Recensioni per
Reclutamento
di John Spangler

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
29/03/20, ore 23:26
Cap. 1:

Ciao, carissimo!
Non deludi proprio mai! Ogni racconto è originale, accattivante, misterioso ed inquietante.
Leggendoti ho pensato subito al romanzo "Guerra Eterna" di Joe Haldeman. Una guerra interplanetaria che si combatte attraverso salti temporali mentre i soldati sono costretti a vedere il mondo cambiare e i loro cari morire mentre i loro superiori li trattano come carne da macello. Ormai temo sia pressoché introvabile ma te lo consiglio vivamente.

Mi sono piaciuti moltissimo i parallelismi con la Roma antica.
In effetti non è che i legionari avessero molta scelta: o erano sottoposti alla leva obbligatoria o dovevano arruolarsi per mantenere la famiglia.
Ma la tua idea di propaganda verso l'arruolamento è originalissima e suscita molte riflessioni (c'è forse anche un richiamo al Fascismo?) anche se leggendo quell' "Ave Roma, semper invicta" ho immaginato una intera legione che urla a pieni polmoni prima di andare in battaglia e mi ha fatto battere il cuore.
Forse non era quello il tuo intento, ti prego di perdonare una povera classicista.

Ancora sentiti complimenti!
Alla prossima! ^^

Recensore Master
26/10/19, ore 12:13
Cap. 1:

Ciao! :)
Sì, questo racconto è molto gradito, almeno per quanto mi riguarda. :) Strano no, se presto la dovuta attenzione. Anzi, è un'abile (da parte tua, chiaramente ^^) climax che descrive una sorta di dialettico lavaggio del cervello, basato addirittura su un'equazione oggettiva, che ha lo scopo prima di tirare in ballo il nostro giovane (e poco scafato) "civis" e poi di fagocitarlo in modo pressochè indolore.
Più che Ministero della Difesa, dovremmo rinominarlo Ministero dell'Attacco, perchè è un vero assalto tattico alla mente e alla personalità della vittima cui è rivolto.
Leggo tantissimo in queste poche righe, che tu hai tracciato in modo chiaro e molto sottile. Potrei citare gli entusiasmi del Futurismo o la Propaganda o il concetto di amor patrio, di dovere verso "X" o l'assenza di istruzione (intesa come abilità critica) e tanto altro. Il risultato, anche nello scenario distopico o fantascientifico da te scelto, è sempre lo stesso. Non sei libero di scegliere, di farti prendere per i fondelli dalla "Roma" di turno sì.
Un saluto e a presto! :)

Recensore Master
07/10/19, ore 16:34
Cap. 1:

Ciao carissimo!
Eh, la propaganda, spina dorsale di ogni regime che si rispetti...
Molto bella la voce melliflua del reclutatore, che promette ogni meraviglia al ragazzotto.
Mi è piaciuta un sacco l'idea di questa federazione/romanità, che già si intuisce dal pagamento in sesterzi, e poi diventa chiara con la frase finale.
Chissà, una Roma distopica, futuristica?
Sei sempre bravissimo a far vedere le pieghe marce del sistema, il suo aspetto oppressivo, inquietante, che circuisce e alla fine ghermisce.
Complimenti come sempre, alla prossima!

Recensore Master
26/09/19, ore 11:06
Cap. 1:

Ma ciao John! Decisamente le storie pervase da un sottile filo di inquietudine sono proprio nelle tue corde. Nelle ultime battute di questo dialogo, ero lì lì per leggere "bravo fesso" al posto di "bravo cittadino". Ecco come la propaganda ti intorta fin dal liceo, e neppure in nome di grandi ideali ma solo perché è giusto ripagare quello che altri hanno fatto per te, e sempre ammesso che ritornarsene a casa in una cassa di pino sia il modo migliore per dimostrare gratitudine ai propri genitori. ^^
Il ragazzotto di turno naturalmente abbocca, convinto di fare una cosa buona, di poter avere una paga anche migliore e donne da tutto il mondo. Non avendo una propria consapevolezza riguardo a ciò che è giusto/ingiusto o anche solo socialmente utile, si lascia guidare come una pecora diretta al macello, e il bello è che non sembra neanche troppo convinto.
Ciò che fa riflettere è l'attualità del tema: come in maniera più o meno manifesta ci viene fatto ogni giorno il lavaggio del cervello convincendoci che abbiamo assolutamente bisogno di quel prodotto, di quel determinato servizio, e chissà come abbiamo fatto fino ad ora a vivere senza. E così la vita trascorre da un bisogno all'altro, e si arriva alla fine senza neanche sapere cosa abbiamo fatto - o desiderato di fare - durante questo tempo.
Hai affrontato un tema che invita alla riflessione sotto molti aspetti. Meglio farsi delle domande e provare a svegliarsi finché si è in tempo...