Recensioni per
Meccanica della vendetta
di Harriet
Dopo essermi inebriata di amore per Ayld e le sue peregrinazioni, sono stata felicissima di conoscere un po' meglio le vicissitudini di Yedra e del resto del suo gruppetto di Aedi. Come sempre, quando metti in scena delle dinamiche di gruppo complesse e articolate seppur in un breve racconto, hai davvero l'impressione di essere catapultato in un mondo complesso e multi sfaccettato, pieno di chiaroscuri, giochi di luce e di prospettive. Così è stato anche questa volta: ti incanta la dimensione teatrale in cui si muove la compagnia, le loro simpatie e antipatie per gli stessi personaggi che interpretano, la storia della letteratura codificata rigidamente da cui facilmente puoi intuire la cultura di quel mondo da cui provengono; come in un gioco metateatrale, gli stessi personaggi principali sono chiamati a mettere in scena un dramma, il cui esito è però ancora tutto da decidere. Da una parte, un personaggio che esige la vendetta (una specie di nuova Elettra che esorta a lavare il sangue con altro sangue), dall'altra il conflitto profondo e doloroso di Yedra, dilaniato tra la perdita ingiusta di una sorella e l'incapacità di credere tuttavia che vendicarsi con il delitto sia la soluzione che pareggerà i conti. |