Recensioni per
Pendolo arrugginito
di G RAFFA uwetta

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/02/20, ore 10:50
Cap. 1:

Quinta classificata al contest "L'enigma dell'Uroboro"


Stile: 8.5/10 
Ricco, criptico e intricato. In parte mi è piaciuto tanto, in parte meno. Da lettrice mi sono sentita costantemente bombardare da echi di altre realtà. Questo stile richiede infatti  di prestare attenzione al sottotesto di ogni frase, perché ognuna di loro — o quasi — possiede numerosi significati che vanno ben oltre quello letterale. È tutto un rimando continuo, sia sul piano formale che contenutistico, un’allusione costante a un “di più”. Da un lato questa scelta mi sembra giusta per la tua storia — tutta incentrata su confusi scenari onirici — dall’altro l’ho trovata eccessiva, nel senso che non aiuta a capire la trama di una storia già criptica di suo. Il protagonista è un onironauta che ha perso la capacità di distinguere la fantasia dalla realtà, tutto ruota attorno ai sogni che fa e al suo senso di colpa per aver compiuto un omicidio: non è semplice di suo presentare un simile scenario, figuriamoci se in aggiunta la voce narrante segue il punto di vista di una mentalità disturbata che passa da un sogno all’altro. Mi trovo di fronte a una storia originale, leggo di questi personaggi per la prima volta e di loro posso carpire qualcosa solo tramite frammenti di sogni che si fondono, si contraddicono e si ripetono in un loop continuo. Di fronte a tutto questo uno stile un po’ più immediato mi avrebbe fatto apprezzare meglio la lettura. A volte non si capisce chi parla a chi, tra una battuta e l’altra c’è troppa distanza, la risposta arriva dopo una lunga pausa descrittiva senza che venga specificato chi la pronuncia. Il senso generale di pesantezza che mi comunica lo stile è accentuato anche dalla scelta delle pause. Il ritmo mi sembra eccessivamente rallentato, a tratti è quasi singhiozzante. Dato che non si tratta di episodi isolati, bensì di una costante, mano a mano che si prosegue nella lettura si ha la sensazione di essere sottoposti a interruzioni eccessive. Usi inoltre molti incisi preceduti da “che/e”, un’impostazione del testo che secondo me contribuisce a togliere fluidità al testo. Ti riporto un esempio:

  • Così, divenne possibile comprarla nei centri specializzati, in formato capsule, contro la depressione. Inoltre, poteva essere iniettata direttamente nel collo per vivere un momento da sballo, come piaceva dire ai giovani. Oppure, inalata con l’aiuto di speciali nebulizzatori (aerosol) che, a seconda del dosaggio degli ingredienti, aiutavano a creare scenari ad hoc nella mente del ricevente. 
    Molte periodi sono impostati in questo modo, il che comunica monotonia. Secondo me qualche variazione non avrebbe stonato. Ho apprezzato invece la varietà lessicale, tutte le scelte che fai sono molto mirate e precise. Le descrizioni fisiche di ambienti e personaggi sono vivide e incisive. Quelle dei personaggi, in particolare, non solo si lasciano ricordare, ma sono anche degli indizi per capire che i personaggi dei sogni di Thomas sono sempre gli stessi, seppur con ruoli diversi — bellissimo! Ho notato che solo quando è Thomas a parlare del tempo o di “tutto” inserisci la lettera maiuscola, mentre per “Dio” al contrario ti servi della minuscola: sono dettagli significativi che restano impressi, perché suggeriscono qualcosa di molto importante del tuo personaggio. Mi sono piaciuti da matti!
    Arrivò piano, come la brezza serale che accarezzava le pelli accaldate. Da lontano, come un gabbiano stanco che rientrava dal mare. Grande e luminoso, come la luna che scavalcava l’orizzonte. Un nome, l’unico a fargli battere forte il cuore.
    In questo caso l’uso che fai delle pause mi è piaciuto, qui la lettura scorre in maniera estremamente fluida nonostante i numerosi rallentamenti, perché ciascuno di loro è giustificato. Effetto climax riuscitissimo!
    Thomas aveva il cuore in fermento e lo strascico di un languore che gli intorpidiva la mente.
    È un’immagine di grande impatto, un perfetto esempio di come a volte less is more (e te lo dice una che ama l’esagerazione!). 


    Titolo: 3/5
    Il fatto che per Thomas “Scelgo te” non significhi solo “Amo te”, ma anche  “scelgo di raggiungerti nella morte, dove potrò sognarti in eterno” dà al titolo un valore aggiunto e pertinente alla trama, tuttavia questo valore aggiunto lo si può cogliere solo dopo aver letto la tua storia. Questo titolo a primo impatto non lascia il segno, è generico e non brilla per originalità. Penso sarebbe stato meglio proporre qualcosa di più particolare ed evocativo. 



    Caratterizzazione personaggi: 13/15
    In questo caso leggerai la mia interpretazione personale dei personaggi, dato che non sono affatto sicura di aver compreso le dinamiche della storia. Le descrizioni di tutti i personaggi sono molto rappresentative, ma al tempo stesso nebulose. Thomas è una tela grigia, un personaggio volutamente indefinito che ha il compito di lasciare il lettore smarrito e privo di certezze. Per assurdo si empatizza di più con lui proprio perché si sa poco della sua vita — per quanto mi riguarda, meno ne ho saputo e più sono riuscita a immedesimarmi nella sua confusione. Di lui emergono prevalentemente la misantropia e il  cinismo, ma anche il senso di colpa per aver compiuto un omicidio, talmente forte da spingerlo a creare una realtà fittizia in cui potersi rifugiare e cambiare il passato. Il trattamento riservatogli mi ha ricordato per molti versi gli schizofrenici — isolamento, somministrazione di farmaci, perdita della percezione della realtà, esercitazione di una forzata forma di controllo. Il rimando al Miglio Verde, poi, non ha fatto altro che rafforzare l’immagine che mi sono fatta di lui di un prigioniero — fisicamente perché è stato internato in una clinica, mentalmente perché vive in una trappola onirica. Credo che con lui tu abbia fatto un ottimo lavoro, ma al tempo stesso avrei preferito un ulteriore assaggio dei suoi sogni prima di doverlo salutare per sempre — succede tutto troppo in fretta, e non si ha modo di affezionarsi a dovere alla sua storia. Passiamo a Denzel e Asper. Ne parlerò insieme perché entrambi sono gli amanti di Thomas. Denzel mi è sembrato il personaggio più convincente di tutta la storia, nonché la voce della coscienza del protagonista e la personificazione del suo senso di colpa. Ne offri un ritratto dettagliato con descrizioni molto mirate. Se ho capito bene, lui è il ragazzo investito e ucciso da Thomas, Thomas ha poi creato per lui un altro destino nei sogni, immaginandolo ancora vivo. Il fatto che Denzel abbia sempre un sorriso triste e sia proprio lui a dire a Thomas “Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere” è molto significativo. È come se Denzel sapesse che tutte le scene descritte sono irreali e stesse cercando di farlo capire a Thomas, per questo in lui vedo l’unico, vero gancio con la vita reale. Asper, al contrario, mi dà l’idea di un robot: da come la descrivi tutto di lei comunica assenza di umanità, dal suo volto “troppo perfetto” ai suoi gesti  meccanici, per non parlare della costante presenza dell’aggettivo “metallico” quando entra in scena. Magari mi sono fatta solo un grande film, ma a me ha fatto pensare a un personaggio finto, che esiste soltanto nei sogni di Thomas e da lui stesso creato allo scopo di distrarlo dal ricordo dell’omicidio — Asper muore infatti per un incidente, una realtà probabilmente più facile da accettare per un assassino. A farmi pensare questo è il dialogo tra Thomas e Denzel, Denzel infatti chiede al protagonista perché si ostini a rivivere sempre lo stesso sogno (quello della morte di Asper) e sa che la risposta che riceve è una bugia. Vedo in Denzel la verità dei fatti, l’unico appiglio alla realtà concreta. Mi è piaciuto molto proprio per questo suo duplice ruolo. Anche la dottoressa Cooper è ben caratterizzata, nonostante il poco spazio che ha nella storia. La vediamo in più vesti, come succede con Denzel e Asper, e in ognuna rimane un’unica costante: è una persona sgradevole, nonostante nella realtà stia lavorando per curare Thomas. Se la dottoressa riuscisse nel suo intento, infatti, lo allontanerebbe dal Denzel che si è costruito nella mente e di cui si è poi innamorato, finendo per fargli soltanto del male. È molto interessante questa inversione di prospettive. Penso che ognuno possa vedere quello che vuole nei tuoi personaggi, e questo è un bene in una storia di questo tipo. Se ho abbassato un po’ il punteggio è perché avrei voluto un maggiore assaggio di tutti, più frammenti a disposizione per scavare nel loro vissuto. In sintesi, Denzel e la dottoressa sono quelli che mi hanno convinta di più. 



    Sviluppo del tema: 5/5
    Molte cose le ho già dette involontariamente in “stile” e “caratterizzazione personaggi”. Il tema proposto non è originalissimo, ma come dico sempre a me più del “cosa” interessa “come” si racconta. Sei riuscita a rendere il senso di prigionia costante del protagonista il centro dell’intera storia. Il lettore è smarrito e confuso assieme a Thomas, l’inizio di ogni paragrafo sembra  segnalare l’interruzione di un sogno e il ritorno alla realtà, eppure il ritorno alla realtà non c’è mai — se non alla fine, quando Thomas muore. Il tuo protagonista vive in più prigioni, imposte e autoindotte, fisiche e astratte, vere e false: è un onironauta, è convinto di avere la situazione sotto controllo, invece ignora di essere finito in una trappola. Thomas non è più in grado di distinguere i sogni dalla realtà e alla fine, per liberarsi delle sue prigioni, sceglie la morte. Non sa chi è, cosa sta facendo, ma sa cosa vuole: Denzel, Denzel e la storia d’amore che ha creato con lui per dimenticare di averlo ucciso.  Thomas sceglie di andarsene per sempre dal mondo reale e di raggiungere Denzel una volta per tutte. La risposta di questa sua scelta sta nella citazione del Dalai Lama che hai messo in apertura alla storia, e colora il finale di una bellezza straziante. Hai usato l’Uroboro in maniera ambivalente, sia come simbolo di un eterno ritorno (i sogni autoindotti) che come simbolo di rinascita (nella morte). Non si può inoltre non notare la struttura circolare ottenuta con l’inserimento delle citazioni — la seconda messa nel finale risponde e riprende la prima posta all’inizio, davvero bello! La presenza del tema è fortissima. 



    Gradimento personale: 8.5/10
    Questa storia mi è piaciuta moltissimo, è un viaggio abbagliante nelle profondità della psiche umana che lascia senza fiato. Da un lato penso sia giusto per una storia come questa lasciare dei dubbi nel lettore, farlo sentire confuso e frastornato, dall’altro resto dell’idea che l’inserimento di qualche dettaglio più concreto non avrebbe guastato — anzi, avrebbe permesso di apprezzare di più l’intera storia. Hai suddiviso il testo in paragrafi caratterizzati da font diversi per suggerire la varietà e la frammentarietà dei sogni, un effetto che nell’insieme mi sembra troppo caotico. Secondo me una maggiore trasparenza stilistica renderebbe la tua storia ancora più interessante: che, specifico, credo abbia molto da dare e sia davvero preziosa! Insisto sulla questione stilistica proprio perché il contenuto c’è, è ricco ed evocativo. L’ambiente e l’atmosfera che hai creato sono molto inquietanti, fanno molto Shutter Island, un film che adoro. La cosa che mi è piaciuta di più è il fatto che i personaggi presenti nei sogni siano sempre gli stessi che tornano continuamente, rievocando una sorta di eterno dejà-vu. Anche i nomi che hai inventato (Perdinci, R. E. M, Ultimo Miglio) mi sono piaciuti da matti! Ho letto questa storia con molto piacere, se fosse stata un po’ più lunga e avesse dato maggiore spazio ai personaggi me ne sarei proprio innamorata!P.S Si scrive Edimburgo, senza la “n”. 



    Totale: 38/45

Recensore Master
08/12/19, ore 10:44
Cap. 1:

Scelgo te / Uwetta

Grammatica e stile: 10\10

Stilisticamente mi hai davvero sorpreso, è la prima volta che leggo una tua storia e sono rimasta molto colpita, nel senso positivo del termine. Il testo è incredibilmente fluido e scorrevole, non c'è il minimo 'intoppo' e sei stata in grado di catturarmi dalla prima all'ultima parola. Non ho riscontrato ripetizioni, o una sovrabbondanza di aggettivi e avverbi, o problemi di punteggiatura, il ritmo del testo è curato, melodico e ti ha permesso di dar vita a una narrazione veloce, ma estremamente densa. Il lessico scelto è semplice, ma non scontato o banale, elemento che ti ha davvero permesso di travolgere il lettore costantemente e per tutta la durata della storia. L'ho trovato anche perfetto per la tematica trattata: dato che la storia è abbastanza 'complessa' hai fatto bene a scegliere uno stile rapido e immediato, hai creato velocità e ansia (in senso buono) ma sei anche stata molto chiara, non confusionale, e questo mi ha permesso di concentrarmi e di godermi la trama al massimo.
Ottime anche le descrizioni, ben amalgamate alla narrazione. Unica nota - che non ha comportato detrazioni - è l'impaginatura: le frasi quando vai a capo iniziano ad 'altezze' diverse (non so come altro spiegartelo, spero si sia capito) e in più avrei evitato anche le varie differenze stilistiche. Capisco che tu l'abbia fatto per collegare le varie 'realtà', ma al massimo puoi utilizzare lo stesso font e metterlo in corsivo, più font diversi in uno stesso testo non credo di apprezzarli troppo, ma è sempre una questione di gusto personale, te lo dico giusto così!

Utilizzo pacchetto: 5\5

Anche in questo ambito sei stata decisamente una sorpresa! Hai scelto il simbolo dell'acchiappasogni, il suo intento è 'quello di allontanare gli spiriti maligni dai sogni. Una persona con questo tatuaggio desidera scacciare l’influenza negativa, pensieri e sensazione paurosi, o tristi', per quotarmi. Tu hai rispettato la traccia egregiamente, e non solo! Sei riuscita a creare una trama davvero complessa, dove i sogni hanno acquisito una forma reale, densa, e anche inquietante, dunque sicuramente hai saputo sviluppare questo pacchetto con tanta originalità e tanta efficacia! Nel tuo caso, i sogni sono 'artificiali', e diciamo che tra le loro mansioni principali emerge quella di far dimenticare a Thomas il suo passato, l'atto efferato che ha commesso. Mi è piaciuto tantissimo come i sogni, che in questo caso servono per allontanare i brutti ricordi e per 'rieducarlo' dopo l'omicidio, siano infine il male stesso, perchè è a causa loro che Thomas non riesce a percepire la realtà, continuando a oscillare da un'illusione all'altra, vivendo in quel mondo fittizio auto-indotto. Da qui, poi, il magnifico utilizzo della citazione: 'non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere', tra l'altro detta proprio da Denzel che, in quel momento, non era altro che un sogno stesso!

Caratterizzazione dei personaggi: 4.3\5

Iniziamo con il protagonista, Thomas. Ho due opinioni divergenti su di lui, iniziamo da quella 'negativa', e che ha comportato la sottrazione del punteggio: l'ho sentito abbastanza lontano. Non sono stata in grado di inquadrarlo caratterialmente, ed empaticamente l'ho sentito molto distante. Non ho percepito la follia di un assassino, o il pentimento di un uomo che ha ancora dei sentimenti, diciamo che alla prima lettura mi è sembrato come se ci fosse uno schermo tra me e lui. La parte positiva è che, invece, l'ho trovato perfettamente inerente alla tematica da te trattata. Stai raccontando i pensieri di un uomo spezzettati su livelli di realtà fittizie differenti, dunque come lui non inquadra bene la realtà, nemmeno il lettore può inquadrare bene il protagonista. Ci lasci un po' spiazzati per quanto riguarda la sua personalità, non sappiamo collocarlo con immediatezza tra i 'buoni' o i 'cattivi' (escludendo la parte dell'omicidio iniziale), però questa caratteristica mi è piaciuta perchè secondo me ha contribuito a rendere ancora più verosimile l'atmosfera confusionale (in senso buono) che volevi riportare. Cioè, quello che trapassa perfettamente è la sensazione di smarrimento, che è esattamente la stessa che prova Thomas. In base alla descrizione della realtà o del sogno emerge un lato del suo carattere, che contrasta magari con quello iniziale dell'assassinio, quindi diciamo che su di lui non sono riuscita a farmi un'idea chiarissima, ma forse avrebbe stonato se fosse stato il contrario! La figura di Denzel l'ho apprezzata tantissimo, mi è dispiaciuto che fosse morto, l'ho trovato molto sensibile e ho adorato che la frase 'non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere' l'abbia detta lui, non so perchè ma mi è sembrata perfettamente in linea con la personalità che è emersa! Bellissimo anche il personaggio della signora che lavorava nel negozio con Denzel, nel sogno, ho adorato le sue descrizioni e il modo in cui l'hai resa, mi è piaciuto anche che tu l'abbia riproposta nell'altro sogno sotto la forma di una cliente, mentre urla a Denzel di 'star aspettando da ore il suo ordine'. Ho apprezzato anche il personaggio di Asper. Questo tuo modo di riproporre i medesimi personaggi in situazioni oniriche differenti è stato davvero fantastico.

Gradimento personale: 5\5

La storia mi è piaciuta molto! Innanzitutto, io ho un debole per l'argomento dei sogni e degli incubi, difatti è un elemento che mi piace inserire e di cui mi piace leggere.
Tu hai sicuramente fatto di questa peculiarità un punto di forza della tua storia, l'idea che si venda questa specie di droga che permette di sognare ad occhi aperti (e non solo) l'ho apprezzata. Come 'trovata' non è super originalissima, nel senso che compare spesso in tanti libri e serie TV, ma questo non significa che trattarla in maniera approfondita e verosimile sia facile, affatto! Tu invece hai saputo creare, secondo me, il giusto background e la giusta struttura per permettere a questa tematica di offrire il meglio di sè. Poi, un'altra cosa da apprezzare è che, terminata la tua storia, ho avuto la sensazione 'giusta'. Nel senso, sono un po' smarrita, un po' confusa, un po' sconvolta, e secondo me questi racconti hanno come obbligo proprio quello di lasciare i lettori un po' barcollanti. Devi essere chiara, devi permettere al lettore di seguire il tuo scritto, ma non devi essere troppo trasparente o dettagliata con le spiegazioni, altrimenti si perderebbe un po' tutta quella parte 'delirante' che deriva appunto dalla sovrapposizione del sogno (a più strati) con la realtà, elemento che è fondamentale e che deve restare vivido anche a lettura terminata. In questo credo che tu sia stata molto brava, ho anche riletto la storia più volte. Ho apprezzato la caratterizzazione dei personaggi (anche se, ripeto, secondo me avresti potuto soffermarti un po' di più sulle varie personalità) e ho adorato lo stile, altro tuo punto forte che mi ha permesso davvero di immergermi nella trama da te trattata!

Totale: 24,3/25

Recensore Master
12/11/19, ore 19:03
Cap. 1:

Io piu' leggo qualcosa scritto da te e piu' mi chiedo come tu faccia a scrivere storie simili.
Penso che, se lo facessi io, ci impiegherei innanzittutto moltissimo tempo, non sarei mai soddisfatta e soprattutto mi esploderebbe la testa dopo aver scritto solo qualche riga.
Mentre leggevo, mi sembrava di essere entrata in un mondo immaginario, pendendo quasi la concezione della realta'.
E' una delle caratteristiche che piu' apprezzo del tuo stile, in realta': quella di saper gestire cosi' delicatamente le situazione, da saper immergere il lettore in un universo parallelo, un mondo da te totalmente creato, lasciandolo confuso davanti a tale maestria.
La fantasia poi, ti e' stata donata in gran quantita', e questo non puo' che essere semplicemente meraviglioso.
Ormai colgo praticamente ogni occasione possibile per ripetermi, ma il tuo stile sublime (credo questa parola sia proprio quella giusta) di trasportare il lettore dove vuoi portarlo, e' ipnotico e crea letteralmente dipendenza, almeno in me.
Un lavoro degno del tuo stile raffinato anche stavolta, complimenti! (Ma, d'altra parte, non dirmi che non ti aspettavi un commento simile da me! XD)

Recensore Master
12/11/19, ore 08:32
Cap. 1:

Ciao uwetta! Torno con molto piacere a leggere una tua storia. Partecipiamo agli stessi Contest e quindi sto passando un po' a dare un'occhiata a tutte le storie. Mi è piaciuto davvero tanto il modo in cui hai interpretato il sogno, la citazione di Harry Potter è inserita veramente a pennello e tutto il mondo distopico da te creato è molto affascinante e ben curato, vista anche la presenza di un apparato di note per spiegare i dettagli. Mi ha ricordato un po' una trama alla Black Mirror, dove tu hai saputo offrire spunti originali. Le svolte generate dagli eventi e il colpo di scena di finale sono di grande impatto. Veramente una bella storia, tantissimi complimenti! L'unico appunto che ti faccio è per l'impostazione della pagina che nelle parti del sogno risulta troppo stretta e rende difficile graficamente la lettura. A presto, un caro saluto!