Recensioni per
Testamento
di Lupoide

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
03/12/20, ore 13:38
Cap. 1:

Aaah, il mio povero, vecchio cuore. È stato meravigliosamente straziante leggere questa tua breve storia.
Anzi, ti dirò di più: sono davvero felice di vedere che nella sezione di Dark Souls vengano ancora pubblicate delle belle perle di narrativa come questa. So che è un fandom in cui è difficile inserirsi e scrivere, perché ci sono così tante teorie diverse e lore contraddittori tra un gioco e l’altro (in particolare nel 2, che non è stato gestito dal buon Miyazaki) che da scrittore uno a volte fatica proprio a raccapezzarcisi hah hah! X°D Ma io penso che, questa caratteristica dei giochi, sia anche ciò che rende la loro interpretazione più divertente e interessante… Nell’analizzare e interpretare e indagare e ipotizzare ogni fan può far sua la storia e i personaggi. E non ci sono (quasi mai, dai X°D) idee sbagliate.
Comunque sia, tornando al tuo racconto, devo dire che ho apprezzato tantissimo il tuo stile di scrittura. Il linguaggio che hai scelto di utilizzare per rappresentare i pensieri di Artorias – per squadernarci la sua angoscia e le sue speranze, le sue paure e l’amore che ha provato nei suoi ultimi istanti – è incredibilmente coinvolgente, nonché appropriato al personaggio e alla dimensione temporale in cui è vissuto (ovvero nel passato, rispetto al Prescelto).
A me i racconti cavallereschi piacciono molto, quindi non ho potuto che amare Artorias (sia per l’estetica, che per il ruolo che ha ricoperto nella storia) e il modo in cui l’hai raccontato in questa tua breve ma intensissima storia, così carica di sentimento. Hai dato una voce realistica alla tragedia del cavaliere di Gwyn ed hai reso vivo il suo personaggio, con la sua dissennata foga, il suo dolore, il suo eroismo e il suo forte legame con i suoi compagni d’arme, Sif compreso (e per me la storia del lupetto finisce lì, non voglio sapere niente di cimiteri e tombe e ululati tristi argh—). Io credo che la sua impresa non sia stata vana. Indipendentemente dall’esito finale, per proteggere Oolacile, Artorias non ha esitato a camminare nell’oscurità corrosiva dell’Abisso (con una buona dose di coraggio ma anche di sana incoscienza, come hai fatto notare tu stesso); ed è questo ciò che ha fatto di lui un eroe la cui memoria è stata degna di essere cantata nei secoli successivi. Follia e buon cuore. È questa la materia di cui sono fatti gli eroi, per me.
[…] “Il lupo, il leone, il falco, il calabrone e il grande lupo grigio si riuniranno sotto una bandiera sventolante di pace, così che siano parole e rimembranze di questi tempi oscuri a sibilar nell’aria e non più frecce o lance di nessun tipo.”, questa parte in particolare mi ha dato i brividi. Davvero tanti complimenti~! (❁´▽`❁)*✲゚*

Recensore Master
01/05/20, ore 00:11
Cap. 1:

Io non ci credo che qui non ci sono mai passata. E mi sembra così… sbagliato.
Avevo notato questa storia molto tempo fa nel fandom di Dark Souls e ci avevo pensato, a volte. Non mi ero accorta che fosse tua, che bella sorpresa.
Quindi si parla di Artorias, ed ero molto curiosa di vedere la tua visione di questo personaggio. Tu conosci la mia, bizzarramente ispirata dai video di ThePruld. “Che palle, ‘sto personaggio è troppo perfetto, ci vuole un difetto che lo sistemi” *un video dopo* “Ho trovato! La superbia, la tracotanza! Perfetto!”. Qui lo vedo di meno. Piuttosto il personaggio che compare qui è un cavaliere onorevole, dolce, e anche abbastanza umile. È consapevole di ciò che sta per succedergli, che la fine si sta avvicinando, e che alla fine sta solo facendo il suo dovere da cavaliere. La parte più tenera, secondo me, è quella dedicata a Sif. Qualunque personaggio può essere migliorato affiancandogli un adorabile cagnone che gli vuole un sacco di bene, e il piccolo Sif cucciolo (“ma diventerà una bestia possente!”) che non avrà più accanto il suo adorato padroncino per crescere e diventare un lupo adulto e possente, e c’è un dolore molto pacato, molto intimo nelle parole che utilizza per parlare della situazione. Eppure la affronta con consapevolezza, con sicurezza, come dice addio agli amici e all’amata Ciaran, e questa è una delle poche rappresentazioni del loro amore che mi piace. Onesta, tranquilla, priva di esagerazioni barocche ed emozioni che non paiano vere. Purtroppo la morte, la follia (nel mondo di Dark Souls impazzire è come pranzare, ogni giorno un personaggio impazzisce) sono cose che ogni cavaliere deve considerare nella propria carriera ed aspettarsi, e Artorias doveva saperlo.
Erano proprio un bel gruppetto, questi
Il linguaggio che utilizzi per far parlare e pensare Artorias è fantastico, un equilibrio perfetto tra l’aulico e l’assurdo. Funziona decisamente bene per uno degli “antichi dei”, e mi sembra un’ottima traduzione del thou e thine utilizzati nel gioco per personaggi della vecchia generazione.
Si vede davvero che adori Dark Souls e vuoi parlarne in una maniera che sia fedele, affettuosa e naturale. Mi è proprio piaciuta, e penso che questo fandom sarà sempre un posto piacevole per me dove ritornare.
Ti saluto con affetto
Lady R

Recensore Junior
12/04/20, ore 14:40
Cap. 1:

Un testo commuovente, una lacrima mi è scesa leggendo queste parole così dolci e profondamente tristi.
Non so per quale motivo, non ho mai letto nel fandom di Dark Souls, eppure sono una fan da molto tempo. Mi devo ricredere, questa opera così piena di grazia ha avuto la fortuna di avere un fandom meraviglioso e sensibile.
Ovviamente ciò vale anche per questa piccola perla, ho i brividi.
Certo, Artorias ha il suo fascino, ma diciamo non è tra le mie storyline preferite, ma nonostante tutto apprezzo questa FF che è di una delicatezza incredibile.
Complimenti.
E sorrido al taglio dei dialoghi, anche io ci sono rimasta male. Non ci restano altro che le FF per appagare il senso di vuotezza.
(gioco di parole voluto :P)

Recensore Master
29/01/20, ore 20:42
Cap. 1:

Carissimo, ciao! È davvero un piacere poter tornare a leggerti.
Ora, sappi che hai scritto sul personaggio che odio di più di tutti i Souls (sì, anche più di Patches), quindi mi ero preparata a lasciarti una recensione piena d'ironia e battute, tanto per sfogare la mia simpatia nei confronti del Camminatore dell'Abisso. E, niente, mi hai letteralmente smontata, quindi non penso di essere in grado di lasciarti altro se non una recensione seria e - spero - almeno minimamente degna di tutte le sensazioni che mi hai fatto provare leggendo. In alcuni passaggi mi hai fatto venire i brividi (e sappi che non è per nulla semplice, perché sono una megera e ben poche cose mi toccano) e li ho riletti anche due/tre volte solo per il piacere d'immergermici ancora. E quindi mi arrendo all'evidenza del fatto che mi hai fatto amare una storia con protagonista Artorias, e la recensione potrebbe anche terminare qui, perché in questo concetto è già racchiuso tutto, no?
Le vicende di Oolacile e di Manus sono tra quelle che ho amato di più: ho davvero adorato ciò che è successo al villaggio e come, la terribilità degli accadimenti, i segreti e i sacrifici che essi hanno comportato. Tu hai saputo rendere alla perfezione tutto questo, benché non sia il fulcro del racconto e benché ce lo mostri attraverso gli occhi del cavaliere che si appresta ad affrontare l'Abisso, sapendo che non ne uscirà indenne, che non sarà più possibile. L'oscurità l'ha divorato talmente tanto che sopportarne il fardello è divenuto impossibile e la vuotezza s'appresta con passo rapido.
Ora, voglio soffermarmi un attimo sullo stile che hai adottato in questa storia (ma che recensione confusionaria ti sto lasciando?!) e che ho davvero amato: l'ho trovato serioso e solenne, altisonante e con un retrogusto di antico, di altre epoche, e si adatta davvero splendidamente sia al personaggio che all'ambientazione che agli eventi che narri. È ossequioso quel tanto che basta per calare il lettore nell'atmosfera carica di melanconia che volevi trasmettere, facendogli subito intendere i toni di questo scritto. Quindi davvero complimenti, non ho trovato nessun calo di stile, cosa che non era affatto semplice.
Passando poi al protagonista: tolto il fatto che odio Artorias, non manco comunque di riconoscere che sia un personaggio molto sfaccettato e complesso, anche per via del fatto che di lui sappiamo poco e solo ciò che si dice di questa figura che è un po' avvolta nel mistero e nel mito. Il rischio è, dunque, quello di rendere questo personaggio in modo molto superficiale e, oserei dire, scontato. Invece tu sei riuscito a scavare a fondo nella sua personalità, e a restituircene un'immagine fedelissima e a tutto tondo, che ha fatto comprendere tutte le sfaccettature di Artorias, nonché le ragioni del suo agito, così difficili da comprendere persino per quelli che sono stati i suoi compagni di una vita.
E quello di Artorias non è stato poi altro che un sacrificio, un'immolarsi per essere l'unica vittima sacrificale. Ha lasciato indietro tutti non per boria o per delirio d'onnipotenza, ma perché non voleva che altri seguissero il suo triste destino. In questo, dimostra la nobiltà d'animo che lo ha sempre contraddistinto e che lo ha reso un cavaliere onorevole, devoto alla causa e ai suoi compagni, che ha sempre cercato di proteggere tanto quanto ha fatto con la gente che ha avuto bisogno di lui.
Attraverso gli occhi di Artorias, dipingi magistralmente anche gli altri cavalieri e ho amato soprattutto l'immagine che hai dato di Gough, questo gigante buono ma così incompreso, che io ho sempre adorato; si comprende appieno l'affetto e la stima che Artorias prova nei suoi confronti, così come è chiara quella che nutre per Ornstain, del quale non è invidioso per la carica di cui è stato investito e, anzi, riconosce che sia il più adatto a ricoprirla, poiché sa vedere i propri difetti e i pregi altrui. Le brevi e intense parole d'amore che rivolge alla sua amata, alla quale non ha mai rivelato i suoi sentimenti, è davvero struggente e intensissimo e aggiunge pathos su pathos.
Inutile dire che ciò che ho preferito in assoluto sono stati i pensieri che il cavaliere ha rivolto a Sif, fedele compagno di una vita, che non ha mai abbandonato il suo fianco, nonostante tutte le terribili battaglie affrontate insieme. Un lega indissolubile e profondo, quello che lega il Lupo Grigio ad Artorias e che il cavaliere è convinto perdurerà per l'eternità, anche dopo e al di là della sua morte, di quella di entrambi.
Le parole del Camminatore dell'Abisso sono parole cariche di struggimento, di rimpianto e, a tratti, mi è piaciuto leggerci anche timore per ciò che sta andando ad affrontare e che sa gli sarà fatale (dopotutto, la paura è saggezza, no?), ma c'è anche tanta fermezza, c'è determinazione nel suo avanzare in seno all'oscurità, c'è tutta la testarda tenacia che ha fatto di lui ciò che è. Il suo andare avanti nonostante tutto non solo è simbolo di quanto grandioso sia come cavaliere, ma anche di quanto ami coloro che s'impegna a proteggere, che non sono solo i cittadini di Oolacile, ma primi tra tutti i suoi amati compagni. A ognuno di loro lascia in eredità qualcosa di sé e, contemporaneamente, prende egli stesso qualcosa da loro, un ricordo, un momento, sensazioni che lo aiutano ad affrontare ciò che sta per accadere. Artorias lascia in eredità se stesso, e quest'eredità, come sappiamo, è rimasta intatta nel tempo, viva nei cuori e nelle menti di chi lo ha amato e lo ricorda con affetto e con tutte le onorificenze del caso, non ultimo Sif, che affronta il prescelto, quando se lo trova davanti, nonostante soffra e pianga per questo, perché così è la volontà del suo più caro compagno.
Insomma, non posso che farti tantissimi complimenti per questa meravigliosa perla, bellissima, intensissima, ben scritta e terribilmente coinvolgente. Hai fatto davvero uno splendido lavoro.
Ma comunque Artorias continuo a odiarlo lo stesso!
A presto :)

Recensore Junior
27/01/20, ore 21:31
Cap. 1:

Ciao! Sono la ragazza dello scambio libero di EFP.
Che dire: una brano molto intenso.
In questo testamento simile ad un flusso di coscienza sei riuscito ad esprimere appieno tutta la consapevolezza che precede il passaggio verso un'altra dimensione. L'eredità lasciata, e quella ricevuta. Ogni minima reazione e la valutazione delle proprie azioni, nel loro riflesso che hanno sugli altri, anche dopo la nostra dipartita. Ogni personaggio citato è un simbolo, e hai incastonato il tutto in maniera davvero toccante. Complimenti davvero. Tra l'altro mi hai fatto tornare in mente questa canzone di Tarja Turunen, non so se la conosci: https://www.youtube.com/watch?v=kUAqpDpAOfA
E' stata davvero una piacevole scoperta, leggerò ancora qualcosa di tuo :)

Nuovo recensore
15/01/20, ore 23:14
Cap. 1:

Salve, non potevo non lasciare una recensione dopo ciò che ho letto. Inanzi tutto voglio congratularmi con te non solo per il lessico corretto e pulito ma per l'empatia che hai saputo trasporre.
Ho pianto, non lo nego, mi hai fatta sentire accanto ad Artorias nei suoi ultimi istanti come nessuno aveva mai fatto fino ad ora e lascia ti dica una cosa: il modo in cui lo hai mosso, descritto e fatto vivere tra queste poche ma meravigliose righe è il migliore che io abbia mai letto. Perché Artorias lo immagino proprio così ed è una tristezza vedere che molti vanno fuori riga per muoverlo a proprio piacimento come un burattino. Ma tu hai avuto rispetto, sei riuscito a non intaccare tutto ciò che di bello ha, guarda, non riesco a smettere di farti i complimenti!
Spero di leggere altro scritto da te su Dark Souls perché questa merita davvero tanto!
Mi hai totalmente straziato l'anima, sappilo. Ma la leggenda di Artorias non morirà mai e grazie al tuo scritto, troverà un briciolo di pace nonostante il bruciante fallimento.

Ci si legge in giro! Sifoide! E ancora complimenti!