Recensioni per
La cruda realtà
di Red Drago

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/01/20, ore 21:45

E' un momento importante della storia originale, e di quella che Madame Grandier ha voluto ricostruire con l'aggiunta del suo personaggio, originale a sua volta. Dare voce al dolore e allo sgomento non è impresa semplice, ed entrare in quella stanza da un brivido forte lungo la spina dorsale e al cuore. Come le premonizioni, il sesto senso che alle volte istintivamente guida l'uomo più di tanti piani annunciati.
Sicuramente una visione pregnante e molto intensa che ferma quest'attimo infinito. Mi congratulo.
Tamara Alessandra.

Recensore Veterano
13/12/19, ore 14:24

Ciao Red Drago, ben ritrovato.
Non ho ancora letto la fic di Madame Grandier (ma lo farò) quindi presumo che la donna con Alain sia un suo personaggio. A parte questo, il tuo racconto mi ha inevitabilmente portata al manga e alla rappresentazione grafica della morte di Diane, cruda e realistica nella sua tragicità.
Nell'anime per forza di cose l'immagine di Diane conserva tutta la sua integra bellezza, solo l'espressione del viso lascia intendere il suo patimento. Trovo comunque la scena emotivamente forte, per l'ambientazione cupa, la voce piangente della mamma di Alain che racconta l'accaduto e lo struggente sottofondo musicale (uno dei miei preferiti). Il tuo racconto riesce a evocare tutte queste sensazioni, è sempre un piacere leggerti.
Ciao, a presto

Recensore Veterano
11/12/19, ore 01:19

Ciao Red Drago, se ho ben capito hai letto l'ultimo capitolo di cuore di burro e hai scritto la storia dal punto di vista di Oscar, mi è piaciuta la tua one shot, molto realistica, con un crescendo di angoscia e pathos. Il rapporto tra Oscar e André è sempre incredibile e anche le intuizioni che Oscar ha su Alain. Povero Alain, ma la fanciulla che gli sta accanto sono sicura che lo aiuterà anche in futuro. Bravo.

Recensore Master
11/12/19, ore 00:20

Ciao Red, rieccoti con una one shot, in cui descrivi una delle scene più drammatche dell'anime/manga, il suicidio di Diane. Un evento che piega un uomo fino a quel momento descritto come forte e reattivo, Alain, e che sembra mettere sotto gli occhi dei due protagonisti, in modo metaforico, l'irreversibile disfacimento del loro mondo. A me ha sempre colpito la differenza di descrizione della stessa Ikeda tra il suicidio di Diane e quello di Charlotte Polignac, bellissima anche nella morte, mentre stringe la sua rosa bianca. Diane si uccide per il dolore e la vergogna dell'abbandono, Charlotte per salvare la sua "purezza" e non piegarsi ad un destino che la vuole oggetto di un uomo viscido e ripugnante. Come nell'originale, anche nella tua storia questo è un momento che unisce e avvicina Oscar ed Andrè, prima con la preoccupazione per un amico, poi con il dolore di una vita così pura e gioiosa, spezzata crudelmente.
Grazie per questo tuo contributo, resto fiduciosa di trovare prima o poi una storia a iù capitoli ;-)
E trovo bello l'essere ispirati da altre fic presenti sul sito, quando il collegamento è condiviso ed esplicitato (basta questo ad evitare diatrìbe su plagi e scopiazzamneti!)
Ovviamente mia hai incuriosito, quindi vado a leggere  Cuore di burro...
Alla prossima!

Recensore Master
10/12/19, ore 22:37

Una persona a me cara è scomparsa più o meno come Diane. L odore di morte ha fatto ritrovare il cadavere. Scusami se associo questo al tuo racconto. Me lo ha rievocato l odore della morte. È una scena molto cruda ma tu l hai saputa dipingere d incanto.
Io spero che quel mio amico abbia trovato la pace, come lei.
Oscar e André vivono in simbiosi anche nei pensieri e mi piace che tu abbia sottolineato anche questo.
Sono felice di averti riletto. ❤️

Recensore Master
10/12/19, ore 18:36

Ciao Red Drago, sono sempre molto interessanti e coinvolgenti questi quadri che ci proponi con alcuni personaggi del mondo di L.O. , facendoci vedere in questo caso particolare come possa apparire la scena, dal forte impatto emotivo, della morte della piccola Diane. Abbiamo il punto di vista di Oscar che durante il corso di quella lunga giornata ha avuto delle sensazioni poco piacevoli che affioravano alla sua mente, corroborate dalla sbadataggine dovuta ai pensieri che fa cadere l’inchiostro con cui sta scrivendo, un pensiero ricorrente ad Alain e alla sua assenza prolungata senza spiegazioni. La preoccupazione serpeggia e quando è giunta al culmine ha pensato di chiedere ad Andrè , sicura sponda che avrebbe compreso, dibattendosi anche lui nel medesimo dilemma con la stessa preoccupazione. L’arrivo alla casa di Alain è stato traumatico già dall’accoglienza ricevuta da un’inquilina della casa e dal forte odore di morte che vi si respirava. E infine la visione finale di un Alain che non è più quello che entrambi conoscono, annientato da qualcosa che non capisce e che è purtroppo più grande di lui, e a nulla valgono le parole di conforto che riceve dalla donna inginocchiata accanto a lui. Oscar e André di fronte a un tale dolore non possono che rimanere muti a cercare di sostenere il loro amico con la solo loro presenza. Molto calzante e d’effetto il paragone della marionetta a cui erano stati tranciati i fili che la sostenevano e che ora giace inerte su quel letto e che è una immagine che con difficoltà si riesce a togliere dalla mente. Oscar sempre così controllata da parer quasi distaccata dalla realtà ha avuto un sesto senso che l’ha guidata sperando di poter essere d’aiuto ma dinnanzi ad una tale scena non può che condividere l’immenso dolore del suo soldato con quella sensibilità che lei nasconde dietro la maschera dell’austerità. Veramente un altro bel componimento che mi fa sperare che prima o poi tu voglia scrivere una intera raccolta di momenti dei tanti personaggi dell’opera. Un saluto.

Recensore Master
10/12/19, ore 16:21

Quello che colpisce di questa storia è il crescendo rossiniano d'angoscia, il senso di tragedia annunciata che si manifesta nel calamaio rovesciato, si comunica telepaticamente da Oscar ad André, si intravede nello squallore delle vie e dei palazzi popolari, è annunciato dalle dure parole della vicina e, poi, lentamente, prende vita in quel lezzo di morte insopportabile che si fa, di gradino in gradino, più intenso.
La scena madre la conosciamo, ma, in questa storia, si intravede un nuovo personaggio i cui vividi e brillanti colori contrastano con quelli della morte e lasciano trasparire una tiepida speranza.

Recensore Veterano
10/12/19, ore 15:56

Singolare questa tua analogia con la mitologia romana delle Moire (Cloto, Lachesi e Atropo), anticamente associate ai mesi della gravidanza e poi, come figlie di Giove, trasformate in divinità del Fato e responsabili del destino dell'uomo.
Sempre dalla fonte wiki si riporta che "Le loro decisioni erano immutabili: neppure gli dèi potevano cambiarle."

In un certo senso (secondo me) Oscar esagera un pò troppo con questa analogia mitologica: Diane non si stava sposando per destino, ma aveva "scelto" da sola, di unirsi in matrimonio con un giovane di rango superiore al suo, e forse in maniera un pò troppo avventata, e senza chiedersi le conseguenze.
Alain stesso (Ep.32 dell'anime) ci mostra che era quasi nemmeno al corrente di questa scelta frettolosa della sorellina, la quale stava correndo velocemente verso un futuro ingannevole.

Hai descritto la scena in maniera realistica, mi è piaciuto tanto il dettaglio sulla inquietudine di Oscar che, in un raptus nervoso, rovescia il calamaio dalla scrivania, pensando alla strana assenza prolungata del soldato Alain.

Il contrasto caratteriale tra Alain e Diane con le tue frasi "lei timida, di una bellezza ancora acerba ...mitigata da una profonda bontà che traspariva dagli occhi luminosi e innocenti. Lui irriverente, donnaiolo, impertinente, refrattario ad ogni disciplina, ...pieno di rabbia repressa, una polveriera ambulante..." rendi perfettamente il contrasto di questo rapporto fraterno speciale.
Un rapporto fra il soldato e la sorellina che ci mostra quanto fosse spessa la maschera che Alain portava in caserma, e dalle cui fenditure emergeva un'amicizia di "fedeltà e abnegazione" verso il nuovo amico André.

Non ho letto "Cuore di burro" ma da persona esterna posso dirti che la scena in casa di Alain è davvero cruda e realistica.

I miei complimenti!

Recensore Master
10/12/19, ore 13:46

Uno schiaffo per Oscar e André, ma ci stava per far conoscere loro tutto il marciume del sistema in cui vivono.

Recensore Master
10/12/19, ore 12:24

Ciao Red Drago,è sempre un piacere commentare le tue storie ed é sempre bello confrontarsi. Scrivere è comunicare,esprimersi,donarsi agli altri e ricevere al tempo stesso. Il titolo ben rappresenta questo scritto,Alain purtroppo può rimanere davanti quel giaciglio anche per tutta l'eternità,ma la situazione non cambierà. Molto bello e suggestivo l'accostamento di Diane come una marionetta dai fili tagliati. Hai fatto ripercorrere al lettore una delle scene più drammatiche,con particolari realistici e crudi,inserendo citazioni letterarie pertinenti. Amo leggere questi racconti dove ci si scontra con l'esistenza dell'essere umano,che può essere tragica come in questo caso. Molto delicata la descrizione di Oscar ed André sulla soglia in un sorta di limbo fra la vita e la morte,dove Alain deve finalmente decidere sa che parte stare. Un saluto. :)

Recensore Master
10/12/19, ore 06:45

Ciao Red,
Sei tornato per raccontare uno dei capitoli più dolorosi dell'anime: la morte di Diane.
Ancora una volta si mette in risalto la crudezza del tempo, che triste epoca!!
Come sempre sei stato dettagliato nella descrizione, che dire?
Bravo Red alla prossima e buona giornata!

Recensore Master
10/12/19, ore 00:29

Che dire se non grazie per questo punto di vista ispirato al mio ultimo capitolo; sembra il prosieguo naturale visto dal punto di vista di Oscar.
Si sono ritrovati davanti la scena come l'ho lasciata e devo dire che sei stato perfetto nel riportare la stessa crudezza.
L'unica differenza è che la mia Diane non si è uccisa con addosso l'abito da sposa,con la sottoveste di Marie Blanche.
Bravo e buonanotte.