Recensioni per
Myranda
di milla4

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/07/20, ore 23:34
Cap. 1:

Valutazione del contest "Sincero (non mi odi più)"

Grammatica e stile: 3.9/10 [Grammatica: 0.9/5 + 3/5]

«Myranda, dove sei?» la notte non le aveva mai creato problemi. – Ci vuole la lettera maiuscola quando la frase successiva alla battuta non è ad essa legata. L’errore ricompare sistematicamente. -0.5 globale.
ogni piccola paura che aveva mai avuto il ragazzo dagli occhi di ghiaccio gliel’ aveva strappata via con la forza – ti segnalo qui uno spazio in più che non dovrebbe esserci tra “gliel’” e “aveva”. L’errore vero e proprio è però il fatto che ci vorrebbe un congiuntivo nella prima parte “avesse mai avuto” – 0.5
Dei passi più maldestri indicavano che anche l’altro cane di Ramsay, Reek fosse con lui. – ci vuole un’altra virgola anche dopo Reek perché è la specificazione di chi sia “l’altro cane di Ramsay”. -0.2
a Ramsay era piaciuto subita. – doppio refuso: piaciuta subito
una piccola e sporca mano le strinse forte la manica del vestito, si girò: due occhi marroni la fissavano terrorizzati e insicuri, Myranda le sorrise comprensiva, accarezzandole il viso per confortarla. – Questo periodo è molto ambiguo e spezzarlo ti avrebbe aiutato sicuramente. La prima frase “una piccola… vestito” ha come soggetto la mano, la seconda “si girò” ha come soggetto Myranda anche se questo non è espresso esplicitamente (ma comunque è comprensibile), la terza frase introdotta dai due punti “due occhi… insicuri” ha come soggetto gli occhi della nuova presenza, la quarta frase “Myranda le sorrise comprensiva… confortarla” ha come soggetto di nuovo Myranda ma come complemento oggetto la nuova presenza complessivamente – presenza che non era mai stata menzionata in precedenza ma solo attraverso sue parti fisiche specifiche, cioè gli occhi e la mano appunto – per cui quel “la” e quel “le” risultano ambigui. A chi si riferiscono? Logicamente è deducibile una nuova presenza femminile, ma lo scarto è errato a livello grammaticale. -0.5 (per questa doppia discordanza e per lo scarto dei troppi soggetti in un singolo periodo).
una adolescente – un’adolescente (l’elisione è necessaria perché le due vocali sono identiche) -0.2
ma che non avrebbe mai dovuto venire uscire fuori, era una cosa sbagliata. – qui c’è un doppio verbo, refuso che non considero: venire uscire. Mi suona anche male l’utilizzo dell’avere come ausiliare in “avrebbe dovuto venire”, tuttavia dopo una ricerca ho visto che è accettato e dunque non errato. Avrei preferito “sarebbe dovuto venire” ma è un appunto personale che non ti toglie nessun punto.
…lo schiocco di un ramo le fece capire che fosse a pochi passi da loro e aveva paura che tutto finisse perché sarebbe tornato subito da lei, la rossa, la Stark che lo aveva ossessionato in quelle ultime settimane e che le aveva sottratto l’unica persona che sentiva adatta a lei, Myranda. – Allora qui il problema lo crea la parte finale. “…e che le aveva sottratto l’unica persona adatta a lei, Myranda”. Ho compreso cosa tu volessi intendere: rimarcare che la lei fosse proprio la protagonista. Tuttavia non era necessario farlo, anche perché quel “Myranda” sembra specificare piuttosto “l’unica persona” (che invece è Ramsay) più che “lei”. -0.3
Lo aveva aspettato ogni singolo giorno e notte – non c’è concordanza tra giorno (maschile) e notte (femminile), dunque avresti dovuto ripetere l’espressione variandola. Ogni singolo giorno e ogni singola notte. -0.3
Myranda non era mai stata un’ingenua nemmeno quando a sette anni il suo gatto fu trovato senza occhi e con le zampe tranciate, nemmeno in quel momento aveva dubitato di chi fosse il responsabile. – “fosse stato il responsabile” in quanto ci riferiamo a una storia molto remota nel tempo; inoltre devi porre l’accordo con “fu trovato” che è un trapassato remoto. -0.5
…anche se la casata dei Bolton era famosa per la sua aggressività, la perfidia Myranda era qualcosa che andava oltre – ci vuole una virgola tra “perfidia” (legata alla casata dei Bolton) e Myranda che è il nuovo soggetto. -0.3
…non avrebbe mai permesso che rifacesse una vita – si rifacesse una vita, il verbo è infatti rifarsi. -0.2
qualcosa stava crescendo in lei e che stava incominciando ad amare ma il quale era certa non avrebbe potuto sopravvivere – Allora questa frase presenta dei problemi grammaticali per l’utilizzo dei proponi; in particolare il primo “che” stona, mentre “il quale” non si usa come complemento oggetto (la funzione che avrebbe nella farse è infatti questo). Riformulando suggerirei così: “…qualcosa stava crescendo in lei e stava incominciando ad amarlo ma era certa che non avrebbe potuto sopravvivere”. -0.5
Era una così brava ragazza, Nisalia… gli sarebbe piaciuta sicuramente – manca il punto alla fine della frase. -0.1
A livello di stile, purtroppo è la grammatica a pesare sul punteggio perché la formulazione dei periodi crea difficoltà di comprensione e dunque la lettura risulta poco agevole e poco immediata. Il tuo stile (che non incontro per la prima volta) in generale mi piace perché hai una padronanza lessicale non indifferente e sei capace di esprimere concetti non banali attraverso le frasi, cosa che ti permette di esplorare la caratterizzazione dei personaggi e rendere immagini vivide. Il problema è, appunto, nell’articolazione del periodare: propendi infatti per periodi molto lunghi che, sebbene si accordino con il contesto “storico” del fandom scelto e con l’atmosfera, ti fanno smarrire talvolta a livello logico i soggetti oppure alcune concordanze. Chiaramente non è facile gestire periodi complessi ed è per questo che cadere in questo tranello è facile. La lettura risulta rallentata da questa problematica ed è un peccato che ciò avvenga in più punti del testo, considerando la brevità della storia. Il consiglio è quello di ridurre la lunghezza dei periodi e aggiungere più punti fermi: questo ti dà modo di ricontrollare più agevolmente le connessioni tra le parti, oltre che far emerge – con tutto il giusto valore che possiede – l’accuratezza delle tue scelte lessicali.

IC: 13.5/15 Il lavoro che hai fatto sul personaggio di Myranda mi è piaciuto molto: per presentarla hai mostrato il suo folle amore per Ramsay, la sua gelosia per Sansa, ma non solo: emerge anche la cattiveria intrinseca della sua persona. Non l’hai presentata come solamente una vittima, ma anche come una complice, una carnefice, un’artefice del male e, paradossalmente, questa scelta invece di distruggere ulteriormente il personaggio è riuscita secondo me a coglierlo nella sua vera essenza. Specialmente nel modo di rapportarsi a Nisalia mi è parsa davvero molto IC. Mi è piaciuto anche il fatto che i pensieri di Myranda siano arrivati nonostante non fosse un racconto in prima persona: la prospettiva era la sua e si percepiva bene.
Hai fatto un accenno alla sua infanzia che mi è piaciuto molto: Myranda non era mai stata un’ingenua nemmeno quando a sette anni il suo gatto fu trovato senza occhi e con le zampe tranciate, nemmeno in quel momento aveva dubitato di chi fosse il responsabile. Proprio a partire da questo, però, quello che secondo me avrebbe reso del tutto incisivo questo lavoro sarebbe stato il soffermarsi, a livello di ricordi, su qualche aspetto dell’origine dell’amore per Ramsay o su qualche altro aneddoto della sua infanzia. Ci sono accenni ma se questi fossero stati più espliciti e precisi, l’impatto sarebbe stato più forte, più chiaro e più completo. Hai scelto una storia breve e, invece di sfruttare questa scelta per un approfondimento generale del personaggio, hai puntato sulla trama (che comunque risulta riuscita, come parlerò nel prossimo punto).
Comunque la cosa che più ho apprezzato è che hai creato comprensione per Myranda senza farla compatire, ma anzi mostrandola ancora più aspra di quello che è, e – al fine del contest – mi è piaciuto questo lavoro.

Trama: 10/10 Qui il punteggio parla da solo, anche se devo ammettere che ci ho riflettuto un pochino prima di decidermi per il pieno. La storia è molto particolare: si presenta a prima vista come una fuga di Myranda insieme a Nisalia mentre Ramsay e Reek le rincorrono, ma poi c’è il capovolgimento nel rendersi conto che in realtà Myranda è dalla parte di Ramsay. Ora, il mio dubbio iniziale era se questa trama – che è subito ben gestita, organica e perfettamente in linea con i personaggi – non avesse bisogno di qualche dettaglio in più per essere ben compresa. In realtà, credo proprio che ci sia tutto: informazioni su chi sia Nisalia e sul suo ruolo, i sentimenti ambigui di Myranda che creano tensione, spiegazione su quale sia la situazione e quale il cambiamento finale. Di questo non posso che farti i complimenti, dato che si tratta di una storia davvero breve e non è facile riuscire a renderla completa.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, Nisalia è caratterizzata a sufficienza, mentre ramsay – per quanto sia personaggio minore – è sicuramente IC.

Titolo:0.5/3 Il titolo è purtroppo l’altro punto debole della storia, insieme alla grammatica. Normalmente non mi piacciono i titoli che sono semplicemente composti dal nome della protagonista, ma non è questo il motivo per cui non mi ha convinto. Il punto è che non presenti un ritratto di Myranda o la storia della sua vita (per cui sarebbe stato azzeccato), ma uno spaccato di trama che invece è ben dinamica dove il disvelamento di Myranda avviene tra le righe, come conseguenza della lettura. Per questo motivo il punteggio è di fatti basso – non tanto per la poca originalità della scelta ma proprio per la mancata corrispondenza tra le scelta e il contenuto effettivo della storia.

Gradimento personale: 4.5/5 A me la storia è piaciuta molto, la trama l’ho trovata funzionale e il personaggio molto ben indagato. Peccato per i problemi di tipo grammaticale che hanno reso il testo meno fluido, altrimenti ti avrei anche dato il punteggio pieno.

Totale: 32.4/43