Recensioni per
Dulce et decorum est
di Star_Rover

Questa storia ha ottenuto 281 recensioni.
Positive : 281
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/05/21, ore 10:07

Ciao Star_Rover. Eccomi per iniziare una nuova avventura, che avrò il piacere di fare insieme a te. In genere commento ogni capitolo di uno scritto proprio per valorizzare l'impegno di un autore ed è bello scambiare opinioni durante il corso della storia. Il contesto, nella sua drammaticità, mi ha sempre interessata e sarò curiosa di leggere. Mi è piaciuto questo primo capitolo, dal titolo "il ragazzo del rancio", dove il lettore inizia a conoscere il tenente Richard Green e anche Finn. Ho ben immaginato quanto stesse accadendo attraverso le tue parole e il finale mi ha sorpresa. In un contesto tragico questo arricchisce il tutto. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 24/05/2021 - 10:10 am)

Recensore Junior
08/03/21, ore 15:21

Ciao.

Eccomi alla fine della tua long. Avevo già cominciato a tenerla d'occhio quando ho commentato lo spin off sul tenente Spengler e ora l'ho terminata.

Che dire? La prima guerra mondiale è stata un macello e tu l'hai resa bene. Green è il tipo di ufficiale con cui chiunque, sia alleati che nemici, vorrebbe avere a che fare. Anzi, a volte esagera con il suo onore e la sua nobiltà d'animo. Mi ha ricordato, un po', il Faramir del libro, su cui l'anello non ha alcun effetto, stranamente. Non è una critica vera e propria, ma solo un'opinione, è un personaggio bellissimo, davvero, ma forse se avesse ceduto al "lato oscuro" almeno una volta sarebbe stato meglio. Sarebbe apparso più umano.

Finn è quello che ha avuto l'evoluzione migliore, secondo me. Da timida recluta è diventato un ottimo e coraggioso soldato e sono felice che sia sopravvissuto assieme al suo superiore.

Una bella storia, sul serio.
(Recensione modificata il 08/03/2021 - 03:26 pm)

Nuovo recensore
13/12/20, ore 14:45

Volevo farti i complimenti per questa bellissima storia. Ci hai mostrato amore, amicizia, spirito di gruppo, onore, sentimenti che hanno sempre cercato di rimanere a galla nonostante sulle sfondo ci fosse uno dei conflitti più tremendi che l'uomo abbia mai vissuto.

Veramente bello.

Recensore Master
09/09/20, ore 22:58

Okay, un inizio promettente, con dei poveri disgraziati bloccati su un fronte tra pallottole e la compagnia di uno che racconta storie porno. Green fa già abbastanza simpatia, è chiaramente uno che ne ha passate tante nella vita.
Oltre a portare sfiga! Com'è che tutti quelli per cui l'ufficiale nutre un implicito interesse si beccano pallottole nelle gambe? Scherzi a parte, dev'essere stata una brutta rivisitazione del suo trauma.
Be', la situazione è degenerata in fretta. Che i due siano già entrati in una relazione o sia stata una limonata che cercheranno di dimenticare, avranno la loro buona dose di pensieri aggiuntivi all'essere su un campo di battaglia.
Un capitolo carino e interessante, complimenti!

Recensore Master
21/06/20, ore 09:41

Ciao Star! Ho letto con interesse questo primo capitolo, anche se quando sono arrivato al punto in cui si dice che il tenente Green "non era attratto dal gentil sesso" ho avuto un attimo di scoramento, perché di fatto questo sito pullula di storie basate sul binomio guerra-slash, però la tua firma è una garanzia e quindi... ben felice di essere arrivato in fondo. In fondo parliamo della Grande Guerra, la guerra dei nostri bisnonni, e sentircela raccontare, riviverla in tutta la sua crudezza (e attraverso un'ottima ricostruzione storica) è sempre ritrovare un pezzo di noi stessi. Per cui si può ben simpatizzare per il tenente Green, che non fa il pacificista in mezzo ai cannoni ma viene anche lui colto da questi attimi di generale furore, di esaltazione, salvo poi recuperare il contatto con i propri pensieri e i propri sentimenti. Green è essenzialmente un osservatore, noi vediamo attraverso il filtro dei suoi occhi queste scene feroci che però appaiono quasi sospese, immobili, fotografiche. In questo contesto s'insinua la presenza del ragazzo del rancio che progressivamente acquista una fisionomia definita e diventa Finn, un qualcuno che emerge dall'anonimato e a cui pare possibile appigliarsi. Bella storia, che veramente merita, e con una ricostruzione di prim'ordine. Questo tenente Green è molto umano, mi ricorda molto i personaggi dolenti di Remarque, il mio mito di tutta un'adolescenza.

Recensore Master
03/06/20, ore 21:12

Ciao cara! ^^
Vengo anch'io a curiosare con piacere sulla tua pagina! Mi intendo poco di battaglie, ma il tuo scritto ci cala immediatamente all'immobilità congelata delle trincee. Congelata dalla guerra, dal clima e dalla paura.
Tutto pare grigio e terrigno nei pensieri di Green, che osserva inizialmente il fronte con lo sguardo disilluso di chi ha già visto abbastanza.
Poi viene coinvolto in uno scontro violento e, paradossalmente, riesce ad annullarsi ancora di più: la reificazione degli umani sentimenti lo attende al varco.
Ma ecco che il "ragazzo del rancio" diventa "Finn": un essere umano con un nome, che colora la vita dell'ufficiale che gli ha salvato la vita.
La premura e la gratitudine iniziali diventano dichiarazione silenziosa. Ma in tali circostanze le parole non occorrono.
Ho trovato molto particolareggiate le descrizioni dei momenti più mozzafiato. Sei stata bravissima.
Seguirò la storia con curiosità! ^^

Recensore Master
03/05/20, ore 18:48

Ciao, mia cara ^^

Come mi hai dato la possibilità di intuire dal tuo componimento in poesia, sei bravissima ad infondere emozioni e questo si nota anche nel genere narrativo.
Già a partire dai primi capoversi ci proietti nel mondo bellico, i dettagli che ci offri consentono di inquadrare subito un periodo storico preciso; ci fai quindi viaggiare molto efficacemente nel tempo, gettando fin dal principio le basi e rivelandoci lo sfondo per tutto ciò che ci racconterai nell’arco della storia. Fai questa operazione con grande spontaneità; avevo notato la semplicità della tua narrazione già dalla poesia; non fraintendermi però, per me semplicità non è sinonimo di banalità o superficialità, per me semplicità è virtù, è sapere narrare qualcosa senza il bisogno di artifici narrativi complessi, scendere nel profondo della questione, toccare le corde essenziali e colpire l’anima del lettore.
Ho colto tutto ciò dal contesto che ci hai presentato, ma per quanto riguarda la prima parte mi piacerebbe spendere due parole anche sui personaggi. Credo che le frasi con cui hai descritto l’ufficiale Green, il ragazzo del rancio (che dà il titolo al capitolo e che prende sempre più importanza nell’arco della narrazione) o anche il maggiore Farrell siano perfette per presentarci a grandi linee la loro personalità e il loro ruolo in questa guerra, questo ci ha consentito di entrare fin da subito in sintonia con loro; io personalmente ho trovato molta sintonia con l’ufficiale Green, probabilmente perché in questo frangente hai dato molto spazio a lui, hai descritto spesso il conflitto dalla sua prospettiva e hai mostrato i lati più profondi e sensibili della sua personalità. La descrizione della psiche dei soldati ti riesce divinamente, rendi a pieno tutte le ferite dell’anima che le pressioni emotive hanno causato.
Un altro tema reale e tipico della guerra che affronti è il differente approccio al conflitto delle generazioni di combattenti. Contrapponi la maturità dell’esperienza segnata da scottanti sofferente (Richard è stato testimone dei pericoli mortali della guerra, ne è stato segnato personalmente) e la gioventù ricca di ideali, entusiasmo ed eroismo (due mondi che tu fai incontrare e accostare grazie ai personaggi di Finn e Richard, uno dei motivi per il quale il loro rapporto è molto interessante e incuriosisce lo sviluppo che avrà nell’arco della storia).
È un capitolo introduttivo davvero ricco di tutto quel passato e della storia umana che ci viene raccontata dietro i volti dei soldati.
La tua descrizione degli attacchi è davvero sorprendente, non avresti potuto descrivere quelle scene in modo più verosimile e credibile, mentre leggevo mi è passato sotto gli occhi uno di quei film in stile “Salvate il soldato Ryan”. Nulla da dire, da te c’è solo da imparare! Anzi devo ringraziarti immensamente per avermi dato la possibilità di conoscerti come autrice e di conoscere questo capolavoro dell’angst che sto leggendo :)
Oltre alle azioni armate (divinamente descritte, non mi stancherò mai di ribadirlo) stai anche descrivendo l’umanità più profonda e toccante dell’animo umano. Stai dando profondità ai personaggi con singole frasi senza immergere la narrazione in racconti immensi, ma concentrandoti solo sull’essenziale, un esempio che mi ha particolarmente colpita è questo: “Entrambi avevano sofferto profondamente a causa della guerra, ormai sapevano comunicare il proprio dolore senza dire una parola”, queste parole sono segno della maturità e della tempra dei reduci di guerra di cui ti accennavo prima; come anche il sentimento di pietà che Green prova è sinonimo della sua grande sensibilità, sicuramente innata, ma credo che buona parte dell’empatia l’abbia maturata lungo i numerosi anni al fronte; empatia che a quanto pare ha maturato anche verso i nemici. Questa storia è un mix di sentimento e crudezza, reso molto bene dalla prospettiva dello schieramento da cui ci narri la storia, anche se appunto, come dicevo, non può sfuggirmi attraverso gli occhi di Richard l’umanità anche verso il nemico come se combattesse per abitudine (emblematico il fatto che non festeggi più le vittorie da tempo, ormai rassegnato a quella realtà).
Hai gettato nell’arco del capitolo le basi per giungere al suggellamento del rapporto tra Finn e Richard (mostrandoci sempre più l’uomo dietro la divisa e gli ideali belligeranti, sotto ogni aspetto), non solo dal punto di vista narrativo (gli eventi che hanno favorito via via la loro vicinanza), ma i sentimenti che serbano nel cuore verso la guerra e verso l’altro; l’attrazione di Finn nei confronti del suo salvatore è una questione davvero affascinante!

Dopo averti inondata di parole ed essermi resa odiosa ^^’, ti mando un abbraccio e ci sentiamo presto al secondo capitolo di questo capolavoro! :)

-Vale

Recensore Master
02/02/20, ore 19:01

Ciao carissima^^
Come sempre, i tuoi racconti di guerra sono una garanzia. Conosci bene le trincee e sai rendere bene il clima che si doveva respirare al loro interno, tra cameratismo, attesa, scontri cruenti e improvvisi, solidarietà e riflessioni.
Green è quello che definirei senza ombra di dubbio un buon ufficiale: sicuro, competente, premuroso, pacato. Si prende cura del soldatino ferito e decide di istruirlo al mestiere della guerra, una dinamica che mi ha ricordato da vicino gli eroi di ispirazione classica: Achille e Patroclo, Eurialo e Niso, Alessandro ed Efestione... adesso non vedo l'ora di scoprire come si evolverà la situazione!^^
Insomma, un primo capitolo che promette grandi cose. Alla prossima!

Recensore Master
28/01/20, ore 08:49

Ciao carissima!
trincee e slash, che meraviglia! Come sempre, leggere le tue storie cala direttamente nel contesto. Le tue trincee sono perfette, i tuoi assalti anche, riesci veramente a far sentire il peso della guerra, la sua violenza, tutta l'incertezza che costantemente accompagna i soldati.
Green è una brava persona, un ufficiale responsabile e competente, uno di quelli che gli uomini amano, e in guerra, dove tutti gli orpelli vengono meno, si ama solo la gente che lo merita davvero.
Green infatti raccoglie il soldatino ferito e lo assiste amorevolmente, tenendolo addirittura nel suo rifugio. Io penso che all'inizio il suo sia proprio buon cuore, affetto, anche cameratismo.
Solo dopo, con l'abitudine reciproca, con l'approfodirsi del rapporto, subentrano altre componenti.
Un primo capitolo molto bello, attendo con ansia il seguito!^^

Recensore Master
27/01/20, ore 06:56

Buongiorno.
E' il periodo storico per cui sei più preparata e di cui ti interessi di più, non puoi sbagliare in alcun modo :)
Seguendoti, ho avuto modo di leggere più e più volte le atrocità del conflitto, dal primo mondiale al civile irlandese.
Qui però pare ci sia anche una storia d'amore appena sbocciata ad avere un peso probabilmente abbastanza decisivo sulla questione-