Sarò forse ripetitiva, sarò forse fuori luogo... ma adoro il tuo modo di descrivere punti caratteriali dei personaggi.
Inizialmente, leggendo, non avevo capito perché Kenma all'essere definito "amichetto" si è innervosito. Poi continuando a leggere si evince una famiglia totalmente assente, una famiglia che non sa neanche prendersi cura del figlio. Una madre inadeguata ed un padre che chissà dove si trova.
Kuroo febbricitante, talmente tanto da delirare e sperare che ci fosse il padre davanti a lui.
Kenma che è li, a prendersi cura di lui e che lascia sfogare il suo amico senza dire nulla. Sa cosa deve dire e come, ed è quello che da a Kuroo la certezza che qualcuno per lui c'è.
Grazie per questa piccola perla <3
A presto

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Kenma è un personaggio ben più complesso di quanto sembri. Il suo essere chiuso e apparentemente apatico o nichilista nasconde in realtà una sensibilità acuta e profonda.
L'attaccamento che ha per Kuroo e questa sua propensione sono ben rappresentate in questo bozzetto. La volontà di migliorarsi in qualcosa che, a parole, dice di non interessarlo ma che in realtà lo appassiona (Shoyo riuscirà anche a strappargli questa affermazione), sono in parte una sfida con sé stesso (passare di luvello come se fosse lui stesso il protagonista di un videogame), sia un gesto di amicizia - di attaccamento (anche se lui lo negherebbe recisamente) - per Kuroo.
Tenero quel suo accorgersi di un malessere interiore dell'amico ma tacere e non chiedere, non per disinteresse ma per un senso di empatia, che lui possiede ma che dissimula perfettamente, anche a sé stesso.
Kenma é a tutti gli effetti uno dei personaggi più profondi e meglio tratteggiati del manga, pur con un'incredibile economia di mezzi.

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