Ciao Mozaik!
Sono davvero felicissima di aver avuto la possibilità di incontrarti di nuovo – tendo a perdermi nei meandri della rete, ma da qui in poi farò di tutto per marcarti stretto ^^
Ho già avuto modo di dirti quanto mi affascini il tuo lavoro sul personaggio di Regulus Black: di solito quando c’è del vero impegno nella rappresentazione di un character, nella sua costruzione e maturazione psicologica, anche partendo da un what if ardito come il tuo, ti assicuro che si nota. Di Regulus non si sa praticamente nulla – e quel poco può essere facilmente sviato o interpretato superficialmente – e se questo da un lato implica innegabilmente una maggiore libertà nella sua gestione, dall’altro è sempre dietro l’angolo il rischio di “forzare” troppo la mano (credimi, ne so qualcosa): non penso comunque che sia il tuo caso, perché la storia è impostata in modo da risultare il più verosimile possibile, e questo denota innanzitutto una profonda conoscenza del canone, cosa che si tende a dare per scontata ma che in realtà non sembra più essere un requisito fondamentale da queste parti.
Comunque, premesse doverose a parte, non possa far altro che complimentarmi con te per questo primo capitolo: la “seconda” vita di Regulus Black ha inizio proprio nel momento in cui lui crede di non avere più alcuna possibilità. Ad Hogwarts però una mano verrà sempre data a coloro che la chiederanno e si dimostreranno meritevoli, e Regulus rientra certamente nel novero. La sua complessità sta anche nel fatto che sì, ammette di essere stato affascinato dalle idee di Voldemort – il suo retaggio e l’educazione ricevuta non possono non aver giocato un ruolo importante in proposito – ma ciò non fa di lui un ragazzo privo di coscienza o incapace di distinguere il bene dal male: lui alla fine capisce la mostruosità che sta dietro l’Oscuro Signore, e la rigetta con tutto se stesso – pur non riuscendo a staccarsene immediatamente (e come avrebbe potuto, del resto?); nel momento in cui, però, scopre la verità sul medaglione non ci pensa un attimo a rischiare tutto, la vita stessa, pur di contribuire in qualche modo a rendere più vulnerabile Voldemort. Non è una scelta di poco peso, questa, e Albus Silente lo sa, e decide così di fidarsi di lui, offrendogli il posto di professore di pozioni, e facendo di lui la sua spia più importante, vicinissima a Voldemort stesso, e soprattutto detentore del suo più importante segreto, quello degli Horcrux.
Per ragioni strettamente personali (immagino che capirai presto il perché) metto una particolare attenzione in tutto ciò che riguarda Albus Silente: posso dire di conoscerlo piuttosto bene e lasciami dire che raramente l’ho trovato tanto IC in una fanfiction, anche se compare solo in un breve passaggio. Ti assicuro che ho sentito gli ingranaggi del suo cervello lavorare alacremente dal momento in cui Regulus bussa alla porta del suo ufficio.
Menzione speciale per Kreacher, di cui ci restituisci un ritratto più che lusinghiero e sicuramente aderente a ciò che l’elfo domestico ha rappresentato per Regulus. In fondo, nel canone Kreacher resta fedele al suo padrone ben dopo la sua prematura morte.
Ohibò, scusa lo sproloquio! Tendo a non trattenermi quando una storia mi entusiasma ^^
Insomma, lo hai capito no che mi è piaciuta? XD
Spero che avremo modo trovarci ancora al più presto!
Un bacione e alla prossima :***
padme |