’Inverno, che inesorabilmente sta giungendo. (+1)
Ho apprezzato molto l’uso che hai fatto dell’oggetto, indubbiamente originale e importante nella storia, poiché è il tratto distintivo degli omicidi perpetrati dalle ombre generate da Davos, che hanno un modo tanto bizzarro quanto cruento di uccidere. (+1)
Hai fatto davvero un ottimo uso della frase assegnata, integrandola alla perfezione nel testo, tanto da renderla naturalmente parte delle parole di Melisandre ed estendendola anche alla frase successiva. (+1)

Gradimento personale: 4,8/5

La tua storia mi è piaciuta davvero molto. Ho adorato lo scenario alternativo che hai deciso di presentare e il modo in cui hai costruito il tutto: nulla è risultato forzato o artefatto, ma hai architettato tutto in modo che risultasse credibile e verosimile, cosa che apprezzo sempre tantissimo. Hai trattato un aspetto di Melisandre, quello della generazione di ombre, che mi ha sempre affascinata, quindi ho gradito davvero molto leggerne e poter vedere una storia in cui questa tematica viene approfondita ed è addirittura il fulcro della vicenda. Mi è piaciuto molto anche il modo in cui hai costruito il rapporto tra Melisandre e Davos, di cui non hai mancato di sottolineare l’iniziale repulsione verso la donna, per poi descriverne il graduale cambiamento, tanto da divenirne innamorato. Hai saputo presentare due personaggi pieni di umanità, realistici e dinamici, che hanno dato spessore a una trama solida e ben costruita.

Punteggio totale: 39,2/40

Recensore Master
25/09/19, ore 13:54
Cap. 1:

Ciao cara Lady Palma, noto con piacere che in questo periodo sei una produttrice indefessa di interessanti e particolari fan fictions e sei un vero vulcano di idee dai risvolti sempre apprezzabili e intriganti. In questo tuo nuovo lavoro ho la curiosità di vedere come indagherai il rapporto forzato che Melisandre e ser Davos avranno a seguito dell’ordine impartito dal re Stannis di partorire un’ombra che gli doni finalmente il tanto agognato potere. Lui secondo quanto detto dalla sacerdotessa rossa non è più in grado di poter essere una vera parte attiva per quel fine ma sicuramente fra i tanti uomini che circondano il re e vivono nella fortezza ci potrebbe essere la persona che fa al caso loro. E la scelta della sacerdotessa cade su ser Davos, anche per non doversi svendere con un uomo di cui non le importa nulla e nel quale non trova alcuna attrattiva sia fisica che mentale. Quello che attrae Melisandre e la porta verso il cavaliere delle cipolle è il fatto che è un uomo con il quale deve argomentare in modo da dargli il tempo per ragionare e poi agire di conseguenza. E’ una sorta di fascinazione che entrambi subiscono l’uno nei confronti dell’altra e ed è per questa motivazione che Davos, pur sconcertato dal dovere che gli ha imposto il suo sovrano, decide di porsi all’ascolto di quanto le racconterà Melisandre. Come vedi anche questa volta hai catturato la mia attenzione e ti seguirò in questo breve percorso in attesa della conclusione della tua long su questi due particolari personaggi che hanno saputo donarmi la possibilità di conoscerli più approfonditamente di quanto la serie tv sia riuscita a fare, poiché il loro rapporto è sempre stato particolare e avrebbe forse meritato uno svolgimento più ampio per comprendere al meglio le azioni e le conseguenze che le stesse avevano originato. Resto pertanto in attesa e ti mando un caro saluto.