Ciao!
Atterro qui per lasciarti un commentino probabilmente gradito, e visto che quel poco che ho notato di "strano" a livello grammaticale te l'ho già fatto notare su altri lidi, credo sia tempo di recensire questo piccolo preludio dal ritmo che va dal lento all'incalzante solo dal punto di vista narrativo (?), perché in realtà, anche se forse avrei reso il tutto un pochino più graduale, questa cosa mi ha rapita (più leggendola che per l'intro, ma qui ci arriveremo dopo).
Come ho detto, questo prologo parte con un ritmo lento ma rilassante: non so perché, ma leggere di Hikari che, dopo una giornata un po' pesante al club di fotografia, si mette a scattare foto al tramonto in spiaggia mi ha dato un senso di pace, forse perché ti permette di entrare a contatto con la sua passione in prima persona - e in una maniera comprensibile a noi inutili babbani - in un modo piuttosto vivido, e perché una cosa banale come fotografare un tramonto mi è sembrato bellissimo.
Poi vabbè, Sora che piomba dal nulla e si offre di portarla a casa non so se mi sia risultato naturale (forse perché io salterei in aria se qualcuno arrivasse a salutarmi così), ma sentirle conversare è stato carino e da un build up alla parte cardine della fic: situazione che parte lentamente ma in modo costante, con Hikari che inizia a sentire le onde anche a distanza dal mare, alla paura di finire ancora in quella situazione, fino a quando non ci finisce per davvero.
E in un certo senso questo twist mi fa male perché dalla narrazione lenta sei passata ad una coltellata alla schiena che avrei dovuto aspettarmi ma che mi fa sanguinare lo stesso.
E la cosa che mi fa più male è che praticamente non avrei letto 'sto prologo se fossi stata una sconosciuta che piomba in sezione a cercare fic da leggere, ma l'ho fatto perché, nonostante quella intro macchinosa e da retro di un libro poco interessante, sapevo che non sarei stata delusa perché sei tu.
E tu sei una garanzia.
La metto tra le preferite e la seguo con interesse~.
Alla prossima!
Un abbraccio,
Angie 96 |