Xavier! Ho visto che ne hai scritte ben due su di loro! Devo ancora finire di leggere l'altra (dovrei anche finire di leggere un articolo da riassumere entro domani ma va be'). Faccio questa perché è corta.
Mettendo le mani avanti, comunico che io non ho giocato a Sword/Shield per mancanza di volontà di spesa, ho visto il gameplay ma alla cavolo, quindi la citazione me l'ero persa e anche i personaggi li conosco malino, e non saprei valutare bene bene l'IC.
Ok, ora parto.
Panoramica sulle parole difficili: allora, a parte che non ricordavo neanche che le pervinche fossero viola ma se lo dici tu mi fido, ho dovuto cercare su google la trifora a ogiva. Sulla trifora ok, ma "a ogiva" per me è "a punta di proiettile" ^_^'' (è tutto il buonismo natalizio nell'aria che mi spinge a pensare da guerrafondaia). Comunque ho capito che roba è.
Sempre rimanendo sullo stile, ho notato un cambio di registro dalla prima parte (intendi: dall'inizio al pesante battente di ferro) alla seconda, cioè nella prima è meno ricercato, più moderno, e la seconda... eh... antro vetusto, trifora, ogiva, da tergo, effimero drappo, si anelano... è perché la sta vivendo come una favola, vero? Perché prima di aver letto la storia precedente avrei pensato "hihihi, Xavier si vergogna a scrivere porcate".
Mi aspettavo che si vedesse qualcosa di più alla fine, ma comunque il paragone col drago avvinghiato allo scrigno è bella. Quindi bene così, messere.
Oh, un attimo: "cuspidi... della chiostra" cioè si passa la lingua sulle cuspidi dei denti, ho capito bene? E' per dare l'effetto che sia un drago? Mi rispondo da sola: sì, perché in effetti dà quell'idea.
Considerazioni stupide per chiudere: quando dici che Laburno va a controllare se il suo "tesoro" (ho frenato l'impulso di metterci tre s) sia ancorà lì dove l'aveva lasciato, ho pensato: "cavolo, è così soffocante che quell'altro appena può scappa dalla finestra!" :'D ma dai, lo so che era un modo di dire, certo che era lì...
Comunque boh, recensione stupida di fine anno.
Buon anno!
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