Sono arrivata in fondo col fiato sospeso, che tensione! Mi sembrava di stare sul filo del rasoio tra Semi che sembra volersi auto-sabotare e Shirabu che fa fatica ad esprimersi senza sembrare barricato nell'orgoglio. O forse viceversa. Insomma, due bei caratterini!
Semi sembra uno che scalpita nel "contenitore" in cui è piazzato, che non ha ancora trovato la sua strada, la sua dimensione, e qualsiasi cosa gli sta un po' stretta. Eppure nel giorno in cui più si sente "perso" (dopotutto il diploma è una fine e al contempo un nuovo inizio) va nel posto dove è davvero stato bene negli anni del liceo: la palestra, il campo da pallavolo. Ho percepito lo stesso senso di nostalgia per qualcosa di appena finito e che sai che ti mancherà da morire.
Ho davvero letto il loro intero scambio di battute tutto d'un fiato, con da una parte il timore di un vortice sempre più grande di incomprensioni e dall'altra il desiderio di vederli arrivare a far pace coi propri sentimenti reciproci.
Ci sono arrivati alla fine, faticosamente ma ce l'hanno fatta.
Ho apprezzato la determinazione di Shirabu che si fa coraggio e non si arrende finché non riesce a dire a Semi, a fargli capire, che quello che era successo poco tempo prima per lui non era insignificante, anzi.
L'ho trovato molto dolce.
Questi due, pur nel loro essere dannatamente complicati, stanno davvero bene insieme.
Mi piace molto il modo in cui ti dedichi all'introspezione, sempre dettagliata e tale da avvicinare il lettore al personaggio.
Complimenti e alla prossima~
Ps: Tendou è speciale! XD

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Ciao! <3
Finalmente riesco a passare! Prima cosa, ferma, ferma, ferma!! Come sarebbe, terzo e ultimo episodio? Io non voglio che questa serie si fermi con la prossima one-shot, voglio che continui all'infinito, ti prego! T_T
Bene, tralasciando per un momento gli scleri (ma perfavore, non la far finire, io ho bisogno di 300 capitoli su questi due), passiamo al capitolo.
Ovviamente l'ho adorato! Avevo letto quello precedente (passerò a recensirlo al più presto), e ho trovato questo seguito davvero coinvolgente. Innanzitutto, mi piace troppo la caratterizzazione di entrambi, è canonica ma ha anche quel qualcosa in più che li rende maledettamente interessanti e dinamici, come personaggi, hanno davvero moltissimo potenziale fra le tue mani! Hai curato perfettamente l'introspezione (come sempre, quella ormai è una garanzia) e la scena della rete è stata qualcosa di epocale, mi ha fatto venire i brividi!! Mi sono perfettamente immaginata questi due personaggi con le dita incastrate fra i buchi della rete uno di fronte all'altro, e tutta la tensione che c'era dietro (un mix fra risentimento e voglia di saltarsi addosso), e difatti tutti questi sentimenti così contrastanti ma così vividi mi hanno proprio fatto impazzire, ho trovato davvero quel momento in palestra suuuuuuper coinvolgente, sei stata bravissima! Il momento del bacio, poi? Mi hai steso sul colpo, o gesù mio l'avrò riletto almeno dieci volte quel paragrafo, la parte in cui gli preme la fronte sul petto oppure quando inizia a piangere CIOE' MI VUOI MORTA?? Mi hai scombussolato la vita, e io non ne avrò mai abbastanza di questi due, quindi perfavore non smettere di scrivere su di loro! E adoro la parte che fai fare sempre a Tendou, mi fa morire quel personaggio, ormai è una caratteristica delle tue storie su loro due!
Scusa la recensione incasinata, ma sono esausta perchè ho due ore di sonno, perdona eventuali refusi o errori o frasi strane (sono ancora presa poi dall'emozione).
Quindi, un abbraccio fortissimo, e aggiorna presto!! Grazie <3

Giorno di diploma, Tendo che fa lo scemo come suo solito (vien voglia di strozzarlo) e Semi che si fa tutte le pare possibili.
Per cercare di riprendersi un po’ cosa di meglio di un ultimo giro nel posto più importante? La palestra è vuota, ma non per molto. Shirabu lo segue e, di nuovo, i due battibeccano. Ma stavolta a rimanere spiazzato è Semi. Shirabu vuole proseguire ciò che era iniziato qualche giorno prima, e nonostante l’arrivo di Tendo, allontanato dallo sguardo truce di Semi, i due si riavvicinano.
Bello lo scambio finale: “può dire ciò che vuole, io non mi vergogno” - “neanch’io”. In questo c’è la forza di un’unione che sta nascendo e che GIUSTAMENTE rivendica la sua giustezza e il diritto di esistere.

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