Ciao <3
Leggere questo raccontino mi ha fatto venire in mente una cosa che avevo dimenticato. Tornavo a casa in treno, un’ora e mezza di viaggio, era già buio e quello era il treno dei pendolari. A bordo tutta gente con sguardi smorti e voglia di vivere sotto i piedi, quasi tutti con gli occhi puntati agli schermi dei telefoni. Una cosa che si ripeteva uguale ogni sera, in pratica.
E io, che non riesco fare a meno di inventarmi continuamente storie, dal mio angolino immaginavo di essere a bordo di un convoglio di disperati, gli ultimi sopravvissuti in fuga da una città in preda all’apocalisse o a qualcosa del genere, ciascuno con i pochi averi che era riuscito a salvare. Naturalmente, la salvezza arrivava soltanto quando il treno sarebbe partito tra mille sospiri di sollievo. Però si andava incontro all'ignoto e chissà come sarebbe andata a finire...
In fondo è così che nascono le storie, da una situazione ordinaria si trae qualcosa di insolito e diverso.
Non so nemmeno io perché ti abbia raccontato tutto questo, mi è solo tornato in mente leggendo la tua breve storia, mi sa che oggi ho vinto il premio per la recensione più inutile della storia.
Comunque, al di là dei miei deliri, ho apprezzato questo spaccato di vita normale che si tramuta - o potrebbe tramutarsi - in una storia dell’orrore; fa molto Stephen King, gli ultimi sopravvissuti a qualcosa che si barricano in un luogo chiuso per cercare di scampare alla fine ormai imminente. E, invece, alla fine, niente, non c’è più speranza. Hai analizzato tutto nei minimi dettagli, hai cercato un modo per portare avanti la trama, ma alla fine sei stata molto chiara: se succedesse lì dentro, non ci si potrebbe fare nulla. Stavolta gli zombie vincerebbero e basta.
Grazie per questo racconto e anche per le informazioni non richieste, le terrò presenti tra quattro giorni :)
A presto <3 |