Recensioni per
La cruda realtà
di Red Drago
E' un momento importante della storia originale, e di quella che Madame Grandier ha voluto ricostruire con l'aggiunta del suo personaggio, originale a sua volta. Dare voce al dolore e allo sgomento non è impresa semplice, ed entrare in quella stanza da un brivido forte lungo la spina dorsale e al cuore. Come le premonizioni, il sesto senso che alle volte istintivamente guida l'uomo più di tanti piani annunciati. |
Ciao Red Drago, ben ritrovato. |
Ciao Red Drago, se ho ben capito hai letto l'ultimo capitolo di cuore di burro e hai scritto la storia dal punto di vista di Oscar, mi è piaciuta la tua one shot, molto realistica, con un crescendo di angoscia e pathos. Il rapporto tra Oscar e André è sempre incredibile e anche le intuizioni che Oscar ha su Alain. Povero Alain, ma la fanciulla che gli sta accanto sono sicura che lo aiuterà anche in futuro. Bravo. |
Ciao Red, rieccoti con una one shot, in cui descrivi una delle scene più drammatche dell'anime/manga, il suicidio di Diane. Un evento che piega un uomo fino a quel momento descritto come forte e reattivo, Alain, e che sembra mettere sotto gli occhi dei due protagonisti, in modo metaforico, l'irreversibile disfacimento del loro mondo. A me ha sempre colpito la differenza di descrizione della stessa Ikeda tra il suicidio di Diane e quello di Charlotte Polignac, bellissima anche nella morte, mentre stringe la sua rosa bianca. Diane si uccide per il dolore e la vergogna dell'abbandono, Charlotte per salvare la sua "purezza" e non piegarsi ad un destino che la vuole oggetto di un uomo viscido e ripugnante. Come nell'originale, anche nella tua storia questo è un momento che unisce e avvicina Oscar ed Andrè, prima con la preoccupazione per un amico, poi con il dolore di una vita così pura e gioiosa, spezzata crudelmente. |
Una persona a me cara è scomparsa più o meno come Diane. L odore di morte ha fatto ritrovare il cadavere. Scusami se associo questo al tuo racconto. Me lo ha rievocato l odore della morte. È una scena molto cruda ma tu l hai saputa dipingere d incanto. |
Ciao Red Drago, sono sempre molto interessanti e coinvolgenti questi quadri che ci proponi con alcuni personaggi del mondo di L.O. , facendoci vedere in questo caso particolare come possa apparire la scena, dal forte impatto emotivo, della morte della piccola Diane. Abbiamo il punto di vista di Oscar che durante il corso di quella lunga giornata ha avuto delle sensazioni poco piacevoli che affioravano alla sua mente, corroborate dalla sbadataggine dovuta ai pensieri che fa cadere l’inchiostro con cui sta scrivendo, un pensiero ricorrente ad Alain e alla sua assenza prolungata senza spiegazioni. La preoccupazione serpeggia e quando è giunta al culmine ha pensato di chiedere ad Andrè , sicura sponda che avrebbe compreso, dibattendosi anche lui nel medesimo dilemma con la stessa preoccupazione. L’arrivo alla casa di Alain è stato traumatico già dall’accoglienza ricevuta da un’inquilina della casa e dal forte odore di morte che vi si respirava. E infine la visione finale di un Alain che non è più quello che entrambi conoscono, annientato da qualcosa che non capisce e che è purtroppo più grande di lui, e a nulla valgono le parole di conforto che riceve dalla donna inginocchiata accanto a lui. Oscar e André di fronte a un tale dolore non possono che rimanere muti a cercare di sostenere il loro amico con la solo loro presenza. Molto calzante e d’effetto il paragone della marionetta a cui erano stati tranciati i fili che la sostenevano e che ora giace inerte su quel letto e che è una immagine che con difficoltà si riesce a togliere dalla mente. Oscar sempre così controllata da parer quasi distaccata dalla realtà ha avuto un sesto senso che l’ha guidata sperando di poter essere d’aiuto ma dinnanzi ad una tale scena non può che condividere l’immenso dolore del suo soldato con quella sensibilità che lei nasconde dietro la maschera dell’austerità. Veramente un altro bel componimento che mi fa sperare che prima o poi tu voglia scrivere una intera raccolta di momenti dei tanti personaggi dell’opera. Un saluto. |
Quello che colpisce di questa storia è il crescendo rossiniano d'angoscia, il senso di tragedia annunciata che si manifesta nel calamaio rovesciato, si comunica telepaticamente da Oscar ad André, si intravede nello squallore delle vie e dei palazzi popolari, è annunciato dalle dure parole della vicina e, poi, lentamente, prende vita in quel lezzo di morte insopportabile che si fa, di gradino in gradino, più intenso. |
Singolare questa tua analogia con la mitologia romana delle Moire (Cloto, Lachesi e Atropo), anticamente associate ai mesi della gravidanza e poi, come figlie di Giove, trasformate in divinità del Fato e responsabili del destino dell'uomo. |
Uno schiaffo per Oscar e André, ma ci stava per far conoscere loro tutto il marciume del sistema in cui vivono. |
Ciao Red Drago,è sempre un piacere commentare le tue storie ed é sempre bello confrontarsi. Scrivere è comunicare,esprimersi,donarsi agli altri e ricevere al tempo stesso. Il titolo ben rappresenta questo scritto,Alain purtroppo può rimanere davanti quel giaciglio anche per tutta l'eternità,ma la situazione non cambierà. Molto bello e suggestivo l'accostamento di Diane come una marionetta dai fili tagliati. Hai fatto ripercorrere al lettore una delle scene più drammatiche,con particolari realistici e crudi,inserendo citazioni letterarie pertinenti. Amo leggere questi racconti dove ci si scontra con l'esistenza dell'essere umano,che può essere tragica come in questo caso. Molto delicata la descrizione di Oscar ed André sulla soglia in un sorta di limbo fra la vita e la morte,dove Alain deve finalmente decidere sa che parte stare. Un saluto. :) |
Ciao Red, |
Che dire se non grazie per questo punto di vista ispirato al mio ultimo capitolo; sembra il prosieguo naturale visto dal punto di vista di Oscar. |