Recensioni per
You can become free
di Nao Yoshikawa

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/03/21, ore 21:21

BRIII, ciao **
Il re-watch di Boku no Hero Academia ha risvegliato l'amore sconfinato che provo per la Tododeku – come se non fosse ovvio, visto che son tre giorni di fila che sto spammando ovunque e senza ritegno alcuno, lol – e ovviamente ora ho anche voglia di leggere qualcosa a riguardo perché sì, perché le fanfiction sulla Tododeku sono sempre cosa buona e giusta.
E potevo forse non passare da te? Suvvia, certo che no. So, here I am e già ti dico che ho il cuore a brandelli perché Shōto e Izuku sono maledettamente adatti a un contesto del genere, dove per qualche motivo il loro amore viene visto come qualcosa di orribile e da cancellare – e guarda caso, da chi se non proprio il padre di Shōto, che “vuole rimettere il figlio in riga”?
La cosa più brutta è il fatto che in questo caso la storia d'amore tra Shōto e Izuku diventi a tutti gli effetti la goccia che fa traboccare il vaso per quanto riguarda la disastrosa vita familiare di Shōto, che già nel corso degli anni ne ha sopportate di cotte e di crude da parte di suo padre e che ora è andato a minare anche la sua vita privata, la parte più intima di sé, quell'unico squarcio di luce che gli permette di andare avanti.
Shōto si sentirebbe molto più morto a sapersi separato in vita da Izuku rispetto al morire per davvero a causa della cattiveria di suo padre.
Il momento del confronto tra Shōto e Izuku è stato bellissimo e anche tanto intenso. Mi sono emozionata molto durante la lettura perché Shōto non fa altro che domandarsi come faccia Izuku a stare al suo fianco, crede di non meritarlo e che Izuku stesso meriti molto di più mentre a sua volta Izuku gli dimostra non solo di amarlo, ma anche il perché ha deciso di stare al suo fianco e soprattutto perché continua a farlo senza riserva alcuna.
Poi è bellissimo il fatto che Shōto desideri solo vivere una vita tranquilla con Izuku, anche perché alla fine il concetto di famiglia è sempre pregno di sfumature diverse e quindi è come se Izuku stesso sia la famiglia che Shōto ha sempre cercato e desiderato, per non dire agognato.
Sai che ho sempre avuto un rapporto burrascoso coi finali aperti, ma è stato proprio leggendo le tue storie se poco per volta ho iniziato a cambiare opinione a riguardo. Quindi sì, è vero, è rimasto tutto in sospeso e ancora le cose non si sono risolte, ma comunque la speranza di vivere un futuro migliore accanto alla persona amata c'è e questo, per il momento, ci basta.
È stata davvero una bellissima lettura, voglio assolutamente recuperare anche le altre storie – e la long perché sì *^*
Complimenti e alla prossima!

M a k o

Recensore Master
07/12/19, ore 21:01

You can become free / Nao Yoshikawa

Grammatica e stile: 8,9\10:

Allora, grammaticalmente non ho riscontrato nessun errore intenzionale, ma dei piccoli errori di battitura e delle imprecisioni stilistiche, che ti lascio qui in elenco, insieme alle ripetizioni che, secondo me, sono un po' ridondanti.
‘L’ultima cosa che voleri era causargli dei problemi o preoccupazioni.’ -> volevi, non voleri;
‘… sospira e arrossisce. Arrossisce e non puoi non pensare a quanto sia adorabile…’ - ripetizione di arrossisce.
‘Sa quanto la tua vita, apparentemente normale sia difficile.’ -> in questo caso, l’utilizzo della virgola non ha molto senso, spezza la frase a metà. Mi spiego, o la cancelli definitivamente, oppure ne inserisci una anche dopo ‘normale’ (o soltanto una dopo ‘normale’).
‘Ma lui è lui. Lui è dolce e sensibile.’ -> ripeti ‘lui’ troppe volte. Nella proposizione iniziale va bene, ‘lui è lui’ si dice quotidianamente, però il terzo ‘lui’ dopo il punto rende la lettura un po' ridondante.
‘Ti porti una mano sul viso e ti porti indietro i capelli...’ -> ripetizione di ‘ti porti’.
‘È sempre colpa di quello lì», sospiri, stancamente. La colpa è sua, ma forse un po’ è anche tua.’ -> ripetizione di ‘colpa’.
‘Sì, perché lui e sensibile, attento e ti tratta con riguardo…’ -> ‘è’, non ‘e’.
‘Mdoriya sospira e capisce che non deve insistere…’ -> ‘Midoriya’, non ‘Mdoriya’.
‘… perché tuo fratello si è dato all’erba e perché tua madre è finita in un manicomio, perché è un’anima fragile che non ha saputo resistere a tanto male… ‘ -> ripetizione di ‘perché’.
‘Speri che non pianga, perché non sopporteresti di vederlo star male. Pare leggerti il pensiero, perché prende un profondo respiro e ricaccia le lacrime… ‘ -> ripetizione di ‘perché’. In questo caso sono soltanto due, ma nel periodo precedente a questo ne utilizzi anche altri, soltanto che sono più distanti e di conseguenza non si notano, però letti tutti insieme creano un po’ di intoppo nella lettura, quindi te lo faccio notare.
‘… sai che la strada per la normalità e la felicità è lunga e tortuosa. Non vuoi avere a che fare con gli assistenti sociali e con tutti i problemi che ne conseguirebbero, ma sai anche che così non andrai da nessuna parte. Sei completamente bloccato in un limbo e non sai come uscirne. ‘ -> ripetizione ‘sai’.
‘In verità penso che dovrei stare da solo.» Se stessi da solo, probabilmente cadresti del tutto. E se non fosse per Midoriya, saresti completamente solo. ‘ -> ripetizione ‘solo’\’stare solo’.
‘… ora che sei saldamente ancorato alla tua speranza? Lo abbracci di slancio, affondi il viso sul suo petto e respiri a fondo il suo profumo. Subito Midoriya affonda le dita tra i tuoi capelli e ti tiene stretto, ancorato a sé, come a volerti dire “Non ti lascerò mai”…’ -> ripetizione ‘ancorato’, ripetizione ‘affondare, a fondo, affonda’.
Bene, ti ho segnalato gli errori di battitura che ho riscontrato e le ripetizioni che ho percepito maggiormente durante la lettura. Dunque, detto ciò, il testo di per sé è davvero coinvolgente. Innanzitutto, l’utilizzo della seconda persona mi è piaciuto, e secondo me è una scelta stilistica che permette al lettore di sentirsi quasi ‘agguantato’ dalla storia, perché quel ‘tu’, in qualche modo, lo senti proprio tuo, cioè sembra quasi che Todoroki, in questo caso, sia sovrapposto a me. Quindi, per quanto riguarda l’immedesimazione, hai fatto un lavoro davvero ottimo. Un’altra caratteristica che ho particolarmente apprezzato è stata la sincerità del tuo testo, niente artifici pacchiani e privi di senso, niente parole arzigogolate, niente di particolarmente stravagante. Un linguaggio semplice, diretto, molto efficace, che mi ha fatto proprio pensare a qualcosa di vero, e che appunto è riuscito a coinvolgermi al massimo. Anche i dialoghi li ho trovati reali, e questa cosa mi ha proprio colpito dal punto di vista emotivo, dato che le tematiche, insomma, non erano proprio delle più allegre! La tua semplicità, da non confondere assolutamente con la banalità, ti ha permesso di scrivere un’introspezione travolgente, che ha saputo essere molto evocativa e che mi ha suscitato tanta tristezza, ma anche tanto calore, come nella scena in cui si abbracciano, o come quando Todoroki pensa di non essere abbastanza per Midoriya, oppure quando gli presta la felpa per asciugarsi. Poi, la scorrevolezza dell'intero testo è eccellente, proprio per la fluidità del linguaggio e dell’introspezione, esclusi i minuscoli accorgimenti iniziali.

Utilizzo simbolo e frase 5\5

Il tatuaggio selezionato è stato quello della ragnatela che ‘solitamente rappresenta una sensazione claustrofobica, negativa. Colui che lo sceglie come tatuaggio si sente spesso intrappolato, senza riuscire a liberarsi. Può essere un riferimento a una forma di dipendenza, come da droghe pesanti, o alla situazione familiare che lo circonda, o al sistema politico dello stato in cui vive’, per quotare il concorso. Bene, tatuaggio rispecchiato pienamente. Todoroki è costretto a subire le sevizie del padre, la tristezza e la disperazione dei suoi fratelli, della madre. Insomma, una situazione familiare tutt’altro che rosea, e come se non bastasse il padre è anche omofobo, per cui è costretto a tenere segreta anche la relazione con Deku, per paura che la situazione possa peggiorare. Non solo, ha paura anche di denunciare la situazione agli assistenti sociali, è minorenne e teme che la vita per lui diventi ancora più complicata, oppure che non riesca più a vedere Deku. Insomma, come dici benissimo tu, si trova in un vero e proprio limbo, oppresso da tante situazioni drammatiche e delicata e sembra che l’uscita non sia presente da nessuna parte. E’ intrappolato sul serio, ma ecco che Midoriya è un piccolo raggio di sole che filtra nella sua gabbia, che contribuisce a dargli un minimo di speranza. La frase scelta di Murakami, ‘apri di più il tuo cuore, non sei prigioniero. Sei un uccello che vola nel cielo alla ricerca dei sogni.’, è perfetta per la tematica, inoltre è molto verosimile, nel senso che Deku potrebbe tranquillamente tirar fuori una perla del genere. In più, il momento e l’atmosfera che hai creato proprio per questo momento mi hanno riempito il cuore di dolcezza, in particolare la parte aggiunta dopo, ‘Il futuro non è mica scritto. Quindi, ti prego, cambiamolo insieme, anche perché non ti lascerò soffrire.’, che mi ha proprio fatto sciogliere il cuore definitivamente.

Caratterizzazione personaggi: 5\5

La caratterizzazione mi è piaciuta molto. Innanzitutto, hai riprodotto il carattere di Deku in maniera davvero fedele, parlando della sua testardaggine, della sua positività, della sua necessità di aiutare gli altri. Vuole stare vicino a Todoroki e lo fa, lo protegge, lo consola, lo aiuta e lo supporta. Davvero canonico, Midoriya tenta di salvare anche i villain nel manga, quindi questa caratteristica è proprio sua! Anche Todoroki l’ho apprezzato particolarmente, nonostante sia un personaggio piuttosto enigmatico e scrivere un’introspezione dal suo punto di vista non deve essere stato affatto facile. Sei stata molto realistica, però, e loro due li ho sicuramente immaginati molto bene. Ovviamente proponi un Todoroki più ‘sentimentale’, ma questa tua storia è un’AU e i due sono anche compagni legati dal punto di vista romantico, perciò ho trovato tutto perfettamente in linea con la caratterizzazione originale e con l’ambientazione generale in cui li hai posti, anche le scene più dolci. In più, ho apprezzato che tu sia riuscita a riportare anche la 'fragilità' che caratterizza quest'ultimo. E' vero che adesso, nel manga, c'è stato un suo sviluppo e di conseguenza il suo stato mentale si è 'stabilizzato', tuttavia nella seconda stagione, durante il combattimento con Deku, mi ha davvero dato l'idea di un personaggio che racchiudesse molta più paura, debolezza e insicurezza di quello che poi è stato effettivamente mostrato\rappresentato.

Gradimento personale: 5\5

Adoro il genere hurt\comfort (quando un personaggio consola un altro da un avvenimento più o meno triste), e questo tuo scritto ci ha proprio preso in pieno! Tralasciando la ship, che è una delle mie OTP, mi è piaciuta molto l’introspezione di Todoroki, davvero approfondita e ben scritta, che mi ha conquistato e travolto. Il flusso di pensieri ti è riuscito benissimo, ho apprezzato molto lo spazio che gli hai dedicato! Sei stata bravissima a sottolineare la drammaticità della situazione in poche parole, tuttavia Midoriya resta sempre il ‘punto luce’ dell’intera trama, e mi è piaciuto come sia riuscita a farlo vedere anche al lettore così, proprio come lo vede Todoroki. Ho apprezzato le scene dolci, come quando lo asciuga o gli presta la felpa, quando lo abbraccia (impazzisco per il fluff!) e la frase conclusiva l’ho adorata, non potevi trovarne una migliore! La scena dell’abbraccio finale, come tutto il resto, è stata davvero molto evocativa, sembrava che Midoriya lo stessi abbracciando io, e questa tua caratteristica di far sentire il dolore e il calore in modo davvero realistico sulla pelle del lettore è sicuramente stato uno degli elementi che ho apprezzato di più. Ah, anche la parte in cui Todoroki si chiede come riesca Midoriya a stare con lui l'ho trovata molto emozionante, perché comunque dopo tutte le ingiustizie subite è normale che abbia delle insicurezze (come giustamente sottolinei tu, è già tanto che non sia impazzito). Proprio come accade nel manga, comunque, ci penserà Deku a far andare via il lato 'buio' della sua vita, anche se qui lo appoggia anche dal punto di vista romantico. Davvero una bella one-shot, un po’ cupa, ma sicuramente realistica, ho apprezzato che sebbene questa sia stata una tematica trattata più volte (mi riferisco al fatto che Todoroki 'soffra' per la sua situazione familiare, e Deku sia lì pronto a consolarlo), tu gli abbia attribuito quella pesantezza e veridicità che solitamente non si trovano, creando proprio una storia di genere AU originale, e che certamente mi ha lasciato qualcosa. Mi hai dato proprio tanti 'feels', in particolare nella conclusione, dove traspare sì la speranza, ma in maniera vera, reale e consapevole.

Totale: 23,9\25

Recensore Master
29/11/19, ore 23:15

Ciao! In questo periodo ho più che mai il Giappone nel cuore, per cui non potevo non iniziare da qui la lettura degli autori che, come me, partecipano al Tattoo Studio contest. Innanzitutto mi presento, sono Yonoi e il nome giapponese è stato una sorta di calamita... così eccomi qui a leggere e a commentare. Trovare un porto sicuro nella presenza della persona amata rappresenta un grande sostegno nella vita, forse il più grande. Il nostro protagonista ne fa esperienza e riesce finalmente a trovare conforto e sicurezza dopo un legittimo sfogo dei propri dispiaceri. Come capita spesso, si parte dal vedere tutto nero perché si è emotivamente sconvolti, e grazie alla presenza dell'altro si può arrivare a vedere le cose secondo un altro punto di vista. Perché l'altro in fondo ci fa da specchio, oltre ad avere necessariamente un punto di vista differente. Così, mentre Todoroki vede ogni cosa come coperta da una fitta coltre nera e addirittura arriva a pentirsi di aver coinvolto Midoriya nella propria esistenza, quest'ultimo riesce a ricondurre l'amico a una dimensione di calma ricordandogli che il futuro non è scritto, anche se talora siamo così turbati da avere questa precisa impressione, e che in ogni caso lui intende essere presente, al suo fianco per dividere insieme anche i momenti di dolore. Per quanto una situazione possa sembrare soffocante, un'autentica tela di ragno, è sempre possibile una via di uscita... Bisogna solo trovare il coraggio di guardare al di là dell'attimo presente e avere fiducia nella possibilità del cambiamento. Possibilità quanto mai reale dal momento che, come proprio l'Oriente ci insegna, ogni cosa è destinata a mutare istante per istante e proprio in questo consiste la sua bellezza. Grazie e in bocca al lupo per il contest!
 

Recensore Master
25/11/19, ore 17:29

Ciao!
Partecipo allo stesso contest e ci tenevo a leggere le altre storie ^^
Non conosco questo fandom, ma mi sono informata e credo di aver capito che comunque questa storia possa essere letta pur non conoscendo la trama XD
Innanzitutto, e' interessante la scelta della seconda persona; forse si legge raramente in seconda persona (perlomeno nella mia esperienza), per cui l'ho trovata una scelta intrigante e assolutamente azzeccata! Anzi, devo dire che forse ha dato un particolare "sapore" alla lettura, e nonostante io utilizzi praticamente sempre la terza persona, l'ho davvero apprezzata ^^
Mi e' piaciuto poi l'aspetto introspettivo che hai dato alla trama, le sensazioni di Todoroki analizzate nel profondo, l'alcolismo e la violenza del padre... tutte tematiche molto forti e delicate, che pero' non hai trattato affatto con banalita', al contrario, a mio parere sei riuscita a dare una connotazione sublime e delicata.
Il messaggio finale poi, mi ha fatto sciogliere. Un messaggio di speranza, di un futuro pieno di difficolta', ma affrontate in compagnia.
Questa e' una cosa bellissima per chiunque, suppongo ^^
Ci tengo pero' a farti qualche appunto, perche' credo che comunque una recensione costruttiva sia anche questo: ovviamente prendili con le pinze, dal momento che io non sono e non mi credo affatto migliore di te! In questo caso ci tengo solo a farti sapere la mia opinione da lettrice ^^
In "sebbene non ti piaccia lamentarti dei tuoi problemi", credo che "dei tuoi problemi" potrebbe anche essere omesso, perche' il verbo "lamentarsi" ha gia' una connotazione negativa, appunto, che rimanda a problematiche varie.
Poi magari si tratta di una scelta stilistica, questo non e' affatto da escludere!
In "Ti porti una mano sul viso e ti porti indietro i capelli", secondo me la ripetizione di "ti porti" non funziona, almeno a me non suona benissimo.
Personalmente avrei scritto "Ti passi una mano sul viso e...", oppure "ti sfiori il viso e...".
Ovviamente, di nuovo, magari si tratta solamente di una scelta stilistica, ma personalmente trovo che le ripetizioni, a meno che non abbiano il proprio perche', non siano una buona cosa.
Infine, in "Perché non hai niente di vergognarti", credo che qui sia proprio sbagliato e che tu debba scrivere "di cui vergognarti".
Sono quasi sicura di una regola dell'italiano, ma non intendo importi nulla, al contrario sono qui solo per darti il mio contributo e spero la cosa non ti abbia dato fastidio ^^
Non e' stato fatto con alcun intento negativo, anzi! Credo tu abbia del potenziale e penso anche che sia giusto aiutarti a svilupparlo ^^
Quindi ti rinnovo i miei complimenti per questa storia, che ho trovato davvero piacevole leggere! :)

Recensore Master
17/10/19, ore 15:52

Ciao, cara!
Stavo cercando qualcosa da leggere dopo essere tornata dal lavoro ed ho visto che questa tua storia era senza recensioni ed ho deciso di leggerla.
Tratti vari argomenti complicati, ma lo fai con molta leggerezza.
Cominci con Todoroki che arriva a casa di Midoriya e quest'ultimo si preoccupa perché non vuole che si ammali ed è una cosa dolcissima *__*
Viene chiesto il motivo per cui Todoroki si trova li in quel momento e da tutta la colpa al padre perché è un tipo violento e picchia sopratutto lui perché è un tipo che non riesce a stare zitto e noto che anche la situazione della famiglia non è delle migliore e mi chiedo come lui non sia ancora crollato dopo tutto quello che sta vivendo.
Spiega a Midoriya che il padre li aveva visti e sapeva della loro relazione e suo padre non vuole un "finocchio" come figlio.
Che padre orribile.
Alla fine i due si amano e se stanno insieme nessuno deve impedirgli di vivere la propria vita ed essere appoggiati dai genitori che devono capire i figli.
Ti faccio tantissimi complimenti e alla prossima <3